Ora il testo del nuovo Dpcm 13 ottobre 2020 è disponibile sia in pdf che in word sul portale del Governo: sono 20 pagine e 12 articoli nei quali il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte inserisce tutte le nuove norme frutto delle disposizioni Cts e della cabina di regia con le Regioni. Tra le prime reazioni alla firma ufficiale e l’invio in Gazzetta è proprio il Presidente della Conferenza Stato-Regioni, il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che si dice soddisfatto ma non su tutto per il nuovo Dpcm: «la Conferenza delle Regioni ha espresso un parere condizionato […] con proposte che sottolineano la necessità di: prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto; chiarire e circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di ‘festa’ su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento; verificare le misure previste in relazione agli aspetti concernenti il trasporto pubblico locale, approfondendo lo scenario di contesto». Se per il Ministro Boccia in questo modo si è trovata la via giusta per salvaguardare scuola e lavoro, per il leader dell’opposizione Matteo Salvini lo sforzo non basta: «Noi vogliamo lavorare assieme al governo: lo chiedono gli imprenditori, i sindacati, le partite Iva, noi che siamo all’opposizione in Parlamento ma maggioranza nel Paese. Coinvolgeteci. Sono preoccupato: gli errori della scorsa primavera dovrebbero aver insegnato che da soli non si va da nessuna parte».



LA FIRMA DI CONTE AL NUOVO DPCM

Nella notte è giunta la firma definitiva da parte del Presidente Giuseppe Conte sul nuovo Dpcm 13 ottobre 2020 che inserisce e aggiorna le regole anti-contagio per fronteggiare la risalita dei casi da Covid-19 in tutto il Paese. Dopo convulse giornate di discussioni e dialogo tra maggioranza, Regioni e Comuni, il Governo ha fissato le nuove disposizioni del Cts nel provvedimento siglato dal Premier in nottata con tutte le limitazioni e strette inserite per evitare lo spauracchio del lockdown nazionale come spiegato ancora ieri dal Presidente del Consiglio: «se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti. I numeri ci sono, la maggioranza è coesa». Dopo la cabina di regia ieri con le Regioni, il Capo del Governo ha ultimato la composizione del nuovo Dpcm (ora di 20 pagine) e lo ha inviato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (qui il testo ufficiale di Palazzo Chigi, in attesa della pubblicazione in GU). Tra le maggiori novità individuate dal Governo per limitare l’avanzata del contagio da coronavirus, il Dpcm introduce: quarantena ridotta a 10 giorni; mascherina fortemente consigliata anche negli ambienti di casa, così come le cene in casa “ridotte” a non più di 6 persone provenienti dall’esterno del nucleo; stretta su movida e locali, divieto di sport di contatto amatoriale, max 30 persone per cerimonie private, obbligo di tampone effettuato nelle ultime 72 ore per chi arriva in Italia dall’estero.



NUOVO DPCM: TUTTE LE NUOVE REGOLE

Entriamo ora nello specifico delle nuove norme introdotte dal Dpcm 13 ottobre 2020 che ricordiamo avrà valenza di 30 giorni e che da un lato rinnova molte delle regole già contenute nel precedente Decreto 7 ottobre 2020, dall’altro impone nuova stretta necessaria per limitare il Sars-Cov-2.

Mascherine – Il testo del Dpcm subito dall’articolo 1 ritene necessario l’utilizzo su tutto il territorio nazionale delle mascherine: «avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande». Dall’obbligo imposto, esclusi solo i bimbi sotto i 6 anni, i disabili con patologie incompatibili con la mascherina e i casi di massimo isolamento all’esterno in campagna o in montagna: «fortemente raccomandato l’utilizzo dei dispositivi anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi», si legge ancora nel Dpcm.



ScuolaStop alle gite scolastiche e ai gemellaggi, ma viene scongiurato per il momento la didattica a distanza per le scuole superiori come invece proponevano alcune Regioni tra le ipotesi per poter affrontare la riduzione dei mezzi pubblici nella capienza dei passeggeri a bordo.

Movida – La stretta del Governo su locali e movida riguarda tre norme generali: «le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo»; in secondo luogo, «consentita la ristorazione con consegna a domicilio e la ristorazione con asporto ma con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21». Da ultimo, divieto di sosta davanti ai locali dalle 21 fino alle 6 del mattino come forma di adesione all’obbligo del divieto di assembramento.

Sport – Nel nuovo Dpcm il Premier Conte vieta tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale: significa che calcetto, basket, pallavolo e tutti gli altri sport di contatto tra amici viene di fatto vietato. Permessi invece «da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi». Riassumendo, calcetto no ma palestre sì.

Stadi e concerti – Novità dell’ultima giornata dopo l’incontro con le Regioni, il Dpcm permette la presenza di pubblico con percentuale massima del 15% di riempimento rispetto alla capienza totale del palazzetto, cinema, teatro o stadio: comunque il tutto mai oltre i 1000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso.

Feste – Il nodo più complicato nel dialogo tra Regioni, Comuni e Governo: il nuovo Dpcm non impone ma “esorta” con forte raccomandazione di «evitare feste e ricevere persone non conviventi in numero superiore a 6». Nella giornata dove erano emerse potenziali controlli nelle abitazioni delle forze dell’ordine su segnalazioni eventuali di vicini o altri, ‘vince’ nel Dpcm la norma costituzionale per cui non può essere violato il domicilio dei cittadini. Chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, mentre sono permesse fiere e congressi ma restano vietate le feste private in tutti i luoghi sia al chiuso che all’aperto. Nelle cerimonie religiose (matrimoni, battesimi e cresime) restano le regole già presenti negli scorsi Dpcm, con l’aggiunta del limite di 30 persone massimo nei banchetti successivi.

Quarantena e isolamenti – È in vigore dal 12 ottobre la nuova ricolmare del Ministero della Salute che cambia, dopo le disposizioni del Cts, le norme sulla quarantena nei 4 casi principali previsti: novità massima riguarda la quarantena a 10 giorni (e non 14) per i contatti stretti asintomatici e l’obbligo di un solo tampone negativo (e non più 2) per poter dare il “via libera” ai positivi asintomatici.