Nella notte i due ultimi passaggi che servono a rendere effettiva la validità del Decreto “Cura Italia” con tute le misure economiche per far fronte all’emergenza coronaivirus: la firma del Presidente Mattarella (dopo la bollinatura della Ragioneria di Stato) e soprattutto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un Dl che da ormai due giorni era “approvato” ma senza ancora una versione definitiva. Misure sanitarie, economiche ma non solo: nel testo ufficiale del Decreto 16 marzo si trova anche il rinvio del referendum con ultima data disponibile il 22 novembre, la “perdita” di 100 milioni rispetto ai 600 iniziali messi a disposizioni per formare la newco di Alitalia e spunta anche una norma per semplificare la sperimentazione clinica di farmaci e dispositivi medici (qui la notizia nel dettaglio). Nel testo finale si trova poi il via libera per un periodo di 9 mesi all’estensione della «moratoria fino a 18 mesi prevista per i mutui prima casa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 un calo, superiore al 33%, del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza».
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IRA MELONI “IL DECRETO ANCORA NON ESISTE”
Continua l’attesa per il testo del decreto contenente le misure economiche anti-coronavirus e non mancano le polemiche. Giorgia Meloni chiede spiegazioni al Governo per l’assenza del testo e per le misure preventivate: «Nuova inquietante puntata della serie “il decreto”: a distanza di 24 ore dalla conferenza stampa di Conte-Gualtieri-Catalfo non esiste ancora il testo del provvedimento. In compenso girano indiscrezioni preoccupanti e a tratti deliranti, come quella secondo la quale aumenterebbe di due anni la possibilità di accertamento degli obblighi fiscali da parte dell’agenzia delle entrate. Per l’ennesima volta chiediamo al governo RESPONSABILITÀ! Questa eterna confusione genera incertezza e l’incertezza è un grave danno per l’Italia». La leader di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto: «Chiediamo al Governo di varare subito un decreto molto snello ed essenziale per affrontare le emergenze immediate, a partire proprio dal rinvio di tutti i pagamenti. La responsabilità e la collaborazione di Fratelli d’Italia in questa emergenza sono poste al servizio della Nazione e non per avallare provvedimenti caotici e che colpiscono chi lavora e produce». (Aggiornamento di MB)
DECRETO CORONAVIRUS: P. IVA, TASSE E VOUCHER
Come indicato nel del Decreto economico anti-coronavirus, e come ampiamente anticipato anche da Conte e dallo stesso Capo della Protezione Civile, saranno ampliate in forte numero le produzioni di mascherine nel nostro Paese per evitare di rimanere completamente dipendenti dai Paesi esteri dove tra l’altro il propagarsi del contagio da Covid-19 porrà sempre più ricerca delle medesime con la scarsezza di materiale che già oggi si può registrare. Nell’articolo 15 si legge chiaramente come «è consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme». Non solo, secondo il medesimo Decreto Cura Italia «In coerenza con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e in conformità alle attuali evidenze scientifiche, è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari. Le aziende produttrici che intendono avvalersi della deroga di cui al comma 1, devono inviare all’Istituto superiore di sanità autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, dichiarano quali sono le caratteristiche tecniche delle mascherine e che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione le aziende produttrici devono altresì trasmettere all’Istituto superiore di sanità ogni elemento utile alla validazione delle mascherine oggetto della stessa». Novità anche per lavoratori non sanitari e per l’intera collettività sempre sul fronte mascherine: «per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all’articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, le mascherine chirurgiche reperibili in commercio». Sono poi resi legali in questo stato di emergenza nazionale da coronavirus gli acquisti «otto la propria responsabilità, sono autorizzati all’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio». Arrivano infine fondi per 50 milioni a Invitalia da distribuire a tutte le imprese per l’acquisto di guanti e mascherine: tali risorse «saranno trasferite dall’Inail a Invitalia entro il 30 aprile»
REBUS TESTO UFFICIALE: ANCORA MANCA IN GAZZETTA UFFICIALE
Il testo ufficiale del Decreto 16 marzo con tutte le misure economiche anti-coronavirus è “uscito” nella forma delle slide di Palazzo Chigi ma come noto al momento non è stato prodotto alcuna bollinatura della Ragioneria di Stato. Il motivo è molto semplice, il testo ufficiale del Decreto Conte “Cura Italia” ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: come nota Antonellis per Dagospia, ancora questa mattina non è stato reso pubblico il testo di un Decreto che è una sorta di manovra economica che servirà per tenere in piedi il Paese nelle prossime settimane. Domani il Senato è convocato per discutere di quello stesso Decreto e dunque per quell’ora – le 16 di domani pomeriggio – quantomeno dovrà essere caricato sulla GU e ricevere poi il parere della Ragioneria. Qui sotto trovate tutte le misure certe e certificate dalle slide di P.Chigi, ma il problema restano le coperture in miliardi: è su quelle che ci saranno le ultime limature anche se resta un “mistero” che ancora nessuno del Governo abbia rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla mancanza costante del testo sul quale basare lo sforzo economico di una nazione intera nei prossimi mesi.
