Il governo Meloni ha finalmente approvato il nuovo decreto carburanti dopo le decisioni prese dal precedente governo draghi, questo ha portato moltissime novità sul fronte del prezzo della benzina e del diesel.

Inoltre è stato introdotto un provvedimento relativo alle molte Per la mancata esposizione del prezzo medio Nazionale fino agli impatti sui nuovi prezzi. Ecco cosa cambia.



Nuovo decreto carburanti: chi non espone i prezzi rischia la chiusura

Relativamente alle novità del nuovo decreto carburante 2023 che è stato approvato il 9 marzo scorso, il Senato ha confermato per tutti i distributori di carburante, l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale e regionale sulla rete non autostradale. Le multe per coloro che non si conformano a tale obbligo sono state ridotte rispetto a quanto è stato previsto inizialmente.



In questo nuovo decreto attuativo tanto atteso, il Ministero per lo sviluppo economico introdotto anche le relative modifiche al bonus trasporti che però già erano conosciute, vale a dire la diminuzione della platea dei beneficiari con una relativa riduzione del reddito ISEE fino a 20.000 euro rispetto ai 35.000 previsti lo scorso anno. L’erogazione del bonus però resta sempre legata all’importo di 60 euro utile per l’acquisto di abbonamenti del trasporto pubblico locale, regionale Nazionale. Il contributo economico può anche essere richiesto dalla categoria degli utenti fragili in possesso di invalidità civile.



Nuovo decreto carburanti: l’applicazione del MISE per monitorare i prezzi

La novità è che per la nuova applicazione legata alla gestione del prezzo dei carburanti, il Ministero ha lanciato un’applicazione in modo da garantire la trasparenza sui prezzi punto questo aiuta i consumatori a visionare i prezzi medi dei carburanti in Italia in modo da scegliere la pompa di benzina più conveniente.

Tutti i distributori segnalati perché non hanno esposto il prezzo medio nazionale e regionale potranno avere una multa che va da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 6.000 euro. È prevista anche una multa che va da 200 euro fino a 2000 euro. Se invece il distributore non espone il prezzo medio per 4 volte in 60 giorni sarà costretto a chiudere l’esercizio dell’attività.