Il decreto di Natale è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è possibile andare a scoprire nel dettaglio le misure intraprese dal Governo per questo periodo di feste natalizie. Come vi abbiamo raccontato, sarà zona rossa nei dieci giorni festivi-prefestivi fino all’Epifania, mentre negli altri giorni sarà zona arancione. È prevalsa la linea del rigore per tentare di arginare la possibile terza ondata a gennaio-febbraio, ma sono già stati disposti i ristori per le categorie colpite dalle chiusure: 455 milioni disponibili da qui a fine anno e altri 190 milioni per il 2021.



Repubblica riporta un aggiornamento degno di nota grazie alle precisazioni di Palazzo Chigi: dal 21 dicembre al 6 gennaio è sempre possibile andare nelle seconde case, purchè queste si trovino nella stessa regione della residenza. Per quanto riguarda le sanzioni, in caso di violazioni del decreto le multe vanno dai 400 ai mille euro. (Aggiornamento di MB)



DECREO NATALE, LE PAROLE DI CONTE

Comincia con una precisazione, Giuseppe Conte, a illustrare i divieti e le restrizioni del decreto di Natale che comuni cittadini e titolari di tante attività stavano aspettando con impazienza: “dopo il CdM, abbiamo deciso di produrre un decreto legge (questa volta non un Dpcm) che tenga conto sia della situazione epidemiologica che dell’importanza delle festività”. Sgombrato il campo da dubbi e speranze di ristoratori e negozianti (a cui Conte ha promesso gli immancabili immediati ristori) arriva però una cocente delusione. La divisione in zona rossa e arancione colpirà soprattutto i professionisti, per i quali non ci sono state deroghe nella gestione dell’attività. Diverso invece, e anche un po’ pasticciato, il discorso sugli spostamenti all’interno delle regioni, che nei giorni festivi e prefestivi diventeranno tutte zone rosse. Le deroghe sembrano ampie, come riportato, permettendo fino a due adulti (e i minori di 14 anni non contano) di raggiungere un altro nucleo familiare, ma restano i nodi evidenti nel poter controllare quanti “gruppi di due” si dirigeranno verso la stessa abitazione, entro cui non è possibile effettuare controlli. Insomma, al momento in attesa di precise linee interpretative, l’ex Dpcm di Natale, oggi Decreto Natale, pare assumere i contorni di un “liberi tutti”, che lascerà moltissime responsabilità in più gli italiani. “È vero – chiosa il Premier – un sistema liberal-democratico non controlla nelle case dei suoi cittadini, ma noi controlleremo la mobilità di essi. Tutto si baserà sulle autocertificazioni fornite dai cittadini che dichiareranno dove sono diretti”. (Agg. Vittorio Crippa)

NIENTE DPCM, C’E’ IL DECRETO NATALE: ECCO COSA SI PUÒ FARE IN ZONA ROSSA E ARANCIONE

Nonostante la zona rossa che riguarderà festivi e prefestivi in tutta Italia per il periodo natalizio, ci sarà comunque la possibilità di deroghe per la circolazione e per riuscire a visitare i propri parenti nei giorni delle Feste. Ci saranno però delle ferree regole da rispettare: le persone che si spostano non potranno essere più di due alla volta, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni; lo “spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22”, quindi è sarà obbligatorio rispettare il coprifuoco serale, che sarà inoltre esteso nell’orario la notte di Capodanno. Ci si potrà recare “verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione”: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini. (agg. di Fabio Belli)

DPCM SUL NATALE, I GIORNI “ARANCIONI”

Nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 in Italia si applicano le misure del Dpcm del 3 dicembre sulle zone rosse, invece nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure previste per le zone arancioni. Questo è quanto emerso dalla bozza del nuovo decreto Covid, formato da tre articoli, con le restrizioni di Natale, che l’Ansa ha visionato. A tal proposito, stando a quanto riportato dall’AdnKronos, le nuove norme per la stretta natalizia dovrebbero essere messe nere su bianco in un decreto che comunque andrà a sostituire quello varato il 3 dicembre scorso, quindi non verranno inserite in un Dpcm ad hoc.

