Dal prossimo 16 gennaio il Governo Conte-2 dovrà varare un nuovo Dpcm che estenda/innovi regole anti-Covid fino almeno al 31 gennaio, data di scadenza dello stato di emergenza per la pandemia. Il Decreto “ponte” in vigore dal 7 al 15 gennaio ha di fatto “esteso” le norme del Dl Natale in attesa del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma già da questo weekend i tecnici del Ministero della Salute, il Cts e Palazzo Chigi lavoreranno per impostare le norme da lanciare la prossima settimana. Il tutto con un piano vaccini in corso e, soprattutto, con una crisi di Governo che non accenna a diminuire: trovare dunque una quadra sulle regole da approntare per il Paese non sarà semplice, con le anticipazioni finora emerse che al momento confermano alcuni punti nodali anche per il prossimo Dpcm.



Rimarrà vigente il divieto di spostamento fuori Regione almeno fino al prossimo 31 gennaio, verrà confermato il coprifuoco tra le 22 le 5 e dovrebbero rimanere ancora chiusi palestre, cinema e teatri. Il sistema a “zone” colorate rimarrà in auge anche per il prossimo Dpcm, dopo che l’ultimo Dl Covid ha modificato i criteri di accesso alle singole fasce (Rt 1 zona arancione, Rt 1,5 zona rossa): probabile dunque che anche le attuali regole collegate alle diverse zone rimarranno attive, come la chiusura di bar-ristoranti alle 18 per le zone gialle e la serrata totale della ristorazione invece con zona arancione o rossa. «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e rimanga a casa il più possibile», sottolinea il focus sul prossimo Dpcm del Corriere della Sera, su strette fonti di Governo.



INDICI RT: DA LUNEDÌ MEZZA ITALIA SARÀ ARANCIONE?

In attesa però del nuovo Dpcm del Premier Conte, domani 8 gennaio sarà un giorno fondamentale per capire nel nuovo monitoraggio Iss quali Regioni dovranno aumentare divieti e regole a partire dall’11 gennaio 2021: con le analisi della cabina di regia (che si riunisce domani pomeriggio) si avranno tutte le specifiche sulle nuove zone rosse-arancioni-gialle in cui suddividere il Paese, dopo la modifica delle “soglie” dell’indice Rt. Al momento è assai probabile che da lunedì prossimo almeno metà dell’Italia sarà in zona arancione, con il rischio di lockdown invece “rosso” che rimarrebbe solo per la Regione Veneto: «Vedo improbabile la zona rossa per i dati che abbiamo», è la previsione del Presidente Luca Zaia, «ma non auspico nulla, mi rimetto all’Istituto Superiore della Sanità».



Diversa la situazione invece per Friuli, Toscana e Campania che dopo gli indici alti nelle scorse settimane sembrano essere avviati ad un deciso miglioramento e una permanenza dunque in fascia gialla. Per Liguria e Puglia invece gli indici si avvicinerebbero alla soglia della zona arancione, così come per Emilia Romagna, Lazio e probabilmente anche Lombardia che sono tutti vicino a Rt 1 secondo i dati di una settimana fa. Un “indizio” sulla prossima messa in arancione della Regione lombarda è la decisione di prolungare la Dad alle scuole superiori fino al 24 gennaio prossimo (invece che l’11, ndr): Fontana era d’accordo con il rientro in classe in presenza già da oggi, dunque i dati inviati al Ministero della Salute probabilmente fanno immaginare uno sviluppo dalla cabina di regia che si avvicinerà molto all’attribuzione della fascia arancione. Ricordiamo che domani 8 gennaio l’Italia rimane in zona gialla “rafforzata” (senza possibilità di uscire dalle Regioni) mentre nel weekend si entra in zona arancione nazionale: qui tutti i divieti, le regole e le FAQ del Governo.