Prendiamo un titolo a caso, però da un giornale che si dovrebbe intendere dell’argomento e che sicuramente è letto da esperti del settore (Quotidiano Sanità, venerdì 1° aprile 2022): “Monitoraggio Covid. La curva frena la sua crescita. Scende incidenza, ma Rt sale a 1,24 e salgono anche i ricoveri in ospedale”.



Che confusione informativa! Non è necessario essere virologi, immunologi, statistici, epidemiologi, e via di seguito, per capire che nel titolo c’è qualcosa che non va e che titoli di questo tipo possono solo generare dubbi, confusione e informazione inadeguata. Perché, si dirà, c’è qualcosa di falso (fake news) nelle notizie riportate nel titolo?



Purtroppo no, quello che è scritto è vero (almeno in termini generali: si veda oltre), ma è la combinazione contemporanea delle informazioni che lascia stupiti e perplessi. E allora c’è bisogno di un chiarimento, soprattutto per il lettore meno tecnicamente attrezzato, ma volenteroso sia di capire il disagio di chi legge il titolo con la dovuta attenzione, sia di essere ben informato su come si sta comportando la diffusione del virus.

Rt sale a 1,24: cominciamo da qui. E’ ormai chiaro a tutti che l’indice Rt, i cui pregi/difetti non discutiamo e per il cui calcolo specifico non entriamo nel merito, lasciando il compito agli esperti, è un indicatore della diffusione dell’infezione: se è maggiore di 1 significa che il virus si sta diffondendo (la frequenza dei casi infetti sta aumentando), se è minore di 1 significa che il virus si sta ritirando (la frequenza dei casi infetti sta diminuendo). Inoltre, il valore di 1,24 ci dice che per la settimana successiva si stima che i casi infetti aumenteranno del 24%. Valore numerico specifico a parte, un Rt superiore a 1 significa inequivocabilmente (e per tutti, esperti e non esperti) che il virus si sta diffondendo.



Ma c’è un ulteriore particolare che la frase citata contiene, perché si dice che Rt “sale” (e infatti è passato da 1,12 della settimana precedente a 1,24 di questa settimana): questa precisazione (sale) ci informa, infatti, che oltre a diffondersi (poiché Rt è superiore a 1) l’infezione si sta espandendo con più intensità di prima (passando da un +12% di soggetti infettati alla settimana a un +24%).

Ma se il virus si sta diffondendo come si può dire che “la curva frena la sua crescita”? Qui la frase appare del tutto sibillina, perché ammette almeno due interpretazioni, entrambe collegabili alla frase che segue nel titolo (“Scende incidenza, ma Rt sale”), partecipando così a creare confusione informativa. Vediamo nei dettagli.

• Prima interpretazione: l’andamento dell’infezione era in crescita, però adesso, pur continuando a crescere, sta crescendo di meno di quanto cresceva prima. Dal punto di vista letterale questa dovrebbe essere la lettura più corretta della frase citata, ma se fosse questa l’interpretazione, allora (se abbiamo compreso il significato di Rt e il fatto che esso “sale”) la frase sarebbe sbagliata, perché quando Rt sale “la curva non frena la sua crescita”, anzi la accentua.

• Seconda interpretazione: l’incidenza dell’infezione prima era più alta e adesso è più bassa (come dice il titolo: “Scende incidenza”). In questo caso il messaggio sostanziale (“la curva frena”) sarebbe corretto, perché l’incidenza è in diminuzione (infatti è passata da 848 casi ogni 100.000 abitanti a 836 casi ogni 100.000), ma la formulazione scelta per esprimere il messaggio (“la curva frena la sua crescita”) è letteralmente sbagliata, perché, se l’incidenza scende, la curva non può “frenare la sua crescita”, ma deve per forza essere in diminuzione.

Al di là dell’interpretazione (la frase rimane comunque poco chiara) resta il problema principale (il messaggio): come è possibile conciliare una incidenza che scende con un Rt che sale? La risposta a questo paradosso non va cercata negli elementi di contorno (ricordiamo, ad esempio, che venerdì era il 1° aprile, giorno che di per sé suggerisce tante interessanti interpretazioni a cui non vorremmo ricorrere), ma (come abbiamo già scritto altrove) nelle notizie rese disponibili dal produttore delle informazioni, e cioè l’Istituto Superiore di Sanità (si veda l’ultimo rapporto del 1° aprile 2022). Infatti, mentre il valore dell’incidenza è quello della settimana corrente, il valore di Rt (a causa dei requisiti e delle modalità che portano al suo calcolo) è quello di (almeno) due settimane prima: questo iato temporale è ciò che crea il continuo ed evidente contrasto tra il segnale che manda l’andamento dell’incidenza (cioè l’andamento della frequenza, recente, dei soggetti infettati) e quello che manda l’andamento dell’indice Rt (cioè l’andamento della frequenza, di due settimane prima, dei soggetti infettati). Lo stesso fenomeno di contrasto tra Rt e incidenza, ma questa volta al contrario (cioè: diminuzione di Rt e aumento dell’incidenza), si era peraltro già osservato alcune settimane fa.

Il grafico che segue, riferito all’incidenza giornaliera (nuovi casi, media mobile su 7 giorni) del primo trimestre 2022 secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, permette di comprendere visivamente, in maniera (speriamo) semplice, il problema. A seconda dell’andamento dell’incidenza, come conseguenza dello iato temporale (nella figura indicato esemplificativamente in due settimane) nel calcolo degli indicatori “Rt” e “frequenza di nuovi casi” si possono verificare diversi tipi di situazioni: a volte c’è contrasto tra indicatori (Rt sale e l’incidenza scende; oppure Rt scende e l’incidenza sale) e a volte c’è invece accordo tra di loro (sia Rt che l’incidenza scendono – oppure entrambi salgono).

Figura. Andamento giornaliero dei nuovi casi (media mobile su 7 giorni) del primo trimestre 2022 secondo i dati forniti dalla Protezione Civile

Allo stesso modo, e cioè tenendo conto della differenza temporale tra eventi, si spiega l’ultima parte del titolo citato: “Scende incidenza … e salgono anche i ricoveri in ospedale”. L’apparente contrasto, in questo caso, è solo legato alla diversa insorgenza temporale degli eventi: è noto, infatti, che vi è una stretta correlazione tra andamento dei nuovi casi infetti e andamento dei ricoveri, e che questi ultimi si manifestano qualche tempo dopo i primi (cioè dopo i nuovi casi), ma ne replicano esattamente l’andamento.

Morale. Leggere e comprendere l’andamento dei dati della pandemia in corso non è un esercizio banale e richiede di per sé molta attenzione, oltre che una certa dose di competenza. Le semplificazioni informative (è spesso il caso, come quello qui descritto come esempio, dei titoli) sono molto pericolose, soprattutto se non sono estremamente precise e accurate e offrono il destro alle incertezze, alla confusione interpretativa, o addirittura all’errore informativo.

Più di due anni di informazione giornaliera sull’andamento dell’infezione da virus Sars-CoV-2 sono qui a dimostrare quanto ancora ci sia da imparare in proposito.

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