Non è previsto invece alcun anticipo del coprifuoco, rispetto a quello stabilito finora alle ore 22. Per quanto riguarda le visite a non conviventi, sono concesse solo in due una volta al giorno, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Inoltre, gli spostamenti fuori dal proprio Comune saranno vietati a meno che non si tratti di centri al di sotto dei 5 mila abitanti, ma ci si potrà spostare per un raggio massimo di 30 chilometri. (agg. di Silvana Palazzo)

DPCM LOCKDOWN NATALE, ITALIA ZONA ROSSA DA 24 A 6

«Le misure che stiamo decidendo e che dobbiamo comunicare agli italiani prevedono un restringimento abbastanza significativo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio», ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza a ridosso del vertice con le Regioni che vedrà sul tavolo la proposta del Governo circa il prossimo Dpcm Natale. La road map della giornata si dipana e dovrebbe vedere alle 18 il Consiglio dei Ministri già convocato mentre alle 20 la conferenza stampa di Conte (ancora da confermare, ndr) per annunciare al Paese le nuove misure di forte chiusura tra Vigilia ed Epifania, sempre che tutti i nodi siano stati sciolti nella maggioranza. Secondo quanto riportato dalle fonti di Governo qualificate all’Adnkronos, è la linea lievemente più “aperturista” quella che sarebbe passata nel vertice Conte-capidelegazione di questa mattina. In sostanza, si apre allo spostamento il giorno di Natale a 2 non conviventi congiunti stretti per la cena della vigilia o per il pranzo di Natale: lo si dovrà inserire nell’autocertificazione che torna così necessaria anche per tutti gli altri spostamenti durante i giorni di lockdown tra il 24 gennaio e il 6 gennaio (al momento esclusi sarebbero solo i giorni 28-29-30 gennaio). Sempre per le visite, la linea del Governo al momento sembra poter consentire spostamenti verso familiari anche con figli under 14 che non rientrano nel “conteggio” sui due congiunti permessi: tradotto, si potrà andare dai nonni in 4 per Natale ma solo se i due figli abbiano meno di 14 anni (resta ancora un rebus il come comportarsi nei casi di famiglie numerose, con evidenti e possibili fraintendimenti che potranno crearsi nei prossimi giorni).

IL NUOVO DPCM SUL NATALE

Potrebbe essere oggi il giorno del nuovo Dpcm con tutte le misure sul Natale e la messa in zona rossa dell’Italia: gli italiani da ormai lunedì scorso attendono con ansia (e non senza decisi fastidi, specie tra i commercianti che non sanno ancora come organizzarsi per le aperture delle feste) l’uscita di questo nuovo provvedimento annunciato dopo il “dietrofront” annunciato ormai il weekend scorso. Per timore di una terza ondata, come ha spiegato ancora ieri sera il Ministro della Salute Roberto Speranza, «bisogna limitare al massimo tutti gli spostamenti e le occasioni di vedersi durante le feste. Fosse per me chiuderei gli italiani in casa per tutte le Feste»; lo scontro però all’interno del Governo non è stato da poco e, complice una complicata semi-crisi di Governo tra Renzi e Conte, la liberazione dei pescatori di Mazara ieri in Libia e il confronto sul Recovery Plan, ci sono voluti 5 giorni prima di arrivare a convocare il Consiglio dei Ministri forse decisivo per emanare un decreto “cornice”, utile a contenere poi le misure del nuovo Dpcm. L’ala rigorista del Governo spingeva per un lockdown totale dal 21 dicembre fino al 6 gennaio, ma la mediazione di Italia Viva, parte del M5s e dello stesso Presidente Conte ha portato a diverse varianti valutate negli scorsi giorni: al momento – mentre è in corso un vertice di Governo con i capidelegazione e prima del confronto con le Regioni sempre in mattinata – l’ipotesi più probabile resta un’Italia in zona rossa “a tratti”, ovvero nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre fino al 3 gennaio. In secondo luogo, resta valida ancora l’ipotesi più “dura” ovvero un’Italia in zona rossa continuata dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania.

