Un gruppo di scienziati britannici hanno individuato alcuni nuovi Coronavirus in diversi pipistrelli locali, oltre ad un’altra serie di virus e malattie più o meno gravi. Lo studio è stato pubblicato sulla celebre rivista Nature e mirerebbe a mettere in luce una questione già nota alla comunità scientifica mondiale, ma che dopo il caso del Covid-19 necessiterebbe, secondo i ricercatori, di maggiori attenzioni anche da parte dei governi. Concretamente, i tipi di Coronavirus che sono stati individuati sui pipistrelli sarebbero almeno 4, dei quali 2 precedentemente non erano mai stati osservati, studiati e catalogati, mentre gli animali analizzati sarebbero almeno 17, dei quali 16 infetti.



Coronavirus e pipistrelli britannici: ci sono pericoli per l’uomo?

Insomma, più del 90% del campione di pipistrelli analizzati dai ricercatori britannici sarebbero portatori di un qualche tipo di Coronavirus. Oltre a questo, però, sono state individuate anche tracce che collegherebbero almeno uno dei 4 virus all’insetto che causa la cosiddetta sindrome respiratoria del Medio Oriente (ovvero la Mers), malattia letale per l’uomo ma difficilmente trasmissibile, ed altre tracce compatibili ad almeno un tipo di Servecovirus (che fa parte della famiglia Sars-CoV di tipo 1 e 2, quest’ultimo quello che ha causato la pandemia del 2020).



Complessivamente, comunque i ricercatori ci tengono a sottolineare e specificare che nessuno dei Coronavirus individuati nei pipistrelli inglesi, neppure quelli ignoti, sono in grado di infettare gli esseri umani. Tutti, infatti, mancavano della mutazione in grado di fornirgli quello definito “sito di clivaggio della furina” che li renderebbe in grado di attaccare il sistema immunitario umano. Mancherebbero, insomma, degli adattamenti molecolari necessari a fare il salto di specie, ma i ricercatori hanno anche specificato che “il rischio zoonotico è sconosciuto e merita una sorveglianza più attenta“. Non è una novità che i pipistrelli sono portatori dei Coronavirus, trattandosi di animali privi di un sistema di infiammazione che risponde all’infezione, rappresentano per i virus un perfetto serbatoio per moltiplicarsi, mutare e viaggiare in giro per i paesi. Da laboratorio, nessuno dei quattro virus è riuscito ad attaccarsi efficientemente a delle cellule umane reali, mentre avrebbero attaccato delle cellule ingegnerizzate ricche del recettore ACE2.

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