È Nunzia Catalfo il nuovo Ministro del Lavoro, grillina doc anche lei e in completa se non definitiva continuità con la linea di Luigi Di Maio che la precedeva nel Governo gialloverde: la senatrice grillina è stata nominata dal Premier Conte nella lunga lista di 21 ministri del Governo Pd-M5s-LeU esposta questo pomeriggio al Quirinale e domani mattina alle 10 si appresta a giurare solennemente da Mattarella, come tutti gli altri colleghi, come una delle 7 donne che formeranno il nuovo Consiglio dei Ministri. È per tutti la “madre” del Reddito di Cittadinanza avendo posto lei la prima firma sul disegno di legge targato addirittura 2013 come primo atto di presentazione: come noto è stata la misura bandiera, assieme alla Quota 100, nel recente Governo Lega-M5s mentre tra le prime pendenze che attende la stessa Catalfo vi è per l’appunto la conferma e proroga del RdC anche per i prossimi anni. Lo scorso gennaio, dopo l’approvazione del Reddito in Manovra Economica, Nunzia Catalfo scrisse così su Facebook: «Per quasi 6 anni mi sono battuta in prima persona per il reddito. Oggi insieme a tutto il Movimento 5 Stelle vinciamo questa battaglia, introducendo una misura che dà dignità alle famiglie italiane e che investe sul lavoro, sulle politiche attive e sulla formazione. Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri ricalca quanto di buono ho inserito nel disegno di legge depositato in Senato nel 2013 a mia prima firma, dando inoltre il via al ricambio generazionale».
CHI È NUNZIA CATALFO
Siciliana, classe 1967, nasce a Catania e professionalmente come orientatore e selezionatore del personale: diploma di maturità scientifica, Nunzia Catalfo è senatrice del M5s e come detto “madre” del Reddito di Cittadinanza, ma non solo. Nel pieno del Governo con la Lega, la Catalfo ha di fatto scritto e introdotto la legge sul salario minimo orario (9 euro lordi a persona): sempre la senatrice grillina è stata, inoltre, prima firmataria del disegno di legge sull’equo indennizzo e sul riconoscimento delle cause di servizio per la polizia locale. La Catalfo è attivista a pieno regime del Movimento 5 Stelle dal 2008, mentre nel 2013 è stata eletta per la prima volta al Senato: poi la ricandidatura e l’elezione nel 2018 a Palazzo Madama, è attualmente presidente della commissione della 11/ma Commissione permanente Lavoro pubblico e privato e previdenza sociale. Con lei alla guida del Dicastero di Via Veneto da un lato vi sarà di certo la prosecuzione della linea Di Maio, ma con un occhio più “tecnico” viste le recenti esperienze in Commissione Lavoro e come ideatrice delle norme di stampo M5s. Pendono diverse vertenze di aziende e contratti che spetteranno alla stessa Nunzia Catalfo dirimere non appena entrerà in carica già la prossima settimana.
LA RAPINA SUBITA A ROMA DALLA MINISTRA DEL LAVORO
In queste ore su Twitter non sono pochi i dubbiosi in merito alla titolarità del nuovo Ministero del Lavoro: via Di Maio, dentro Catalfo ma per alcuni osservatori la linea non solo non cambia ma non migliorerà. Per Maria Giovanna Maglie, «Al Lavoro diventa ministro la Catalfo, 5stelle, autrice del progetto del reddito di cittadinanza che fino a ieri il Pd indicava come causa principale della stagnazione economica. Tutto chiaro? Vi propongo un hashtag per i prossimi giorni #ilnordallopposizione». La nuova Ministro del Lavoro dal 2008 è attivista «per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini» come scrive lei stessa sui suoi canali social. Tra gli episodi certamente più “singolari” legati alla neo-Ministra del Governo giallorosso, non possiamo non citare il recente scippo subito a Trastevere nel giugno 2019. «Tutto mi sarei aspettata tranne che si potesse essere scippati in un posto tanto centrale e frequentato come Trastevere»: raccontava così Nunzia Catalfo, senatrice del M5s e “mamma” del Reddito di Cittadinanza dopo lo scippo improvviso avvenuto dopo cena nel cuore di Trastevere, in Via dei Genovesi il 13 giugno scorso. La politica esponente grillina e Presidente Commissione Lavoro era andata in un ristorante romano con l’ex Ministra della Salute Giulia Grillo e altri parlamentari, quando poi verso l’uscita due uomini in scooter le hanno strappato la borsa portandole via lo smartphone, il tesserino da parlamentare del Senato e circa 200 euro.