MUTUI E PARTITE IVA: LE NOVITÀ NEL DECRETO
Prima di essere votato in Parlamento, il governo stabilisce che grazie al Decreto economico (o “Decretone”) saranno sospesi i mutui sulla casa anche per i lavoratori autonomi: nel testo ufficiale del Dl 16 marzo è previsto la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per tutti coloro che si ritrovano in difficoltà (compresi non solo dipendenti ma appunto anche lavoratori autonomi) anche senza necessità di presentare l’Isee. Il tutto viene garantito dal Fondo Gasparrini (ad oggi ad uso ridotto per le sole famiglie in difficoltà) con un’ampliatura delle “maglie”: «perdita del lavoro, morte o non autosufficienza anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza». Il fondo previsto sarebbe di 500 milioni di euro, ma si è ancora in attesa della conferma piena della spesa dedicata a questa voce molto importante; sempre nella bozza del Decreto economico vi è previsto un «fondo per il reddito di ultima istanza per i lavoratori danneggiati dal Coronavirus». Come ha spiegato nel dettaglio il focus del Sole 24 ore, si tratta di una misura di sostegno per lavoratori autonomi o dipendenti che «abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro». Costerà 200 milioni di euro e toccherà al ministero del Lavoro lavorare nel dettaglio per definire i criteri specifici. Da segnalare poi una modifica sostanziale sul fronte delle Partite Iva dopo la “rivolta” andata in scena ieri a seguito della conferenza stampa di presentazione del Decreto Cura Italia: inizialmente infatti era prevista soltanto un’indennità di 600 euro netti «una tantum» come aiuto, considerato però troppo basso e “offensivo” per una cifra in alcuni casi anche inferiore al Reddito di Cittadinanza. In serata la “correzione” di Gualtieri che ha fatto cambiare il testo del Decreto inserendo invece un bonus mensile e che continuerà fino alla fine dell’emergenza. Ecco la nota del Mef di ieri sera: «è riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per lavoratori autonomi e le partite Iva. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone».
NUOVO DECRETO ECONOMICO
Dopo un’attesa durata un intero weekend finalmente nel primo pomeriggio di lunedì è stato varato dal Governo il nuovo Decreto 16 marzo 2020 che integra tutti gli aiuti per sanità, scadenze fiscali, imprese, famiglie e rilancio dell’economia in modo da far fronte all’emergenza coronavirus con più della metà della popolazione italiana costretta a casa dagli ultimi provvedimenti del Dpcm 11 marzo. Il Decreto “marzo” viene definito in questi termini da Conte e Gualtieri per specificare come tutte le misure – con eventuali aggiunte – dovranno essere messe in campo almeno anche per il prossimo mese, quando sarà necessario un secondo Decreto “Cura Italia” per prorogare termini e disposizioni inserite in questo Dl. Come ben introdotto dal Ministro dell’Economia, il Decretone prevede 5 filoni principali in cui si snodano i 120 articoli finali del testo ufficiale: 1-finanziamento al servizio sanitario nazionale e alla protezione civile per circa 3 miliardi; 2- dieci miliardi per il sostegno all’occupazione; 3- immissione sul mercato di liquidità; 4- sospensione del pagamento di tributi e contributi; 5- sostegno aggiuntivo per molti settori economici.
DECRETO 16 MARZO: TESTO E CONFERENZA STAMPA
«Abbiamo approvato il decreto con le misure economiche da 25 miliardi, è una manovra poderosa: si attivano 350 miliardi di flussi», ha spiegato il Premier Conte nella conferenza stampa finale al CdM dove è stato varato il nuovo Decreto 16 marzo 2020. «Diamo una prima risposta alla crisi economica e non solo. Abbiamo deciso di utilizzare tutto l’indebitamento netto autorizzato dal Parlamento di 25 miliardi di euro. C’è un finanziamento aggiuntivo molto significativo per il sistema sanitario nazionale e la protezione civile, con risorse per quasi tre miliardi e mezzo che ci consentiranno di sostenere il lavoro eroico che stanno svolgendo» ha poi aggiunto il Ministro Gualtieri. Le misure vertono principalmente su questi macro-temi: rinvii tasse e versamenti Iva; credito d’imposta per lavoratori autonomi; congedi parentali e misure per le famiglie; Stop a mutui anche per autonomi; Cassa integrazione per tutti dipendenti fino a 9 settimane; permessi 104 estesa a 12 giorni; fondo ultima istanza per redditi bassi; stop bollette; fondi imprese; mascherine; requisizioni di alberghi per attività sanitarie.
Il tutto lo potete trovare nel testo ufficiale del nuovo Decreto economico anti-coronavirus: ecco il link, qui sotto invece il video della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.