Nunzia Catalfo sposa la linea del Papa e annuncia importanti provvedimenti per il mondo del Lavoro. Il ministro grillino ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Avvenire ed ha accolto l’appello di Papa Francesco – «si rilanci il lavoro, le famiglie e la società soffrono» – evidenziando che il Governo sta cercando di compiere ogni sforzo possibile per tentare di riportare in azienda il lavoratore il cui posto è rimasto in “sospeso”: «Giustamente il Pontefice tiene insieme il lavoro e la famiglia, questioni strettamente legate che per noi rappresentano un’assoluta priorità. In particolare sul lavoro siamo pronti a puntare su strumenti concreti che potenzino le politiche attive». Il ministro del Lavoro si è poi soffermato sulla possibile crisi occupazionale post blocco licenziamenti e fine cassa integrazione: «Dobbiamo continuare ad accompagnare le imprese con l’utilizzo di ammortizzatori sociali, offrendo però alle realtà produttive anche la possibilità di riportare il lavoratore in azienda con una decontribuzione al 100%. Con un percorso graduale dobbiamo passare da politiche passive a misure attive».

NUNZIA CATALFO TRA DL AGOSTO E SMART WORKING

Nunzia Catalfo ha messo in risalto che nel Dl Agosto è previsto il potenziamento del Fondo nuove competenze, destinato a «favorire la ricollocazione e la riqualificazione e di garantire il più possibile i livelli di occupazione», e un esonero contributivo al 100% della durata di sei mesi per nuove assunzioni a tempo indeterminato. Ma non solo: «Insieme al ministro Franceschini stiamo studiando un ulteriore esonero contributivo di 3 mesi per le assunzioni dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali». Poi una battuta sulla proroga dello smart working: secondo il ministro del Lavoro è necessario fare attenzione al tema. Ecco il suo commento ai microfoni di Avvenire: «Non deve essere, per esempio, un modo per tornare indietro per le donne nella conciliazione con il lavoro domestico e di cura. Sarà importante lavorare, anche attraverso il confronto con sindacati e aziende, per regolarizzare lo smart working con diritti (compreso quello alla disconnessione), tutele e regole chiare. Tenendo ben presente che non sarà lo smart working l’unica modalità di lavoro del futuro».