È terminata la riunione dei capidelegazione con il Premier Conte ed iniziano ad emergere diverse anticipazioni sui contenuti del Dpcm che prenderà forma nei prossimi giorni: innanzitutto prende piede l’ipotesi che assieme al nuovo Dpcm dal 16 gennaio possa essere approvato anche un Decreto Legge “Covid” che proroghi ulteriormente lo stato d’emergenza al 30 aprile (3 mesi) o 31 luglio (6 mesi), dando così i “poteri” necessari per fare Dpcm straordinari, regole ristori e smart working.



Il coprifuoco viene confermato in tutta Italia alle ore 22 (e fino alle 5) mentre l’ipotesi sui weekend con l’Italia tutta “arancione” viene al momento smentita dalle fonti di Governo all’Ansa: di contro, il divieto di spostamenti tra Regioni – anche quelle “gialle” – verrebbe confermato su tutta la linea dalla maggioranza. Si valuta poi la possibilità di una ulteriore stretta “anti-movida” con il divieto anche di asporto dai bar alle ore 18, mentre permangono consentite le consegne a domicilio. Tra le norme sotto esame anche la proroga per la deroga su visite ad amici/parenti, con il testo del nuovo Dpcm che dovrebbe arrivare assieme al Decreto Legge venerdì prossimo 15 gennaio. Infine, le soglie dei parametri di accesso nelle singole “fasce di colore” saranno decise dopo il 13 gennaio, quando presumibilmente si avranno anche i nuovi dati del monitoraggio settimanale: sembra invece ancora una volta rinviata l’apertura degli impianti sciistici. Su tutte queste ipotesi, viene spiegato da Palazzo Chigi, ci si confronterà domani con le Regioni, nell’incontro già programmato alle ore 10.30; il Ministro Speranza invece dovrebbe riferire in Parlamento il prossimo 13 gennaio sui contenuti dettagliati del prossimo Dpcm.



VERTICE GOVERNO CONTE ALLE 17

Oggi alle ore 17 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato una riunione urgente a Palazzo Chigi con i capidelegazione del Governo per discutere delle nuove regole sul Dpcm 16 gennaio, in vista della conferenza Stato-Regioni di domani mattina: si riparte dalle discussioni di due giorni fa, quando era emersa la volontà nell’ala più rigorista della maggioranza di respingere ulteriormente le “maglie” nei prossimi giorni abbassando i criteri di accesso alle zone rossa-arancione-giallo “rafforzata”.

Tra le ipotesi infatti resta il divieto – avanzato dal Ministro Speranza – di uscire del tutto dal proprio Comune durante i weekend, anche in zona gialla: i Governatori si dicono però molto perplessi sui continui cambi di marcia del Governo, oltre al discorso ancora non affrontato (martedì dovrebbe però arrivare un nuovo scostamento di bilancio per un nuovo Decreto Ristori) dei ristori alle attività chiuse. Va infine chiarito anche il fronte della scuola che domani ripartirà “col singhiozzo” in presenza al 50% (per le Superiori) solo in Toscana, Valle d’Aosta e Abruzzo: «non è affatto escluso, dunque, che l’esecutivo decida di intervenire nel nuovo Dpcm e posticipare il ritorno in classe almeno al 1 febbraio, per evitare che ogni regione vada in ordine sparso», riportano le fonti di Governo al Sole 24 ore.



ANTICIPAZIONI SUL NUOVO DECRETO

Lunedì 11 gennaio i Ministri Speranza e Boccia, con i membri del Cts e il commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, incontreranno i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province per discutere del prossimo Dpcm 16 gennaio 2021: con la scadenza dell’attuale decreto di Palazzo Chigi (il 15-1), verranno integrate diverse regole già presenti nell’ultimo “decreto ponte” del 5 gennaio scorso con però anche novità che aumenteranno ulteriormente le restrizioni su scala locale e nazionale.

Il rischio di una “terza ondata”, come ha ribadito ancora ieri il Ministro della Salute, è ancora molto forte e l’aumento dell’Rt nazionale (tornato sopra quota 1) non promette bene per le prossime settimane secondo gli esperti: per questo motivo il Governo Conte, al netto della crisi costante della maggioranza interna, sta preparando un nuovo giro di vite imponente a partire dalla proposta Iss sul cambio di criterio per l’accesso in zona rossa. Il sistema delle fasce di colore rimarrà indenne anche nel prossimo Decreto del Premier Conte – con la conferma dei nuovi “criteri” sull’Rt (sotto 1 zona gialla, 1-1.25 zona arancione, sopra 1,25 zona rossa) – ma potrebbe contenere anche un’ulteriore restrizione: si tratta dello “scatto” automatico della zona rossa nel caso in cui l’incidenza settimanale dei casi fosse superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Si va inoltre verso una proroga dello stato di emergenza (che scade il 31 gennaio), con le ipotesi principali che vedono nei prossimi giorni un possibile nuovo Decreto Covid che estenda almeno al 31 luglio 2021 il nuovo termine dell’emergenza pandemia nel nostro Paese.

LA ZONA BIANCA NEL NUOVO DPCM: COSA PREVEDE

Tra le principali anticipazioni del prossimo Dpcm – emerse oggi sul Corriere della Sera – si sottolinea la conferma del coprifuoco nazionale tra le 22 e le 5, le dure restrizioni legate alle singole zone (con la rossa è lockdown totale, con l’arancione niente uscita dal Comune, con la gialla bar-ristoranti tornano aperti ma solo fino alle 18 e forse con chiusura comunque nei weekend), mentre si segnala la novità della “zona bianca”. Il Governo vorrebbe inserire un nuovo parametro – Rt a 0,5, incidenza casi di 50 abitanti per 100mila – per “premiare” le Regioni con minor diffusione del contagio da Covid: nella fascia bianca si potrà riaprire bar, ristoranti, musei, teatri, cinema senza limiti di orario, così come piscine e palestre rientrerebbero a regime.

Il tutto ovviamente con le solite tre norme (mascherina, distanziamento, no assembramento) ma potrebbe essere quel segnale di speranza dettato dal Cts in vista della campagna di vaccini che entrerà nel proprio vivo. Al momento restano ben poche le Regioni che potrebbero rientrarvi, mentre sono almeno 5 quelle che “rischiano” la zona rossa immediata laddove nel Dpcm venisse confermata la nuova “norma” sull’incidenza automatica dei casi Covid: si tratta di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, Veneto e Marche, con la Lombardia al “limite” come confermato dallo stesso Governatore Attilio Fontana nell’ultimo aggiornamento del 9 gennaio.