Nuova autocertificazione Covid-19: ieri è cambiata di nuovo l’autodichiarazione per gli spostamenti durante l’emergenza Coronavirus. Si tratta di una nuova declinazione del documento per impedire ai “furbetti” di infrangere le regole imposte dal governo. Il primo testo era stato diramato il 10 marzo, poi è stato modificato il 17 con un’aggiunta importante: l’obbligo di dichiarare la non positività al Coronavirus. Poi il quarto modulo, su scala nazionale, che ribadisce i casi in cui ci si debba spostare. La nuova modifica non ha suscitato però solo ironie, ma anche tante polemiche. «Abbiamo una certezza. Se c’è un ufficio che nel Governo funziona benissimo è l’Ufficio Complicazione Affari Semplici. Mentre si produce la quarta cervellotica autocertificazione per gli spostamenti, nessuno ha ancora provveduto a spiegare agli italiani come il Governo aiuterà le persone ad arrivare a fine mese», ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. (agg. di Silvana Palazzo)
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NUOVA AUTOCERTIFICAZIONE COVID, COSA CAMBIA
Recepite le ultime ordinanze previste nel Decreto coronavirus 25 marzo, il Viminale ha prodotto ieri pomeriggio la nuova autocertificazione per gli spostamenti consentendo altre “aggiunte” su un modulo che ora inizia ad essere realmente “corposo”. Vediamo le ultime specifiche dettate dal Ministero dell’Interno: il cittadino che compila il modulo deve dichiarare di essere a conoscenza, oltre che dei divieti disposti dal decreto 19, anche delle «ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti del Presidente della Regione…. (indicare la Regione di partenza) e del Presidente della Regione…. (indicare la Regione di arrivo) e che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti da i medesimi provvedimenti».
Non solo, sempre per il Decreto di ultima uscita del Governo tra le varie situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tramite autocertificazione vi rientra anche «lavoro presso…, devo effettuare una visita medica, urgente assistenza a congiunti o a persone con disabilità, o esecuzioni di interventi assistenziali in favore di persone in grave stato di necessità, obblighi di affidamento di minori, denunce di reati, rientro dall’estero, altri motivi particolari, etc…». Commentando la nuova produzione dell’autocertificazione, il Capo della Polizia Gabrielli interviene ancora indicando il motivo di quest’ultima modifica (oltre al necessario aggiornamento dovuto per il nuovo Decreto) «Ci sono le straordinarie persone che combattono negli ospedali e poi c’è un’altra battaglia che vede impegnati i nostri uomini, quella di spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi, chi con comportamenti sbagliati introduce un vulnus al sistema che può vanificare gli sforzi che si stanno facendo. Fino al 24 marzo su due milioni e mezzo di cittadini controllati ci sono stati 110mila denunciati per il mancato rispetto dei divieti».
CORONAVIRUS, LE NUOVE MODIFICHE DEL MODULO
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato il quinto modulo di autocertificazione dall’inizio dell’emergenza coronavirus, proviamo a capire meglio come cambia il nuovo documento che gli italiani dovranno avere per poter effettuare gli spostamenti “necessari” e previsti dall’ultimo Decreto 25 marzo (anche se come spiega la PS di Roma il modulo stesso potrà essere fornito anche dagli agenti dei controlli, non serve per forza avere l’ultima versione stampata e in possesso in macchina): per come l’ha spiegata il Capo della Polizia Gabrielli, il nuovo modulo prevede assieme alla dichiarazione di non essere sottoposti alla quarantena e di non essere positivo al coronavirus, anche la consapevolezza anche di «eventuali provvedimenti adottati dai presidenti delle Regioni coinvolte in eventuali spostamenti nel territorio», come recepito nell’ultima stretta posta dal Decreto coronavirus appena varato. Il modulo poi contiene anche le specifiche situazioni di necessità per cui è consentito lo spostamento: oltre ai “canonici” (spesa, salute, sostegno anziani) spunterebbero il rientro dall’estero, le denunce di reati, gli obblighi di affidamento di minori, l’assistenza a congiunti o persone con disabilità. Le multe infine diventano amministrative e non più penali, proprio come stabilito dal Decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
CAMBIERÀ ANCORA L’AUTOCERTIFICAZIONE
Non è uno scherzo e nemmeno una fake news: la Polizia sta per mettere a punto un nuovo modulo per l’autocertificazione necessaria per gli spostamenti di tutti gli italiani: dopo la quarantena imposta e le nuove restrizioni aggiornate e contenute nell’ultimo Decreto coronavirus 25 marzo, il Viminale e la Polizia di Stato stanno aggiornando il modulo in versione pdf che dalle prossime ore sarà possibile scaricare dal portale del Ministero dell’Interno. «Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini», ha spiegato questa mattina il Capo della Polizia Franco Gabrielli in una intervista a Sky Tg24.
L’annuncio viene ribadito poco dopo rispondendo alle domande insistenti del giornalista, «Stiamo per editare l’ennesima autocertificazione che e’ stata in qualche modo oggetto di ironie. Noi non lo facciamo perché non sappiamo che cosa fare. Lo facciamo perché cambiano le disposizioni e dobbiamo aggiornarle. Questo nuovo modulo intercetterà moltissime delle questioni che a volte attengono alle specificità dei singoli problemi».
MODULO SPOSTAMENTI: I CHIARIMENTI DELLA PS DI ROMA
«Fino al 24 marzo – ha riferito ancora Gabrielli – abbiamo controllato due milioni e mezzo di persone e rilevati 110mila comportamenti non corretti sanzionati con l’articolo 650 del codice penale»: ora però con il cambiamento della sanzione prevista dal Governo nel nuovo decreto, non può cambiare anche il modulo di autocertificazione. «Una sanzione aggiornata dal governo e specifica per chi non ha rispettato la quarantena, sia essa obbligatoria sia essa volontaria è quella che fa riferimento all’articolo 260 delle leggi sanitarie e prevede l’arresto da 3 a 18 mesi e una sanzione amministrativa da 500 a 5000 euro». Dando seguito a quanto lo stesso Gabrielli ha intimato ai propri agenti di Polizia sparsi su tutto il territorio, il Capo rivela le ultime indicazioni «Dobbiamo essere rigorosi ma anche umani, comprendere che i cittadini sono bersagliati con disposizioni non sempre omogenee, abbiamo infatti anche disposizioni regionali. Dobbiamo quindi far perseguire i furbi ma comprendere una parte di cittadini che vive una condizione di necessità che non sempre trova riscontri in un modulo e bisogna aiutare chi ha bisogno».
A spezzare una lancia verso le tante perplessità che il cittadino avanza sul fronte degli spostamenti e delle continue modifiche dell’autocertificazione, interviene stamane a Mattino5 il Dirigente delle volanti della Polizia Stradale di Roma, Marco Sangiovanni: «Se anche il cittadino non ha al seguito il modulo di autocertificazione lo forniamo noi, non è necessario pre-compilarlo da casa. Quello può servire a rendere più facile l’attività di controllo per motivi di minor tempo». Insomma, come deve essere ora chiaro a tutti, il cittadino può compilarlo e firmarlo davanti ai vigili: se dunque non si ha anche l’ultima, ennesima, versione del modulo, non è un problema, «l’importante è che abbia sempre al seguito un documento di riconoscimento perché bisogna accertare la corrispondenza tra quanto dichiarato e l’identità».