Il rapporto “Situazione occupazionale dei Laureati 2008 e 2009 a 12 mesi dalla laurea” costituisce una prima valutazione comparata della situazione occupazionale dei laureati negli Atenei aderenti all’iniziativa STELLA (Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo)che hanno conseguito il titolo nell’anno solare 2008 e di quelli che lo hanno conseguito nel 2009, intervistati a circa 12 mesi dal conseguimento del titolo stesso.
Dal momento che le interviste ai laureati nell’ultimo quadrimestre 2009 sono ancora in corso, la valutazione comparata di cui sopra è stata condotta confrontando i risultati delle interviste effettuate sulla popolazione dei laureati nell’anno solare 2008 che hanno conseguito il titolo nel primo e nel secondo quadrimestre 2008 – intervistati a 12 mesi dalla laurea, rispettivamente ad aprile e luglio 2009 – con i laureati che hanno conseguito il titolo primo e nel secondo quadrimestre 2009, intervistati a 12 mesi dalla laurea rispettivamente ad aprile e luglio 2010.
Un primo confronto della situazione occupazionale dei laureati nei primi due quadrimestri del 2008 e del 2009 emerge dall’analisi di Figura 1.
Figura 1 – Confronto della situazione occupazionale dei laureati 2008 e 2009
Se consideriamo dapprima i laureati triennali, si può notare come la percentuale di chi – avendo deciso di proporsi sul mercato del lavoro – ha trovato occupazione entro 2 mesi dalla laurea (corrispondente al rapporto fra chi Lavora e la somma di chi Lavora e di chi Cerca) sia sostanzialmente invariato: dal 73,1% del 2008 al 72,5% del 2009. È invece evidente l’incremento nei due anni della frazione di laureati triennali che hanno deciso di proseguire gli studi (dal 45,7% al 47%) e di quella etichettata NFL (Non Forza Lavoro) in quanto ha dichiarato di non lavorare, di non studiare e di non essere in cerca di occupazione.
Anche per quanto riguarda i laureati magistrali il numero di chi ha trovato occupazione entro 2 mesi dalla laurea si riduce di poco (dal 79,2% al 78%), mentre cresce addirittura per i laureati a ciclo unico (dall’81,8% all’82,7%). Per entrambe queste tipologie di laureati rimangono stabili le frazioni di prosecuzione negli studi, mentre crescono vistosamente le frazioni delle Non Forze Lavoro.
Proprio il peso rilevante di chi si dichiara NFL fra i laureati magistrali e i laureati a ciclo unico ha suggerito l’approfondimento evidenziato in Figura 2, che mostra come le NFL siano costituite da laureati che: hanno trovato un’occupazione ma sono in attesa di iniziarla (percentuale in netta crescita); sono occupati in attività di stage post-laurea (percentuale in crescita ancora più evidente); hanno intenzione di proseguire gli studi ma non hanno ancora iniziato (percentuale stabile); sono in altre condizioni di NFL (percentuale generalmente stabile e trascurabile).
Figura 2 – Analisi del confronto della situazione occupazionale dei laureati 2008 e 2009
Da quanto sopra, emerge dunque chiaramente l’aumento di situazioni di ritardo nell’inizio dell’attività e la preoccupante diffusione di forme contrattuali come gli stage impropriamente utilizzate laddove nel passato si offriva ai laureati una posizione di lavoro più formalizzata.
Per meglio analizzare l’impatto della crisi economica sulle prospettive occupazionali dei laureati, ci concentriamo ora sui soli laureati occupati a tempo pieno a 12 mesi dalla laurea. Il tempo medio per trovare occupazione mostra un allungamento significativo sia per i laureati triennali, sia soprattutto per quelli magistrali, come evidenziato in Figura 3. In controtendenza i laureati a ciclo unico.
