Con l’avvicinarsi del Consiglio dei Ministri, emergono diversi altri dettagli sul prossimo Dpcm 3 dicembre: «dal 20 ci sarà il divieto di spostamento tra le regioni, salvo ragioni di necessità come assistere un genitore solo, che richiederanno l’autocertificazione», ha spiegato la sottosegretario alla Salute Sandra Zampa (Pd) ospite di Lilli Gruber e “Otto e mezzo”. Il colore “giallo-scuro” delle Regioni nei giorni tra il 20-21 dicembre e il 6-7 gennaio è uno dei punti cardine della bozza del Dpcm che in serata il Premier Conte invierà ai Presidenti delle Regioni in vista della Conferenza di domani mattina. Con i Ministri in Cdm si discuteranno di tutte le regole sul Natale oltre a varare il Decreto “Covid” che fornirà da cornice normativa al Dpcm (come abbiamo spiegato nel paragrafo qui sotto, ndr). Sempre sul tema dei ricongiungimenti, la vice Speranza aggiunge «Due congiunti che abitano in due regioni diverse ma gialle e partono prima del 20 dicembre, potranno vedersi. Sicuramente si potrà sempre raggiungere la regione di residenza e si sta discutendo se far valere anche il domicilio». Non ci saranno “limiti” sui cenoni, ma resta la raccomandazione a non permettere l’arrivo dei non conviventi per i pranzi di Natale e Capodanno: «Aiutarsi questa volta significa rinunciare a vedersi». Sulla messa di Natale si conferma l’orario attorno alle 20, mantenendo fisso il coprifuoco delle ore 22 mentre sulle scuole la Zampa conclude «le superiori potrebbero riaprire a metà dicembre, ci sono discussioni in corso. Per me sarebbe meglio aprirle a gennaio, dobbiamo prima progredire nei risultati perché l’obiettivo non é stato ancora raggiunto». È invece da Italia Viva che arriva l’ultima novità in tema di aperture nel prossimo Dpcm: «Abbiamo ottenuto che i ristoranti saranno aperti a pranzo il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. Nel nuovo Dpcm non saranno previste queste chiusure», ha spiegato il Presidente dei Senatori IV al Tg4, Davide Faraone. (agg. di Niccolò Magnani)



STASERA CDM CON DECRETO “CORNICE”

Non sono ancora stati chiariti tutti i nodi all’interno del Governo per dirimere il testo finale del Dpcm 3 dicembre: la riunione dei capidelegazione fissata per le 16 è stata rinviata e dovrebbe tenersi prima del Consiglio dei Ministri convocato ufficialmente per le ore 21. A non essere piaciuta – a parte della maggioranza – è la linea dura riferita oggi in Parlamento dal Ministro Speranza: quei divieti di spostamento nei giorni di Natale anche al di fuori dei Comuni – assieme agli alberghi chiusi in montagna e i divieti di spostamenti fuori dalle Regioni dal 21 dicembre al 7 gennaio – hanno fatto alzare la voce a Italia Viva, parte del Pd e del M5s contro la linea rigorista di Speranza, Boccia e Franceschini. Ecco dunque che si “aggiornano” le prossime tappe che porteranno alla firma del Dpcm: si parte dal CdM stasera alle 21 dove verrà approvato un decreto “cornice” che conterrà le due norme-cardine col quale rendere effettivo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (no spostamenti fuori Regioni anche in zona gialla e proroga durata Dpcm da 30 a 50 giorni). Domani si terrà la conferenza Stato-Regioni per limare gli ultimi dettagli sul Dpcm, mentre successivamente sarà convocata la nuova conferenza stampa del Premier Conte dove illustrerà le principali regole per il Natale; in giornata verrà anche firmato il testo del Dpcm. In vigore le regole saranno dal 4 dicembre, con scadenza fissata al 7 gennaio 2021 (ma si parla anche di 15 gennaio come data ultima, ndr). Verranno così suddivisi in due momenti le restrizioni del Dpcm (da qui la necessità di una cornice normativa particolare permessa dal nuovo Decreto legge in approvazione stasera nel CdM): dal 4 al 21 dicembre, rimane la suddivisione in fasce di rischio con le specifiche norme già esistenti; dal 21 dicembre al 7 gennaio verranno disincentivati gli spostamenti all’estero (quarantena di 15 giorni di rientro in Italia), tra le Regioni (anche in zona gialla), tra i Comuni, ma solo nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. (agg. di Niccolò Magnani)

