No ai migranti in Nuova Zelanda. Il Paese potrebbe presto approvare una legge che stabilisce che chi arriverà dalle coste del Pacifico sarà detenuto fino a 28 giorni per garantire un’adeguata rappresentanza legale, spiega Italia Oggi. Si tratta di una proposta di legge avanzata dal governo guidato dal leader laburista Chris Hipkins. Secondo la proposta, inoltre, i migranti che arrivano in gruppi di 30 o più persone non avrebbero nessuna possibilità di ottenere i permessi di ingresso o i visti temporanei conferiti ad altri viaggiatori.



La misura, che rappresenta una stretta sull‘immigrazione, è stata presentata da Michael Wood, ministro dell’Immigrazione neozelandese. Questa include una serie di misure tecniche per colmare le lacune relative alla legislazione esistente sugli arrivi di massa di rifugiati per garantire “un quadro ordinato e rispettoso dei diritti”.



Nuova Zelanda, “arrivo di migranti è un evento a basso rischio”

Secondo il ministro Wood, la possibilità che arrivino migranti in massa in Nuova Zelanda “È un evento a basso rischio. È stato giustamente fatto notare che non abbiamo mai avuto un evento marittimo di arrivo di massa in Nuova Zelanda a causa del nostro isolamento geografico. Ma se il rischio è basso non è detto che non esista. E poi abbiamo obblighi internazionali per prevenire e combattere il traffico di persone”. L’opposizione ha commentato le nuove misure definendole “allarmistiche e ciniche, tipiche da anno elettorale in un Paese che non ha mai visto un arrivo di massa via mare e in cui la politica sui richiedenti asilo raramente ha toccato le note più conservatrici di Gran Bretagna e Australia“.



Secondo Golriz Ghahraman, parlamentare dei Verdi emigrato da bambino per arrivare in Nuova Zelanda come richiedente asilo, la proposta di legge sa di campagna elettorale. “È la prima volta che un partito politico di governo fa dell’umanità e dei diritti dei richiedenti asilo una questione elettorale”, ha sottolineato. La Nuova Zelanda non è mai stata oggetto di sbarchi di massa.