Nucleare, l’Italia per la prima volta firma il piano sul progetto mini reattori da affiancare alle centrali europee per la produzione di energia. La Commissione Europea ha infatti richiesto agli stati membri di aderire al nuovo “quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari” che promuove “la ricerca e l’innovazione, in particolare per i piccoli reattori modulari e i reattori modulari avanzati“.
Insieme ad altre nazioni come Paesi Bassi e Belgio, l’Italia quindi parteciperà come “osservatore” al nuovo piano promosso dalla Francia per rafforzare l’alleanza e la cooperazione europea sul nucleare.
Il pressing da parte di Parigi era già inziato con l’incontro di un mese fa a Stoccolma, al quale però l’Italia aveva deciso di non partecipare. Ora però l’importanza dell’energia atomica è stata inserita come punto centrale della nuova transizione energetica. In una nota congiunta rilasciata in occasione del summit dei leader la scorsa settimana si legge che “Il nucleare è una tecnologia chiave e strategica, accanto alle rinnovabili, per raggiungere i nostri obiettivi climatici e per la neutralità carbonica al 2050“.
Italia nel piano nucleare europeo, la Francia spinge per progetto mini reattori
La spinta della Francia e di tutta la Commissione Europea sul progetto di costruzione dei mini reattori modulari vuole essere uno stimolo all’indipendenza energetica e tecnologica, ma anche un obiettivo che contribuirà notevolmente al cambiamento climatico. Secondo l’Ue infatti l’incremento dell‘energia prodotta dalle centrali nucleari abbasserà l’emissione di gas serra e Co2, più di quanto possano fare gli impianti eolici e fotovoltaici, inoltre è strategico anche dal punto di vista economico.
Così ha illustrato il piano il ministro francese per la Transizione Ecologica, Agnès Pannier-Runacher, che ha ricordato inoltre che in Europa già “abbiamo il 25% di elettricità prodotta dal nucleare”. Bisogna incrementare l’efficienza delle centrali già presenti con altri mini reattori quindi, che sarebbero molto più ecologici e di facile installazione ed utilizzo rispetto a quelli tradizionali. Tuttavia è stata preannunciata già una battaglia alla riunione degli ambasciatori tra coloro che sono pro atomo e quelli contro, che sostengono che non è stato ancora dimostrato che questo tipo di impianti assicuri anche una maggiore facilità di smaltimento delle scorie radioattive.