L’appuntamento con Regioni, Ministri e Cts sulle nuove misure del Decreto Covid dovrebbe avvenire all’inizio della prossima settimana, ma intanto fioccano le anticipazioni sul possibile schema che il Governo starebbe valutando per non imprimere una “eccessiva accelerata” agli allentamenti delle restrizioni. L’orientamento del Cts è quello di mantenere tutte le Regioni “rosse” o “arancioni” anche dopo la Pasqua, come ha già anticipato il Ministro Speranza: non sarà però facile trovare una sintesi visto che parte del Governo resta convinto che l’Italia sia allo stremo delle forze sociali, economiche e psicologiche per imporre altri lockdown e chiusure: al momento dunque, spiega il Corriere della Sera, l’ipotesi più probabile è che «si fissi un calendario condizionato all’andamento della curva epidemiologica fino al 3 maggio».



Al netto delle possibile riaperture su parrucchieri, estetisti e negozi, sembra ancora lontano il momento per riaprire bar e ristoranti: non solo, si valuta anche la proroga dello stato di emergenza fino a giugno per permettere la piena evoluzione del piano vaccini solo da poco entrato finalmente “in ritmo”. Niente riaperture di musei, cinema e teatri a cui si pensa di prorogare ancora l’apertura al prossimo 15 aprile: sulla scuola invece, la direttiva del Premier Draghi è quella di riaprire dal 6 aprile, con elementari e materne in presenza anche in zona rossa. L’ipotesi del Ministro Bianchi è quella di imporre tampone il primo giorno a tutti gli studenti: il test rapido sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe



LE RIAPERTURE DOPO PASQUA

«Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture»: così il Premier Mario Draghi al Senato per le Comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo (domani e venerdì, ndr). Il lungo applauso, specie dai banchi della Lega e del Centrodestra, testimonia che l’indirizzo tentato da una parte del Governo – in vista del nuovo Decreto Covid che andrà programmato al più presto, in quanto il precedente in scadenza il prossimo 6 aprile – è quello di uscire al più presto dalla morsa letale lockdown-coprifuoco-ristori, facendo ricominciare attività e permettendo gli spostamenti delle persone.



Il tutto però si “scontra” con la situazione sanitaria e i forti dubbi ribaditi ancora ieri da Cts e Ministro della Salute Roberto Speranza nella riunione a Palazzo Chigi proprio con Draghi: il Premier però, annunciando con quelle parole in Parlamento le possibili riaperture, ha fatto capire quale sia il suo personale intento urgente, assieme all’accelerazione dei vaccini e alla riapertura delle scuole. «Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse», aggiunge ancora Draghi nelle sue Comunicazioni, «Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua».

LA (PARZIALE) SMENTITA DEL MINISTRO SPERANZA

Come anticipa il Corriere della Sera su fonti interne al Governo, le prossime misure del possibile nuovo Decreto Covid arriveranno in un percorso ormai standardizzato di massima condivisione in tempi rapidi: cabina di regia politica con i responsabili Ministri dei singoli partiti di maggioranza, confronto con le Regioni e poi annuncio e discussione con i due rami del Parlamento. Il Cts spinge per prorogare le misure attuali di forte stretta in tutto il Paese (Italia zona rossa e arancione, no a misure “gialle” e allentamenti) fino all’11 aprile, l’ala più chiusurista del Governo fino addirittura al 15: di contro però, Draghi e il Centrodestra mirano in primis a riaprire le scuole e poi anche le attività (palestre, piscine, sport, ristoranti) con forti limitazioni sulle presenze ma facendo ripartire il lavoro in quanto tale, l’unico vero “ristoro” possibile per le categorie in ginocchio per il lockdown.

«Nessuna decisione è stata assunta in questo momento, ci confronteremo nei prossimi giorni e faremo tutte le valutazioni. Oggi abbiamo fatto un punto sul quadro epidemiologico, analizzando quello che sta accadendo ma non abbiamo discusso di misure». ha detto ieri a “Cartabianca” il Ministro della Salute Roberto Speranza, commentando le parole del collega Ministro Andrea Orlando che aveva parlato di possibili proroghe delle chiusure fino all’11 aprile. «La variante inglese ha fatto aumentare velocemente i contagi, negli ultimi giorni la curva si sta appiattendo, ma come è noto la curva dei ricoveri e dei decessi si piega più lentamente. Siamo in un momento non facile, l’epidemia è ancora molto forte, la variante inglese ha una capacità di contagio del 35-40% maggiore rispetto al virus che abbiamo incontrato nei mesi precedenti. L’auspicio è che le misure rigide diano risultati: i primi già ci sono, la curva dei contagi si appiattisce», ha poi specificato il titolare della Salute. L’input di Draghi è però la novità: correre molto più di ora sui vaccini e nel frattempo riaprire l’Italia, il “come” è il vero bandolo della matassa ancora da sbrogliare a Palazzo Chigi.