C’è l’accordo per il nuovo contratto della scuola. L’intesa è stata raggiunta presso l’Aran con le organizzazioni sindacali e riguarda il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) Comparto Istruzione, Università e Ricerca relativo al periodo 2019-2021. Questo andrà a riguardare oltre 1,2 milioni di dipendenti e prevedeaumenti mensili e 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Novità anche relative al lavoro agile, ossia lo smartworking, che viene regolamentato nel comparto dell’istruzione.



Da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, c’è piena soddisfazione per la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale con la condivisione delle principali parti sindacali rappresentative. Soddisfazione anche da parte del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: “Si tratta di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese”.



Cosa prevede il nuovo contratto sulla scuola

Per il ministro Valditara, “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata. Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.

Come spiega il ministero dell’Istruzione in una nota, l’intesa è il risultato dell’accordo politico sottoscritto tra il ministro e i sindacati lo scorso 22 novembre. Oltre a rendere erogabili gli aumenti, questo ha messo a disposizione della contrattazione risorse finanziarie aggiuntive, stanziate dalla legge di bilancio per l’anno 2022 sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fmof), pari a 300 milioni di euro. Così si è arrivati all’aumento di 124 euro al mese per i docenti. È stata inoltre riconosciuta al personale precario docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) una maggiore tutela: questi avranno diritto a tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.