Dopo Attilio Fontana, anche il Presidente della Regione Emilia Romagna tira dritto per la sua strada. Stefano Bonaccini, in collegamento con “Live Non è la D’Urso” ha infatti annunciato di aver deciso di adottare misure ancor più stringenti rispetto a quelle del nuovo decreto del governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Visto che la sua regione è la seconda, dopo la Lombardia, più colpita dall’emergenza sanitaria, ha deciso di introdurre varchi di accesso e uscita a Rimini, poi procederà così anche per Parma e Piacenza. «Noi abbiamo fatto tre cose nell’ultima settimana. La zona rossa a Medicina, perché lì in un centro anziani era arrivata l’infezione e ci sono stati molti decessi. Ho firmato l’ordinanza d’intesa col governo perché vogliamo proteggere la città metropolitana di Bologna ed evitare che il contagio possa arrivare lì». La seconda decisione è quella di limitare l’attività all’aperto. «A chi mi ha criticato ho detto di venire con me in terapia intensiva».



NUOVA ORDINANZA EMILIA ROMAGNA “A RIMINI PIÙ CHIUSURE”

Stefano Bonaccini ha poi firmato un’ordinanza per Rimini che introduce più restrizioni rispetto al decreto del governo. «C’è un’alta densità di popolazione in una città abbastanza limitata con molti contagi. Da stanotte a Rimini qualche altra professione avrà meno possibilità di apertura, comprese banche e studi professionali. Abbiamo persino di fare dei varchi di accesso che costringono a non far usare le strade secondarie, ma quelle primarie per controllare le persone». Il governatore dell’Emilia Romagna ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Repubblica di San Marino e le Marche. «Probabilmente lo faremo domani (oggi, ndr) anche per Parma e Piacenza, le altre aree più toccate». Nessuna critica esplicita al governo, ma evidentemente Bonaccini si muove in maniera ancor più rigorosa. «Era giusto che il governo prendesse una decisione per tutto il Paese, ma ci possono essere casi particolari».

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