Questa sera su Rai 1 verrà riproposto l’emozionante concerto-tributo che il trio de “Il Volo” aveva dedicato nel novembre 2021 al compianto Ennio Morricone: e la messa in onda, a partire dalle ore 21.25, di questo show tra musica e amarcord è anche l’occasione per tornare sull’arte del compositore e direttore d’orchestra romano scomparso quasi due anni or sono. Infatti se in un pezzo a parte abbiamo raccontato la curiosa genesi e pure l’importanza della colonna sonora di “C’era una volta in America” (1984), una delle centinaia scritte dal maestro, qui invece parliamo delle musiche scritte per “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore (1988), anche questo rimasto non a caso pure nella storia degli Oscar.



Morricone era un atleta della mente, ogni sua melodia raccontava una storia” ha spiegato di recente il regista siciliano, in concomitanza con l’uscita al cinema del documentario “Ennio” che appunto riporta sul grande schermo la figura di uno dei più grandi compositori di musica per il cinema di tutti i tempi. E la colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso” ne è un esempio: brani nostalgici e che immergono lo spettatore in un’atmosfera da sogno, quella della Sicilia, ma allo stesso tempo sembrano pure raccontare la storia dello stesso Tornatore, una sorta di ritorno e che serviva pure a raccontare come la musica e i ricordi siano in grado di strappare ancora qualche brandello di vita alla morte. E non a caso anche il contributo dato da Morricone ha fatto sì che la pellicola diventasse una delle più celebri del cinema italiano nel mondo.



‘NUOVO CINEMA PARADISO’, TORNATORE: “LE COLONNE SONORE DI MORRICONE RACCONTANO STORIE”

Affidata da Tornatore a Morricone senior, la OST del film vide però collaborare il compositore romano assieme al figlio Andrea per il celebre brano “Tema d’amore”: pare che tuttavia, almeno all’inizio Morricone avesse rifiutato la proposta di collaborazione dal momento che aveva in cantiere la creazione delle musiche per “Old Gringo”; solo l’insistenza del produttore della pellicola favorì questo fortunato connubio prima ancora umano che professionale tra il maestro e Tornatore, forse grazie alla sceneggiatura del film che fece cambiare definitivamente idea al grande Ennio.



Tra brani marcatamente orchestrali -anche se di stampo molto classico- e di respiro quasi epico e altri ‘episodi’ invece molto malinconici (la nostalgia, come anche in “Once upon a time”, è una delle chiavi di lettura della pellicola), la colonna sonora si rivelò un successo clamoroso tanto da ricevere non solo un premio ai David di Donatello del 1989 ma in seguito anche un riconoscimento nel corso dei BAFTA del 1991. Ma in filigrana c’è anche il legame del regista con la Sicilia, l’amore per il cinema, lo struggente sentimento per il tempo che fu e che purtroppo non tornerà, e che sembra portare in scena non solo ciò che sente l’animo umano ma il sentimento stesso di tutta una terra, tra strumenti a corda, il pianoforte delicato e quello che qualcuno ha descritto bene parlando di “un effluvio di flauti”.