Nunzia Catalfo, ex ministro del Lavoro, ha rilasciato un’intervista a “Il Fatto Quotidiano”, pubblicata sull’edizione in edicola in data odierna, mercoledì 14 luglio 2021, circa il Reddito di cittadinanza, misura che da sempre incarna un cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e che recentemente è finita nel mirino di Matteo Salvini e di Matteo Renzi, che hanno proposto un referendum per abolirla. Una presa di posizione che non è andata giù a Catalfo, la quale ha dichiarato che “è una misura sacrosanta, un baluardo di civiltà: non va ridimensionata”.

Aggiungendo, poi, che il Reddito di cittadinanza va difeso a tutti i costi, poiché “esiste in tutti i paesi Ue, dove nessuno degli schieramenti politici, di Destra o Sinistra, pensa di eliminarlo. Chi lo attacca vuole guadagnare credito verso un certo pezzo di potere sulla pelle dei poveri”. Immancabile, in seguito, l’attacco frontale agli esponenti grillini: “Se cede anche su questo aspetto, il Movimento 5 Stelle non ha più senso di esistere. E, se il Governo deciderà di ridimensionarlo, ne trarremo le dovute conseguenze”.

NUNZIA CATALFO: “REDDITO DI CITTADINANZA NON STUDIATO PER CREARE LAVORO”

Ai microfoni dei colleghi de “Il Fatto Quotidiano”, Nunzia Catalfo ha proseguito il suo intervento dicendo che, a proposito del Reddito di cittadinanza, non c’è nulla da rivedere, “va solo implementato. Le Regioni devono procedere con le assunzioni previste per i Centri per l’impiego e mai fatte, così come i Comuni con i progetti di comunità”. Il Reddito non è stato pensato “per produrre lavoro e non potrebbe essere altrimenti. Sono gli investimenti che creano occupazione”.

Inoltre, anche avere lasciato recentemente scadere il blocco dei licenziamenti è stato un errore, in quanto, secondo l’ex ministro, occorreva aspettare almeno fine settembre e monitorare la ripresa. Anche il salario minimo è sparito dai radar e, a tal proposito, Nunzia Catalfo ha affermato: “Ho depositato il terzo disegno di legge, spero di discuterlo, ma al resto della maggioranza non interessa. È una norma sacrosanta: il M5S deve puntarci, era nel suo programma, uno dei suoi temi identitari”.