Nuovi poveri in aumento soprattutto nella categoria di giovani coppie con figli nelle principali città italiane, soprattutto a Milano, dove una ricerca effettuata dalla Fondazione Arca ha messo in evidenza le gravi difficoltà che i nuclei familiari stanno affrontando tra lavoro precario e sottopagato ed emergenza abitativa. La statistica ha preso a campione 250 persone che quotidianamente si rivolgono ai mercati solidali per la spesa perchè in difficoltà, ed è emerso che l’81% di queste coppie è costretta a vivere in case abusive, mentre il 65% dichiara di essere disoccupato.



Ai dati sulla difficile situazione economica poi si aggiungono quelli del disagio sociale, specialmente la solitudine e l’isolamento provocato dall’imbarazzo della fragilità. Il 60% del campione di intervistati che vive con figli minori ha infatti affermato di non avere più contatti con amici di famiglia, nel 54% dei casi perchè questi sono spariti, nel 34% invece perchè vengono appositamente evitate le occasioni di incontro per vergogna. Un problema che si ripercuote anche sui bambini, per i quali i genitori molto spesso non possono permettersi di pagare cure mediche, specialmente quelle del dentista o le attività extrascolastiche come lo sport.



Nuovi poveri tra coppie con figli, il 41% dichiara di avere ancora speranza di ritrovare la serenità a breve

Le giovani coppie con figli sono sempre più tra i nuovi poveri a Milano, dove le difficoltà abitative e il lavoro precario rendono la vita difficile costringendo sempre più spesso i nuclei familiari a rivolgersi alle associazioni di assistenza e ai mercati solidali per fare la spesa. Nel campione preso in esame, per il 59% composto persone che convivono con minori a carico, il 20% ha dichiarato di non potersi permettere neanche di acquistare i libri di scuola per i figli. Nella maggior parte dei casi invece ad essere troppo costose sono le attività come lo sport e i doposcuola.



La ricercatrice Valeria Reda, ha illustrato al Corriere della Sera anche il quadro psicologico che emerge da queste situazioni, a causa della povertà infatti le famiglie oltre ad acquisti, vacanze e spesa al supermercato sono costrette spesso a rinunciare anche alla speranza. Come mostra la statistica, solo il 41% tra tutti dice di avere ancora fiducia in un miglioramento a breve, mentre la maggioranza indica ancora un tempo indefinito come “prima o poi” per il ritrovamento della serenità.