REGOLE DPCM FINO ALL’EPIFANIA

Entro metà dicembre tutta l’Italia sarà in zona gialla e il nuovo Dpcm varrà tra il 4 dicembre e il 6 gennaio: così il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia in vista della nuova riunione tra Conte e i capidelegazione del Governo prevista per le ore 16. Restano distanti le posizioni di diversi capigruppo di maggioranza sulle anticipazioni del prossimo Dpcm 3 dicembre tratte dal Ministro Speranza in Parlamento: come spiega l’Ansa, «La discussione sulla risoluzione da presentare dopo le comunicazioni del ministro Roberto Speranza si è protratta a lungo e alla fine la mediazione dovrebbe essere far firmare la risoluzione di maggioranza dai capigruppo in commissione Salute, non dai presidenti dei gruppi». Il Premier Conte ha già parlato di “giallo rafforzato” per identificare il “colore” delle Regioni italiane tra il 20 dicembre e l’Epifania: divieto di spostamento tra le Regioni (anche tra i Comuni ma solo a Natale e Capodanno, ndr) e coprifuoco mantenuto alle ore 22, con chiusi tutti gli impianti sci e di montagna. Si attendono novità per capire quando verrà convocato il Cdm (forse stasera), quando avverrà la firma precisa del nuovo Dpcm con Decreto Natale (con ogni probabilità domani) e di conseguenza anche la conferenza stampa di Conte per presentare tutte le novità (tra stasera e domani). (agg. di Niccolò Magnani)

SPERANZA: “LINEA DURA PER EVITARE TERZA ONDATA”

Prima della definizione finale del nuovo Dpcm il Governo incontrerà per un’ultima volta le Regioni: se poi tutto verrà definito, già in serata dovrebbe essere convocato il Consiglio dei Ministri con la firma vera e propria del Dpcm con decreto “Natale” attesa per domani 3 dicembre. Nel frattempo in Parlamento il Ministro della Salute Roberto Speranza sta illustrando tanto il piano vaccini 2021 quando le linee guida generali dei prossimi decreti Covid: «Con il nuovo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Bisogna limitare gli spostamenti e ridurre i contatti. Le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove, pesanti chiusure tra gennaio e febbraio». Passa la linea dura su due assi fondamentali: in primis, «riconfermare il modello delle classificazione delle regioni per scenario e indice di rischio. Il sistema delle tre zone ha dato risultati soddisfacenti. L’impianto di fondo è corretto e sta funzionando, ci consente di agire rapidamente e in modo proporzionale al variare delle condizioni epidemiologiche». Secondo linea del Governo, sempre annunciata da Speranza: «per affrontare Natale e Capodanno le limitazioni dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo che il nostro paese ha promosso nelle ultime settimane». Per questo motivo, il Governo nel Dpcm disincentiverà gli spostamenti all’estero (con la quarantena obbligatoria per chi rientra in Italia, ndr), limiterà gli spostamenti tra le Regioni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio (anche in zona gialla) e soprattutto «nei più importanti giorni di festa – il 25, il 26, il primo gennaio – vanno limitati anche gli spostamenti tra i comuni». (agg. di Niccolò Magnani)

REGOLE PER IL NATALE

Con il nuovo Dpcm potrebbe arrivare un decreto-legge ad hoc sulle misure anti Covid per le feste di Natale. L’ipotesi è circolata ieri dopo che il premier Giuseppe Conte ne ha parlato nella riunione con i capigruppo di maggioranza. «Introdurremo delle regole ad hoc per le festività», avrebbe detto il presidente del Consiglio, come riportato dall’AdnKronos. Il decreto-legge dovrebbe essere focalizzato sul capitolo spostamenti. Visto che le Regioni sono da “zona gialla”, il governo sta pensando a regole specifiche che vadano oltre quanto viene stabilito invece dal Dpcm. Nella riunione è stata confermata l’intenzione di bloccare gli spostamenti tra le regioni gialle a partire dal 21 dicembre, ma si starebbero valutando delle eccezioni, come per i ricongiungimenti familiari e recarsi nelle seconde case.

Decisamente più controversa è la terza possibilità, cioè quella di raggiungere gli alberghi. Il premier Conte ha avanzato ieri anche un’altra ipotesi: quella di riaprire le scuole il 14 dicembre, senza aspettare l’arrivo del nuovo anno. L’agenzia di stampa riferisce che la proposta ha però sollevato molti dubbi. Peraltro, lo stesso Conte nella riunione avrebbe ammesso che andrebbe chiesto un parere al Comitato tecnico scientifico (Cts) sulla scuola.

NUOVO DPCM, DEROGHE PER INCONTRARE I NONNI?

Se quella di ieri è stata una giornata di ascolto delle richieste delle Regioni, quella di oggi è invece decisiva per arrivare al nuovo Dpcm, in quanto la discussione verrà portata in Parlamento e poi ci sarà un nuovo contro con le Regioni. Oggi, dunque, verranno tirate le somme per arrivare ad un Dpcm e in parallelo ad un decreto-legge, che dovrà dare copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali che si stanno pianificando per Natale. Il governo ha chiesto poi il parere del Comitato tecnico scientifico (Cts) sull’unica deroga che pure gli esponenti più severi, a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza, valutando di inserire nel Dpcm che entrerà in vigore dal 4 dicembre.

L’ipotesi allo studio è quella di permettere ad un familiare con il suo nucleo più stretto di potersi spostare per trascorrere le feste con il genitore o il nonno solo, ovviamente con tutte le raccomandazioni del caso, da inserire nel Dpcm. L’orientamento del Cts è di dire sì, ma imponendo mascherine e distanziamento come regole. Il Cts non si opporrebbe neppure all’apertura dei ristoranti a pranzo nei giorni di festa, ritenendo che nascondano meno insidie dei pranzi familiari, su cui non si può vigilare, ma il governo non vuole concedere deroghe su bar e ristoranti.