In attesa di capire come la Lombardia ripartirà dal 18 maggio nella “seconda fase” della fase 2 coronavirus, il Governatore Attilio Fontana ha firmato questa notte una nuova ordinanza (la n.546 del 13 maggio 2020) dedicata alle nuove misure sui luoghi di lavoro dal prossimo 18 maggio e valida fino al 31 maggio. La Regione Lombardia in sostanza introduce nuove norme più restrittive rispetto a quelle statali per «garantire la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro in Lombardia (es. attività produttive, uffici, negozi, attività aperte al pubblico etc.)». Le prescrizioni sono indirizzate principalmente per i datori di lavoro che dal prossimo 18 maggio vedranno un nuovo impulso di attività riaperte: la Regione ancora attende due informazioni importanti dal Governo prima di sciogliere le riserve sulle riaperture di bar, negozi, ristoranti e parrucchieri.



Gli indici di contagio che il Ministero della Salute renderà noti in giornata – una sorta di “patentino” delle Regioni per indicare gli effetti del contagio dal 4 maggio in poi – e poi verifiche sulla possibilità di spalmare l’orario di inizio delle varie attività lavorativo lungo le 4 ore comprese tra le ore 8 e le 12: risolti questi punti sarà pronta anche la nuova ordinanza sulle riaperture, con il possibile orientamento che prevede comunque la riapertura totale solo laddove i singoli negozi abbiano capacità già dal 18 maggio di potersi adeguare alle linee guida CTS-Inail giunte della notte dal Governo.



REGIONE LOMBARDIA, IL TESTO DELLA NUOVA ORDINANZA

Nel frattempo però la Regione Lombardia ha innanzitutto voluto normare alcune regole chiave per limitare il più possibile sui luoghi di lavoro il rischio di contagio da coronavirus nelle prossime settimane: i datori di lavoro infatti dovranno osservare le seguenti prescrizioni per evitare di incorrere in multe e segnalazioni. In primis, il datore di lavoro o un suo delegato deve sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della temperatura corporea: «Questa operazione deve essere effettuata anche quando, durante l’attività, il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da COVID – 19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite)».



Se la temperatura della febbre salisse oltre ai 37,5° allora «non sarà consentito l’accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede». Il datore di lavoro è tenuto a cominciare tempestivamente tale circostanza all’ATS territorialmente competente, la quale fornirà le opportune indicazioni cui la persona interessata dovrà attenersi. In secondo luogo, fortemente raccomandato anche rilevare la temperatura dei clienti/utenti, prima dell’accesso: come terza e ultima prescrizione, fortemente raccomandato scaricare e utilizzare l’app “AllertaLom, il questionario “CercaCovid” deve essere compilato quotidianamente da parte del datore di lavoro e da tutto il personale.

Come infine ricorda la Regione Lombardia «Per gli aspetti non diversamente disciplinati dall’ Ordinanza, rimane in vigore quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020. Il mancato rispetto delle misure indicate nell’Ordinanza è sanzionato secondo quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19».

Scarica qui il testo pdf della Nuova Ordinanza Regione Lombardia