Tra le riaperture previste per il 18 maggio ci sono anche quelle dei cinema e dei teatri, che finora non avevano ancora visto materializzarsi un orizzonte di ripresa. “Dal 15 giugno riapriranno cinema e teatri, e per i bambini ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo“, ha spiegato il premier Conte nella conferenza stampa che ha anticipato comunque come le nuove misure continueranno ad essere molto stringenti per quanto riguarda le misure di sicurezza, non si dovrà prescindere dal rispetto delle distanze di sicurezza e da tutte quelle misure di contenimento che hanno permesso, come ha spiegato il presidente del Consiglio, alla fase 1 di ottenere gli obiettivi prestabiliti dopo che un vero tsunami, con l’arrivo del virus, si era abbattuto sulla sanità e su tutta la società italiana. (agg. di Fabio Belli)



DECRETO 18 MAGGIO RIAPERTURE, IN SERATA IN SENATO

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha emanato il decreto-legge 16 maggio 2020, quello che sancisce la fine completa del lockdown e le riaperture dal 18 maggio 2020. «A decorrere dal 18 maggio 2020, cessano di avere effetto tutte le misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale», recita il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale (clicca qui per visualizzarlo). Tali misure però possono essere adottate o reiterate «solo con riferimento a specifiche aree del territorio medesimo interessate da particolare aggravamento della situazione epidemiologica». Il decreto precisa che fino al 2 giugno 2020 sono vietati gli spostamenti in regioni diverse, mentre dal 3 giugno saranno possibili anche quelli all’estero. Resta vietato «l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico». Le misure presenti nel decreto si applicano dal 18 maggio 2020 al 31 luglio 2020, fatti salvi i diversi termini previsti dall’articolo 1. Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, il testo sarà depositato in serata in Senato. (agg. di Silvana Palazzo)



DECRETO 18 MAGGIO RIAPERTURE, COSA PREVEDE

Decreto 18 maggio è un liberi tutti? Non proprio. Da lunedì ci si potrà muovere all’interno della regione in cui si risiede senza dover giustificare gli spostamenti, ma ci sono ancora delle regole da rispettare per evitare la diffusione del contagio da coronavirus. Sono tante e riguardano, ad esempio, il mantenimento della distanza tra le persone e l’obbligo di indossare la mascherina se non è possibile stare lontani almeno un metro. Bisognerà quindi seguire tutte le prescrizioni e soprattutto restare a casa se si hanno sintomi sospetti o la febbre oltre i 37,5°. La precauzione più efficace per evitare il droplet, cioè le goccioline che trasmettono il virus Sars-CoV-2, secondo gli scienziati resta sempre la distanza. Vanno osservate anche le misure di igiene: lavarsi spesso le man e usare il disinfettante, non toccarsi naso, bocca e occhi. Ma pure indossare la mascherina nei luoghi chiusi, anche guanti in molti casi. La nostra vita è cambiata, quindi non sorprendiamoci se ci ritroviamo di fronte ad un operatore che dovrà misurarci la temperatura col termoscanner. Intanto arriva una notizia importante: secondo quanto riportato dal Tg La7, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il Dl. (agg. di Silvana Palazzo)



DECRETO 18 MAGGIO, RIAPERTURE ATTIVITÀ E NEGOZI

Il Consiglio dei Ministri terminato nella notte ha approvato un nuovo decreto-legge “che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

Per quanto riguarda dunque le attività economiche e produttive, a partire da lunedì esse “devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.

Dunque ogni settore deve fare riferimento alle linee guida per esso stabilite. Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni “monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale”.

NUOVO DECRETO RIAPERTURE: LE SANZIONI PREVISTE

Proprio in relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della salute, “può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale”. Quali sono invece le sanzioni per chi non rispetta protocolli e linee guida e non assicura adeguati livelli di protezione?

Si incorrerà in questo caso nella “sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”. Inoltre, nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Quanto alla sospensione dell’attività, il testo del decreto-legge prevede quanto segue: “Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima”.