Nunzia De Girolamo è stata in collegamento con il programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno, condotto da Serena Bortone. L’ex politica ed ex concorrente di Ballando con le stelle, ha contratto il coronavirus, e da pochi giorni a questa parte si è ammalato anche il marito, il ministro Francesco Boccia. “Sto molto meglio adesso – le prime parole di Nunzia De Girolamo – dopo 12 giorni iniziano a migliorare la mia condizione di salute. Sento di dover fare un appello – ha proseguito – a tutti quelli che hanno il virus come me che sono malati: il virus se non si aggrava si può curare a casa, non bisogna andare negli ospedali perchè sono saturi, bisogna lasciare spazio alle persone che stanno male, io sento persone da tutta Italia dove gli ospedali sono saturi, forse è ancora peggio negli ospedali di provincia”. De Girolamo si è quindi domanda se non sia meglio che determinate visite non vengano fatte dalla sanità privata, di modo da destinare la sanità pubblica ai pazienti più gravi, in particolare tamponi, controlli e tac.



NUNZIA DE GIROLAMO: “QUANDO SENTO I NEGAZIONISTI…”

Una domanda a cui ha replicato il virologo Andrea Crisanti, in collegamento sempre con Oggi è un altro giorno: “Le strutture private non fanno queste attività perchè non hanno il pronto soccorso e quindi non avendolo accettano solo malati con un appuntamento o con intervento già programmato; i pronto soccorso costano un pacco di quattrini e non convengono. le strutture private non ce li hanno ne tanto meno i reparti di rianimazione”. Quindi Nunzia De Girolamo ha posto un’altra domanda al virologo: “Sogno il giorno in cui posso riabbracciare mia figlia, il test molecolare è sicuro? Se sarà negativo potrà riabbracciare mia figlia?”. Crisanti ha replicato: “Nessuna attività è esente da errore, nemmeno il molecolare, sicuramente è meglio dell’antigenico, se è negativo lei ha una probabilità molto più alta dell’antigenico che effettivamente sia guarita”. Poi Nunzia De Girolamo ha aggiunto, facendo una riflessione: “Mi sento molto fortunata perchè posso curarmi in casa e non in ospedale, e poi ho una casa dignitosa ed ho potuto dividere mia figlia da me e da mia marito, così che lei è autonoma, abbiamo sanificato il corpo centrale della casa. Mi sono disperata in questi giorni, pensavo alle tante madri con case piccole col rischio di trasmettere il virus ai figli, chi ha una condizione di disagio economico è chiaro che in questo momento è doppiamente arrabbiato. Il virus fa paura – prosegue – la notte ti fa mille pensieri, pensi che può succedere di tutto. Da domenica mio padre è in ospedale in serie condizioni, una preoccupazione in più. Quando sento i negazionisti e i violenti che rendono vane le ragioni della loro protesta mi si ribolle il sangue”.

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