Nel Cdm di domani (ore 17.30 a Palazzo Chigi, ndr) il Decreto Covid avrà al suo interno un’importante novità sul fronte riaperture: secondo fonti di Governo qualificate, dovrebbe essere inserito un meccanismo che da una data “X” (15-20 aprile si pensa) in poi, con dei dati positivi a livello epidemiologico, possa consentire allentamento delle misure e delle restrizioni. È il meccanismo in sostanza che hanno richiesto Lega e Forza Italia per evitare un’Italia chiusa e serrata fino al 30 aprile: la norma specifica – ribadiscono le fonti di Palazzo Chigi all’Adnkronos – non menzionerà espressamente le zone gialle ma consentirà degli alleggerimenti delle misure anti Covid.
Elemento invece certo nel Consiglio dei Ministri di domani sul nuovo Decreto Covid è la presenza della norme per lo sblocco totale dei concorsi pubblici e sugli operatori sanitari “no vax”: ancora non è chiaro se la norma che impedirà agli operatori non vaccinati di avere a che fare con pazienti da infettare in ospedali o Rsa, sarà contenuta nel Dl Covid o in una norma ad hoc approvata a latere.
DOMANI CDM CON TEST DL COVID
Domani alle ore 17 il Governo Draghi ha convocato il Consiglio dei Ministri per approvare il nuovo Decreto Covid con valenza delle regole dal 7 al 30 aprile: le misure restrittive anti-pandemia resteranno dopo la Pasqua nella maggior parte dei settori e dei casi già previsti dal precedente Decreto (in scadenza il prossimo 6 aprile, ndr) ma saranno – secondo le anticipazioni emerse ieri nel confronto Governo-Regioni – integrate con meccanismi per le riaperture graduali da metà aprile in poi.
Resta l’impianto principale delle regole anti-Covid stilate dal Cts nella bozza di testo discussa ieri nel vertice in video-conferenza alla presenza del Premier Draghi: confermati coprifuoco, divieto di spostamenti tra Regioni, no zone gialle (Italia misto rossa-arancione), chiusure locali, bar, palestre, cinema, musei, teatri fino a fine aprile. Lo schema voluto dal Governo è di procedere con forte accelerazione sul piano vaccini (integrato costantemente dal commissario all’emergenza Figliuolo) senza “rischiare” eventuali nuove ondate Covid in Primavera: di contro però, lo stesso Presidente del Consiglio si è detto ieri concorde sulle riaperture da programmare già in questo Decreto Covid per consentire una maggior speranza e fiducia in un Paese segnato dalla crisi, dalle chiusure e dai lockdown.
COSA HA DETTO DRAGHI ALLE REGIONI
«Programmare le riaperture, tornare ad avere ‘gusto del futuro’, immunità a luglio»: questi i tre punti fissati ieri dal Premier Draghi e comunicati alle Regioni che hanno condiviso l’impianto del Decreto Covid chiedendo però subito dei meccanismi atti a programmare tali riaperture. «Gli obiettivi prefissati per aprile e maggio, in riferimento alle forniture di vaccini e al numero delle vaccinazioni, pari al mezzo milione di vaccinati al giorno, non sembrano più così lontani», ha assicurato ancora il Presidente Draghi, supportato dalla Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini «il testo decreto Covid non è ancora pronto, ma stiamo dicendo tutti la stessa cosa. Occorre dare una speranza, ma non è il momento per dire ‘riapriamo tutto’. Attenzione sino a 15/20 aprile, poi serve un automatismo per evitare nuovo DL».
Il Ministro della Salute Speranza ha invece frenato su questi automatismi, specificando «Numeri toppo elevati per allentare le misure, è troppo presto»; di contro, la Lega oggi con Matteo Salvini si schiera a fianco del Premier Draghi sul fronte riaperture (dopo la pressione costante avvenuta anche ieri attraverso i Presidenti di Regione in quota Cdx) «Noi diciamo quello che dice Draghi, riaprire quando i dati lo permetteranno. Semplicemente non riteniamo utile e nemmeno scientificamente plausibile stabilire oggi che per tutto aprile non se ne parli neanche. Decidere oggi che se ne parla a maggio è un discorso sbagliato. Chiediamo che nel decreto venga inserito che se i dati migliorano dopo Pasqua si possa procedere in automatico con le riaperture», ha detto il leader Salvini nella conferenza con la stampa estera.
LE REGOLE NEL DECRETO COVID
Ecco allora l’impianto principale della bozza finora emersa del Decreto Covid che entrerà in vigore dopo la Pasqua dal 7 aprile 2021, ovviamente fatte salve le modifiche che potranno essere inserite fino a domani in Cdm e poi nella ri-conversione in Parlamento.
ITALIA A ZONE
Il Centrodestra chiede di tornare al sistema a 4 colori (bianca, gialla, arancione, rossa) per le Regioni, «valutando un meccanismo automatico che consenta alle Regioni di passare in zona gialla almeno nei territori in cui i numeri del contagio lo permetteranno». Resta da capire se nel testo del Decreto verrà inserito una sorta di “tagliando” ogni 15 giorni sui dati epidemiologici per modificare il Dl stesso, oppure se già dal 7 aprile saranno inseriti parametri-meccanismi sulle riaperture. Si valuta una zona “gialla rafforzata” con bar e ristoranti aperti fino alle 15 o alle 16 per evitare la “movida” con la bella stagione in arrivo
SCUOLA
Dal 7 aprile riaprono le scuole elementari e prima media in presenza anche in zona rossa, con la conferma del 50% di Dad (didattica a distanza) per le zone arancioni: il dibattito sul ritorno in classe anche per gli studenti più grandi resta permanente, con la richiesta della Lega di poter portare anche gli altri studenti fuori dalla Dad almeno da metà aprile in poi
BAR-RISTORANTI
Per il momento restano chiusi sia in zona arancione che in zona rossa, consentita solo la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5 alle 22 (fino alle 18 per bar senza cucina) mentre il delivery è sempre permesso. Con l’ipotesi di “zona gialla rafforzata” si potrebbe aprire a pranzo e fino alle 15-16
CINEMA-TEATRI
L’apertura del 27 marzo è stata cancellata e non sembra al momento prossima la ripresa per questo settore: si ipotizza però nelle eventuali zone gialle rafforzate la riapertura con ingressi contingentati e prenotazioni come avvenuto fino a ottobre scorso
PISCINE-PALESTRE-SPORT
Situazione simile per i cinema, anche nel mondo dello sport amatoriale permane la chiusura fino a maggio salvo l’introduzione della zona gialla: è possibile invece l’attività motoria individuale all’aperto (camminata, bici e corsa)