La Commissione Europea ha proposto nella giornata di ieri, martedì 28 gennaio 2025, di imporre delle nuove sanzioni sui prodotti agricoli e sui fertilizzanti a base di azoto provenienti dalla Russia ma anche dalla Bielorussia, nazione quest’ultima dove si sono tenute negli scorsi giorni le elezioni, vinte per l’ennesima volta da Lukashenko (storico alleato di Vladimir Putin). Secondo quanto riferito dagli autorevoli portali online di Bloomberg e dell’agenzia Reuters, l’obiettivo della Commissione europea e dell’Ue è quello di prevenire una minaccia alla sicurezza alimentare degli stati membri, alla luce appunto delle sostanze chimiche individuati nei prodotti di cui sopra.
La Reuters ricorda come l’anno scorso l’Unione Europea avesse aumentato le sanzioni sulle importazioni di grano da Russia e Bielorussia, nuovi tassi che si applicheranno al 15% delle importazioni agricole che in precedenza non erano state soggette a dazi aumentati. La Commissione Europea, con l’introduzione di tariffe sui prodotti agricoli e i fertilizzanti russi e bielorussi, intende sostenere la produzione continentale e nel contempo diversificare l’approvvigionamento, individuando altre fonti.
NUOVE SANZIONI SU PRODOTTI AGRICOLI RUSSI: IL COMMENTO DEL COMMISSARIO SEFCOVIC
Obiettivo, colpire ovviamente Mosca, da quasi tre anni in guerra con l’Ucraina, a cominciare dai ricavi derivanti dalle esportazioni russe, e nel contempo, come precisato sopra, diminuire il “link” con i due Paesi, riducendo così le importazioni dagli stessi. “Tali importazioni, in particolare di fertilizzanti, rendono l’UE vulnerabile a potenziali azioni coercitive da parte della Russia e rappresentano quindi un rischio per la sicurezza alimentare dell’UE”, ha fatto sapere la Commissione Europea nel chiedere appunto l’introduzione di queste nuove tariffe.
Maros Sefcovic, Commissario per il commercio e la sicurezza economica; Relazioni interistituzionali e trasparenza, ha invece spiegato: “Queste tariffe sono attentamente calibrate per servire molteplici obiettivi. Puntiamo a indebolire ulteriormente l’economia di guerra della Russia, riducendo al contempo le dipendenze dall’UE, supportando la nostra industria e preservando la sicurezza alimentare globale. Faremo ogni passo necessario per proteggere la nostra industria dei fertilizzanti e i nostri agricoltori”.
NUOVE SANZIONI SU PRODOTTI AGRICOLI RUSSI: PERCHE’ NON SONO STATE APPLICATE PRIMA
Se le tariffe sui fertilizzanti aumentassero, precisa ancora la Reuters, verrebbero introdotte anche delle misure di mitigazione qualora gli agricoltori dell’Unione Europea dovessero registrare degli aumenti dei prezzi. Inoltre la Commissione Europea ha detto che le eventuali nuove tariffe non andrebbero ad incidere sulle esportazioni russe di prodotti agricoli e di fertilizzanti verso paesi terzi.
Negli scorsi mesi l’Unione Europea aveva evitato di imporre delle nuove sanzioni sui prodotti agricoli e sui fertilizzati russi di modo da non andare a compromettere l’approvvigionamento globale, in particolare verso i Paesi in via di sviluppo che sarebbero stati a loro volta vittima di queste tariffe, ma evidentemente si è deciso di superare questo limite. In ogni caso si tratta al momento di una proposta, che verrà approvata solo nel caso in cui arrivasse l’ok dei governi dell’Ue e del Parlamento Europeo: nel 2024 le ultime tariffe introdotte ci impiegarono due mesi per entrare in vigore, vedremo quello che succederà.