Era il 1982 quando Gianna Nannini cantava di un “ragazzo dell’Europa” che le raccontava di sirene, di inganni e dei suoi sogni. La rocker senese ci parlava di giovani in viaggio con quell’aria precaria che li faceva sembrare poeti dentro i boulevard. Oggi i ragazzi europei sono, ahimè, molto meno sognatori e decisamente più precari, ma in un’accezione molto meno poetica. L’Europa unita è diventata, almeno sul piano monetario e finanziario, una realtà ma del sogno è, purtroppo, rimasto ben poco.



A Berlino, divenuta nel frattempo la “vera capitale” del continente, si tiene, infatti, oggi una drammatica riunione dei ministri del lavoro europei che si propone di rilanciare con forza la sfida contro l’incubo, come tutti i mesi la cruda statistica ci ricorda, dei ragazzi che vivono oggi nel nostro continente: la disoccupazione e l’inoccupazione giovanile. Le rilevazioni realizzate da Istat ed Eurostat, e pubblicate nei giorni scorsi, certificano, difatti, che nell’area euro il tasso di disoccupazione a maggio 2013 è al 12,1% (19,2 milioni di disoccupati con un +67mila unità rispetto ad aprile). I tassi di disoccupazione più bassi si registrano, in particolare, in Austria (4,7%), Germania (5,3%) e Lussemburgo (5,7%), mentre i più elevati in Spagna (26,9%) e Grecia (26,8%). La situazione si conferma, tuttavia, particolarmente ancor più grave per i giovani: sono ben 5,5 milioni i disoccupati sotto i 25 anni in Europa, di cui 3,5 milioni nell’area euro. 



In questo quadro, nel nostro Paese, il tasso di disoccupazione tocca, quindi, un nuovo record, il 12,2%, il valore più elevato dal 1977, mentre quello giovanile (fascia d’età 15-24 anni) si attesta, sempre a maggio, al 38,5%. Peggio di noi, in Europa, fanno solo la Grecia (dove il tasso di giovani under 25 disoccupati veleggia al 59,2%), la Spagna, al 56,5%, e il Portogallo al 42,1%. I paesi con il tasso di disoccupazione giovanile più basso sono, altresì, Germania (7,6% come ad aprile); Austria (8,7%) e Olanda (10,6%).

Il nostro governo, che ha fatto della battaglia alla disoccupazione/inoccupazione giovanile la priorità delle priorità, si presenta così al consesso europeo con un “Pacchetto Lavoro” appena sfornato che cerca, tra luci e ombre, di individuare gli strumenti e le azioni più utili per vincere questa sfida cruciale per il nostro futuro.



Un decreto, quello della settimana scorsa, che, è auspicabile, verrà migliorato e rafforzato durante l’iter parlamentare, anche attraverso l’introduzione di misure più coraggiose come alcune sperimentazioni, nella prospettiva dell’Expo 2015, in materia di contratto a termine.

L’occupazione, per i giovani ma non solo, tuttavia non si crea per legge. L’Italia e l’Europa, probabilmente, avrebbero bisogno, prima di tutto, di una grande e ambiziosa strategia per lo sviluppo e per la crescita senza la quale, ahimè, sarà impossibile far tornare a vivere il grande sogno europeo.

 

In collaborazione con www.amicimarcobiagi.com