Ieri, presso la sede centrale dell’Inps, è stato presentata, ormai per la quinta volta consecutiva, la relazione annuale del Presidente Mastrapasqua sull’attività che l’istituto di previdenza ha svolto nell’anno precedente. In questo caso, quindi, l’oggetto della riflessione è stata l’attività dell’Inps nel corso del 2012. Il documento, in particolare, evidenzia come stia profondamente cambiando il ruolo e il posizionamento dell’istituto all’interno del sistema del welfare nel nostro Paese. Un fenomeno, questo, strettamente collegato da un lato all’“acquisizione” di Inpdap ed Enpals e, dall’altro, al progressivo e costante affidamento all’Inps di sempre nuovi e ulteriori compiti particolarmente strategici per la tenuta sociale del Paese in questi anni di difficile crisi economica.



La relazione del Presidente Mastrapasqua rappresenta, infatti, un utile strumento per la lettura dello stato di salute del nostro stato sociale chiamato, in questi anni, a rendere meno drammatici gli effetti della crisi globale sulle fasce più deboli della società, in particolare i lavoratori espulsi dai processi produttivi. Si pensi che, negli ultimi quattro anni, lo Stato, tramite l’Inps, ha erogato, limitando l’analisi all’impatto della cassa integrazione e delle indennità di disoccupazione, più di 80 miliardi di euro di sussidi distribuiti a una platea di circa 3 milioni di lavoratori in media per ogni anno.



Solo nel 2012, la spesa totale per le prestazioni legate all’integrazione al reddito è stata pari a 6,2 miliardi di euro. Il totale complessivo delle ore autorizzate è stato di circa 1,1 miliardi, di cui 354,8 milioni (il 32,5%) destinate alle misure in deroga. Complessivamente è stato, quindi, autorizzato il 12% di ore in più rispetto al 2011. Per quanto riguarda le ore effettivamente utilizzate (il cosiddetto “tiraggio”), il totale 2012, pari a 520,5 milioni di ore, è stato superiore alle ore utilizzate nel 2011 (484,4 milioni).

Sono state erogate, inoltre, solo nel 2012, ben 3,6 milioni di prestazioni assistenziali di cui circa 849 mila costituite da pensioni e assegni sociali con un importo medio mensile di soli 433 euro. Sebbene, quindi, molto sia stato fatto, e non solo in termini di “ammortizzatori sociali” distribuiti, ancora non si vede con chiarezza la fine del tunnel.



Il “comandante in capo” dell’Inps, tuttavia, invita a guardare con ottimismo al futuro; in questa direzione sembrano infatti muoversi, secondo Mastrapasqua, i primi interventi messi in campo dal Governo Letta a partire dal cosiddetto “Pacchetto Lavoro”. Il Presidente del nostro istituto previdenziale si augura, quindi, che i segnali di quell’auspicata inversione di tendenza, che molti osservatori incominciano a vedere per la fine di quest’anno, possano trovare nei provvedimenti appena approvati dal governo nazionale gli adeguati strumenti di supporto.

Lo stesso denuncia, tuttavia, come negli ultimi mesi si stia affacciando un nuovo problema, forse persino più grave della crisi: la perdita di fiducia. In questo caso, infatti, non esistono sussidi o istituti giuridici che ci possano aiutare. La sfida, in quest’ipotesi, è prima di tutto educativa e siamo tutti chiamati, senza poterla affidare né allo Stato, né tantomeno all’Inps, a viverla e testimoniarla nella nostra vita quotidiana.

 

In collaborazione con www.amicimarcobiagi.com