Figura 3 – Tempi di ingresso nel mondo del lavoro dei laureati occupati 2008 e 2009
Anche la forma contrattuale con cui i laureati vengono assunti mostra nel 2009 un generale peggioramento rispetto al 2008. Come evidenziato in Figura 4, per i laureati triennali e magistrali diminuisce sensibilmente la frazione di occupati con contratti a tempo indeterminato, e corrispondentemente aumentano i contratti a tempo determinato, le altre forme temporanee, le posizioni di lavoro autonomo. Diversa la situazione del laureati a ciclo unico, che vedono un incremento delle posizioni a tempo indeterminato, ma soprattutto un deciso spostamento da contratti a tempo determinato a forme di lavoro autonomo.
Figura 4 – Forme contrattuali dei laureati occupati 2008 e 2009
Il confronto fra i settori di impiego dei laureati 2008 e 2009 occupati a tempo pieno – riportato in Figura 5 – mostra per i triennali e per quelli a ciclo unico l’evidente effetto del blocco delle assunzioni in molti comparti del pubblico, blocco che contribuisce in misura significativa al peggioramento generale del quadro occupazionale del 2009 rispetto al 2008.
Figura 5 – Settore di impiego dei laureati occupati 2008 e 2009
In un quadro negativo come purtroppo risulta essere quello del 2009, non si notano tuttavia significativi peggioramenti nei peraltro già modesti livelli retributivi tipici dei neolaureati italiani. Come evidenzia la Figura 6, sia per i laureati triennali sia per quelli magistrali la situazione è sostanzialmente stabile: per i primi c’è una riduzione media di 15 euro al mese (da 1.162 a 1.147) per i secondi un incremento di 4 euro (da 1.129 a 1.133). Si conferma comunque il fatto che all’ingresso nel mondo del lavoro i laureati triennali percepiscono somme leggermente superiori a quelle dei laureati magistrali. Più negativa la situazione per i laureati a ciclo unico, dove cresce sensibilmente la frazione di chi percepisce meno di 1000 euro al mese (dal 29,2% al 39,8%) e il reddito medio scende da 1.215 a 1.138 euro.
Figura 6 – Livello retributivo dei laureati occupati 2008 e 2009
Un aspetto che senz’altro conferma la difficile situazione occupazionale dei neolaureati è la percezione dichiarata da chi è occupato a tempo pieno circa la coerenza fra il lavoro svolto e gli studi compiuti. Come mostra la Figura 7, per tutte le tipologie di laureati tale coerenza diminuisce passando dal 2008 al 2009, e per i laureati triennali sale a quasi un quinto della popolazione la frazione che dichiara di svolgere un lavoro per nulla coerente con gli studi effettuati. La naturale chiave di lettura di questo dato è l’accettazione – in un periodo di crisi – di un’occupazione qualsiasi, anche molto lontana da quelle per le quali il titolo di studio aveva preparato i laureati.
Figura 7 – Coerenza fra lavoro e titolo di studi dei laureati occupati 2008 e 2009
Il quadro che emerge dal confronto fra le situazioni occupazionali dei laureati nei primi due quadrimestri del 2008 e del 2009 mostra come purtroppo la crisi abbia colpito e continui a colpire le prospettive occupazionali dei giovani, con peggioramenti più o meno marcati di tutti gli indicatori occupazionali rilevati dalle indagini STELLA. Particolare importanza gioca senz’altro il blocco di assunzioni in vasti comparti del settore pubblico, che ha ridotto significativamente l’assorbimento di neolaureati.
Sarà particolarmente interessante analizzare l’andamento del terzo quadrimestre 2009 per vedere se confermerà quanto emerso nel 2008 (un sostanziale allineamento di tale quadrimestre con la media dei due precedenti) o se la sia pur lenta ripresa economica e le prospettive di incremento dell’occupazione sottolineate anche da fonti come l’indagine Excelsior sui fabbisogni di risorse umane delle imprese private saranno in grado di invertire la preoccupante tendenza degli ultimi anni.