A partire dal 14 luglio entrerà in vigore il nuovo Codice di Condotta per i dipendenti pubblici, con tutta una nuova serie di norme previste da un decreto del Presidente della Repubblica del 13 giugno. Si tratta, concretamente, di una serie di norme e regole che mirano a limitare i possibili abusi nel comportamento di chi lavora per la Pubblica Amministrazione, limitando anche il rischio di ledere l’immagine della PA di riferimento. Come per il Codice di Condotta precedentemente in uso, le violazioni potrebbero comportare, per il dipendente, delle sanzioni disciplinari anche pesanti, fino ad arrivare al licenziamento nel caso siano gravi oppure reiterate nel tempo.



Cosa cambia con il nuovo Codice di Condotta per i dipendenti pubblici

Insomma, il Codice di Condotta prevede tutta una serie di obblighi che devono, necessariamente, essere rispettati dai dipendenti della Pubblica Amministrazione, pena sanzioni disciplinari e licenziamento. Tra le novità, particolarmente importante, è la necessità, da parte del datore, di garantire la sicurezza dei sistemi informatici, che nel caso siano di proprietà del dipendente, spetterà a quest’ultimo farsi garante della sicurezza.



Nel nuovo Codice di Condotta è anche previsto l’obbligo di utilizzare gli account mail istituzionali per i soli fini connessi al lavoro, o che siano riconducibili ad esso. A tal proposito, si dovrà prestare anche attenzione all’uso che se ne fa, evitando comportamenti che potrebbero ledere la PA. Similmente, è proibito l’uso delle mail personali per le comunicazioni ufficiali, salvo che per comprovate ragioni il dipendente pubblico non possa accedere all’account istituzionale. Secondo il Codice di Condotta, inoltre, il dipendente è sempre e comunque responsabile del contenuto dei messaggi che invia, che dovranno essere sempre identificabili, anche con l’apposizione di un recapito telefonico istituzionale.



Codice di Condotta: social e messaggi oltraggiosi

Nel nuovo Codice di Condotta è previsto anche il divieto di inviare messaggi con le mail istituzionali che siano oltraggiosi nei confronti della propria o di qualsiasi altra istituzione pubblica. Stesso discorso anche per quanto riguarda i social network, sui quali il dipendente pubblico non potrà, in nessun caso, esprimere opinioni, pareri o giudici sulla Pubblica Amministrazione, sui suoi dipendenti o sulle scelte prese dai dirigenti. Vi è, infine, un Codice di Condotta di qualsiasi comunicazione, documento (anche istruttorio) o informazione interna dall’istituzione pubblica, sia tramite i social che con i proprio account non istituzionali.