In Africa si stanno sempre più distribuendo poteri militari ed economici alla Russia, con l’obiettivo strategico di far diventare alcuni territori teatro di una nuova guerra fredda, specialmente favorita dall’uscita di scena della Francia con la ritirata dei militari dal Sahel occidentale e la riduzione delle basi. Una questione che è stata più volte analizzata dagli esperti come pericolosa, soprattutto perchè si intensificano gli accordi di cooperazione ai quali alcuni paesi non posso o sottrarsi perchè in stato di bisogno finanziario al quale la Russia fa fronte per espandere il dominio fornendo sostegno ai regimi e offrendo aiuto ai governi nei conflitti interni.



Come sottolinea il quotidiano La Croix, dietro tutto questo c’è uno specifico accordo che coinvolge anche la Cina, e che sta preoccupando gli Stati Uniti, che stanno cercando di incrementare il livello di sicurezza impegnandosi anche economicamente. Tuttavia, molti stati africani sono in breve tempo diventati maggiori creditori di Pechino e nonostante i finanziamenti siano diminuiti attualmente, restano forti interessi che presto potrebbero destabilizzare gli equilibri.



Cina e Russia in Africa alimentano i conflitti e creano dipendenza dagli aiuti

Il predominio Russo-cinese in Africa sta preoccupando l’occidente in vista di una nuova guerra fredda. I progressi compiuti nel continente hanno permesso alla Cina di diventare primo fornitore di armi usate nei conflitti interni, specialmente per quanto riguarda la vendita di droni. D’altra parte l’uscita della Francia ha lasciato spazio anche ad altri paesi, come ad esempio la Turchia e gli Emirati Aarabi, che stanno avanzando costruendo basi militari in Somalia. Washington ora non vuole lasciare l’Africa in mano alla Russia e alla Cina e ha quindi deciso di implementare lo sforzo economico per il sostegno.



Il problema però resta per l’incapacità dell’Occidente di intervenire a risolvere i conflitti, ma soltanto di riuscire a stabilizzarli. Visto che gli eserciti locali non riescono a fronteggiare i nemici sono spesso costretti ad accettare gli interventi dei jihadisti e dei mercenari. Tutto ciò ha portato ad una forma di dipendenza multipolare specialmente nelle zone di guerra civile che alimenta la lotta armata, confermando che la strategia di alcuni governi di liberarsi dalla presenza francese abbia soltanto cambiato l’offerta del mercato degli aiuti, non risolvendo in alcun modo i problemi.