Il Regno Unito ancora una volta viene colpito da una variante del Covid. Dopo la Delta, che aveva spaventato tutti ma che fortunatamente si è rivelata solo più trasmissibile e non più mortale del virus originario, gli scienziati inglesi hanno identificato quello che in gergo scientifico si chiama “un nuovo errore del virus”, come ci ha spiegato Guido Forni, immunologo e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei: “Tutti i virus, anche quello influenzale, subiscono continue mutazioni, si tratta di errori nel codice genetico del virus stesso che attecchiscono quando c’è alta circolazione del virus”.



Gli studiosi inglesi hanno individuato, analizzando l’alto numero di persone infette, che circa il 6% dei casi sono riconducibili a una nuova variante. “Ne sappiamo ancora poco al proposito”, ci ha detto ancora Forni, “non sappiamo cioè se è più infettivo o più mortale, ma sicuramente è necessario approntare nuovi farmaci e nuovi vaccini, perché la corsa contro il virus non si può mai fermare”.



Nel Regno Unito è stata individuata una nuova varante del Covid. Vengono scoperte solo dopo che una persona si è ammalata?

Quando si fanno tamponi molecolari, si può anche eseguire la cosiddetta sequenza, un procedimento un po’ più lungo, ma neppure così tanto. Si tratta della sequenza dell’Rna (acido nucleico che contiene le informazioni del patrimonio genetico, necessario per la loro moltiplicazione, ndr), che viene catturato nel naso. In questo modo si vede che ogni tanto avvengono delle variazioni.

Come si spiegano scientificamente?

Succede che il virus fa un errore. Qualsiasi virus, quando si moltiplica, porta con sé degli errori di “copiatura” nel proprio codice genetico. Sars-Cov-2 non è da meno. Quando alcuni di questi errori si sommano, viene fuori la variante.  Di solito in ogni paziente vengono fuori le varianti, solo che non si trasmettono, perché c’è ne è sempre una dominante. Se però da questi errori casuali che ha fatto il virus trae dei vantaggi, questa variante può diventare nel paziente quella dominante. Se il soggetto si è ammalato con la variante Delta e dentro di lui sono venute fuori altre varianti è perché si sono accumulati degli errori che hanno dato al virus un vantaggio.



Cioè?

Quando il paziente ha infettato altre persone con i suoi starnuti, con le sue goccioline, si verificano i casi di contagio. Il problema è che più ci sono casi di malattia, più le varianti vengono fuori. Ricordiamo quanto successo in India, colpita da una variante devastante, o in Sudafrica. Appena scoppia un grosso focolaio è più probabile che il virus faccia questi errori e le varianti si moltiplicano.

Il Regno Unito è il paese europeo più colpito dalle varianti. Colpa di scarse misure di sicurezza, di persone che arrivano da tutto il mondo?

No, è perché gli inglesi eseguono moltissime sequenze, noi in Italia ne facciamo molte meno. Stanno molto attenti. Certo, può essere anche per le ragioni che ha ricordato lei, ma il motivo è che quando c’è una grande diffusione della pandemia e c’è il sistema per analizzarla, si possono individuare le varianti.

Che responsabilità hanno i vaccini nel non contenere le varianti? Nel Regno Unito ci si è affidati soprattutto ad AstraZeneca, c’entra qualcosa?

No, il vaccino non c’entra.  Al massimo si può dire che in Inghilterra, quando erano disperati per la diffusione del virus, è stata data una sola dose di vaccino. Quindi l’immunità è scesa. E questo può aver contribuito al diffondersi delle varianti.

Un paese come il nostro, dove si è raggiunto oltre l’85% della popolazione vaccinata, è a rischio?

Il rischio ci può sempre essere. Questi cambiamenti possono rendere il virus un po’ meno, non del tutto, sensibile agli anticorpi indotti dalla vaccinazione. Ad esempio, pensavamo che la variante Delta fosse più pericolosa, invece era solo più infettiva. Di questa nuova variante ancora non conosciamo le caratteristiche. Dalle proiezioni fatte non dovrebbero saltare fuori varianti che sfuggano ai vaccini, però bisogno sempre stare attenti.

E’ per questo che gli studi e le ricerche per nuovi vaccini o farmaci non si fermano?

Tutto andrà meglio in futuro, il problema però è sempre il tempo. Se arriva adesso una variante, vediamo che oggi in diversi paesi intorno all’Italia, come l’Austria e la Grecia, si registra un fortissimo aumento di contagi, bisogna sperare che rimaniamo nella nostra situazione. Può darsi che la politica italiana dei vaccini e del green pass sia di aiuto, ma bisogna sperare comunque che non arrivino varianti pericolose.

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