Con una circolare inviata ai questori di tutta Italia, il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha invitato al “massimo impegno” non solo nel controllo del territorio per contrastare mafia e criminalità organizzata, anche affinché sia garantito “il rispetto del divieto di assembramento”. Questo implica un doppio impegno per le forze di polizia che dovranno non solo eseguire i normali controlli contro la criminalità in tutte le sue forme ma anche i controlli per evitare assembramenti per strada. Secondo quanto si legge nella circolare, spiega Fanpage.it, il compito di “individuare e impartire” le disposizioni al personale spetta alle singole questure. Il terzo giorno della riapertura in questa nuova Fase 2 ha necessariamente imposto un intervento anche da parte del capo della polizia che ha commentato: “Alla luce del graduale riavvio delle attività economiche e di un progressivo riassetto della vita sociale, si richiama l’attenzione sulla necessità di orientare il massimo impegno verso l’attività di controllo del territorio, per prevenire e contrastare ogni tentativo di ripresa dell’operatività delle organizzazioni criminali, nonché della criminalità diffusa”.
CIRCOLARE POLIZIA AI QUESTORI SU DIVIETO ASSEMBRAMENTO
Ai questori il capo della Polizia, Gabrielli chiede il massimo impegno in questa delicata fase in cui si trova l’Italia. Sempre a loro chiede il rispetto “del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure del distanziamento sociale”. Alla luce delle parole di Gabrielli si prevedono ulteriori controlli e possibili nuove ondate di multe a scapito degli italiani che non dovessero rispettare le misure contro il Coronavirus. Gabrielli inoltre ha anche fatto riferimento all’indennità di ordine pubblico, che continuerà a essere corrisposta a tutti i poliziotti impegnati nei servizi esterni, dichiarando in merito: “La corresponsione dell’indennità di ordine pubblico spetta al personale impiegato in specifiche tipologie di servizi esterni, espletati in condizioni di particolare disagio e rischio, per un periodo prestabilito e comunque limitato nel tempo, per fronteggiare situazioni di carattere eccezionale”. In questi servizi esterni non rientrano, tuttavia, i controlli svolti nelle attività produttive, industriali e commerciali.