E’ disponibile sul sito del Governo il testo integrale del nuovo Dpcm, entrato in vigore dunque il 10 aprile e che dovrà traghettare l’Italia nell’emergenza coronavirus fino al 3 maggio, data in cui secondo i progetti si chiuderà la fase 1 di contenimento della pandemia per passare alla fase 2, quella in cui gradualmente, secondo le parole di Conte, si dovrà riaccendere il motore produttivo del Paese. Nessuna sorpresa quindi, altre 3 settimane di quarantena previste con le già annunciate riaperture di librerie, cartolerie, negozi di abbigliamento ed articoli per bambini e per quanto riguarda le industrie la silvicoltura e la raccolta di legname. Piccoli passi che rendono però di fatto la fase 1 non ancora chiusa, si monitorerà con attenzione l’andamento della curva del contagio per comprendere se alcune concessioni potranno essere accordate prima del 3 maggio, ma per il Governo l’indirizzo è non rischiare per non vanificare gli sforzi sin qui compiuti. (agg. di Fabio Belli)



NUOVO DPCM, “MONITORIAMO CONDIZIONI PRIMA DI 3 MAGGIO”

Non risultano riaperture particolarmente roboanti stando al nuovo Dpcm, con le pressioni di Confindustria che sono state evidentemente evanescenti. Nell’intervento di questa sera il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha confermato che il lockdown in Italia proseguirà anche per le fabbriche. Qualche eccezione, tuttavia, sembra esserci. A partire dal prossimo 13 aprile potranno infatti riaprire cartolibrerie e librerie, oltre ai negozi per neonati e piccini. C’è anche l’ok per la silvicoltura, vista e considerata la sua importanza. “Se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza“, la promessa solenne di Giuseppe Conte. Che spera di poter dare il via libera alla riapertura di altre attività produttive. “Ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime ma con protocolli rigorosi. Non possiamo debellare il virus. Dovremo conviverci” , le sue parole.



NUOVO DPCM, RIAPRONO LE LIBRERIE

Il nuovo Dpcm non ha portato dunque a riaperture particolarmente significative: il dato che spicca è che gli appelli di Confindustria sono andati a vuoto, fino al 3 maggio il lockdown proseguirà anche per le fabbriche e pochi comparti potranno usufruire di una deroga: tra di essi ci saranno librerie e cartolerie, settori per i quali si era invocata la riapertura, anche perché durante la quarantena la compagnia di un buon libro può essere importante. Assieme alla cultura, ci sarà anche la possibilità di accedere ai negozi che vendono abbigliamento per bambini, anche questi invocati dalle mamme che si sono trovate in difficoltà con i ricambi in queste settimane, anche perché i supermercati spesso non si sono occupati di vendita di prodotti al di fuori dei reparti alimentari. Nel campo industriale, via libera solo alle attività forestali per la lega che spesso è indispensabile come combustibile. (agg. di Fabio Belli)



NUOVO DPCM CORONAVIRUS 10 APRILE: CHI RIAPRE

«Una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutta la responsabilità politica»

: così Giuseppe Conte sul nuovo DPCM 10 aprile. Intervenuto in conferenza stampa, il premier ha confermato che «le misure stanno dando dei frutti e stanno funzionando», ma non «possiamo vanificare gli sforzi sin qui compiuti: se cedessimo adesso, rischieremmo che tutti i risultati positivi potremmo perderli e dovremmo ripartire da capo». «Dipenderà dal nostro comportamento, dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo e dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa», ha aggiunto il giurista, che si è poi soffermato sul decreto: «La proroga vale anche per le attività produttive, continuiamo a mettere la tutela della salute al primo posto ma cerchiamo anche di ponderare gli interessi in campo». E chi riapre? «Dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini. Apriamo anche qualche altra attività produttiva come la silvicultura e attività varie forestali». Infine, Conte ha evidenziato: «Il lavoro per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio». Confermate le indiscrezioni delle scorse ore: sarà Colao a dirigere la task force. (Aggiornamento di MB)

NUOVO DPCM CORONAVIRUS 10 APRILE: PROROGATE MISURE QUARANTENA

Dopo un lungo confronto tra il premier e le forze di maggioranza, è arrivata l’intesa: in arrivo un nuovo DPCM coronavirus 10 aprile per prorogare le misure di quarantena e la chiusura delle attività dal 13 aprile fino al prossimo 3 maggio. Come riportano i colleghi dell’Ansa, a dodici giorni dall’ultimo decreto la bozza del DPCM è in fase di elaborazione in queste ore ed a stretto giro di posta arriverà la proroga dal 14 aprile al 3 maggio 2020 del lockdown per ridurre il contagio da coronavirus. In attesa di conferme dal Governo e dal premier Conte nella conferenza stampa in programma tra pochi minuti, Ansa spiega che il decreto confermerebbe tutte le misure che limitano gli spostamenti e le attività produttive. Non mancherebbero però le novità: potrebbero ripartire  il commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria, così come le librerie e i negozi di vestiti per bambini e neonati.

NUOVO DPCM CORONAVIRUS 10 APRILE: LA BOZZA

Confermato, dunque, quanto anticipato dal governatore della Lombardia Attilio Fontana ai microfoni di Telelombardia: «Il nuovo DPCM avrà validità fino al 4 maggio ed i contenti saranno in linea con quelli dell’ultimo decreto, salvo qualche piccola concessione». Oltre a fare il punto della situazione sul capitolo Mes, al centro del dibattito politico dopo l’intesa raggiunta all’Eurogruppo, il premier Giuseppe Conte potrebbe confermare le voci che vogliono Vittorio Colao come presidente della task force per la ricostruzione. Come riporta Repubblica, l’esecutivo è al lavoro per istituire una task force che riunisca eccellenze tra economisti, scienziati e giuristi con l’obiettivo di ricostruire il Paese dopo l’emergenza sanitaria. Questo gruppo, che avrebbe deleghe ministeriali e compiti larghissimi, potrebbe essere guidato da un manager internazionale come Colao, ex amministratore delegato di Vodafone. Secondo alcune indiscrezioni, il premier avrebbe contattato l’ex numero uno del gruppo telefonico inglese la scorsa settimana. Ricordiamo che per questo ruolo si era parlato anche di Mario Draghi.