LE DATE DEI DIVIETI DI NATALE

Come ha spiegato il Sottosegretario al Ministero degli Interni, Carlo Sibilia (M5s) stamane ad Agorà, l’ipotesi del lockdown nazionale vedrà queste date coinvolte: 24-25-26-27 Italia zona rossa, 28-29-30 zona arancione, 31 dicembre-1-2-3 gennaio di nuovo in zona rossa. Questo al momento il compromesso che nell’ultima riunione di ieri tra i tecnici del Governo si è giunti in attesa che il vertice con i capidelegazione di questa mattina possa portare eventuali modifiche all’impianto di base. Il nuovo Dpcm dunque verrebbe attivato nei prossimi giorni lasciando “libero” quest’ultimo weekend per spostamenti e shopping, introducendo invece i divieti e le restrizioni maggiori a partire dalla vigilia di Natale: tra il 21 dicembre e il 24 resta comunque valido il Decreto “Natale” firmato dal Cdm lo scorso 2 dicembre, con divieto di spostamenti fuori dalle Regioni se non per comprovate esigenze (salute, lavoro, necessità). «Le nostre indicazioni sono di grande ed estrema preoccupazione per l’andamento della curva epidemica», ha spiegato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, anticipando il parere che verrà dato sempre in giornata dal Comitato Tecnico Scientifico circa l’andamento epidemiologico e le nuove misure previste per il Natale. Nei vertici di oggi si discuterà anche della possibilità di una “deroga” sui divieti, ovvero il consentire lo spostamento di soli due congiunti “non conviventi” per i cenoni di Natale e Capodanno.

VERTICE DI GOVERNO: OGGI PREVISTO CDM, QUANDO PARLA CONTE?

La “road map” di questo venerdì vede un’agenda di Governo zeppa di impegni e decisioni da prendere, tanto che non può escludersi la possibilità che la firma finale sul Dpcm “lockdown” possa arrivare nella giornata di domani: per l’appunto è in corso dalle ore 9 il vertice di maggioranza tra Conte e i capidelegazione di Governo, Italia Viva compresa nonostante le nette condizioni fissate ieri nel confronto Renzi-Conte anche sulle stesse misure di Natale («siano prese su dati certi, chiari e scientifici», spiegano da Iv). Al termine, i Ministri Boccia e Speranza incontreranno le Regioni con in mano presumibilmente il testo del nuovo decreto: con il Veneto che ha già anticipato un’ordinanza di particolari restrizioni, molti Governatori si dicono disposti ad attuare la zona rossa scelta dal Governo ma non tutti. Toti (Liguria) e Fontana (Lombardia) non ritengono giusto che si cambino di colpo i criteri e le scelte per chiudere in casa i cittadini, mentre tutti i Presidenti di Regione della Lega (Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Nino Spirli, Donatella Tesei e Luca Zaia) assieme al loro leader Matteo Salvini hanno scritto un documento indirizzato al Governo per lamentare la mancanza di decisione e la perdita di tempo sulle misure di Natale in tutta questa ultima settimana. «Siamo molto preoccupati per il fatto che oggi, giovedì 17 dicembre, ancora non sappiamo cosa farà il governo, cosa accadrà a 60 milioni di italiani dal 24 dicembre. Comprendiamo fino in fondo le ansie e il disorientamento dei cittadini. Ribadiamo la necessità che ci sia l’indispensabile copertura finanziaria per garantire i risarcimenti totali a tutte le categorie che potranno essere colpite dalle misure di restringimento decise dal governo», scrivono i leghisti. E proprio oggi pomeriggio è convocato il Consiglio dei Ministri, alle ore 18, ufficialmente per leggi regionali e “varie ed eventuali” ma con fonti di Governo che all’Ansa confermano la volontà del Governo di portare il nuovo “decreto cornice” con le principali misure di Natale. A quel punto tra stasera e domani dovrebbe avvenire la firma di Conte al Dpcm e di pari passo anche l’annuncio alla nazione in conferenza stampa (o in serata o domani in giornata): l’Italia sarà in zona rossa e in lockdown con ogni probabilità per almeno 8 giorni tra Natale, Capodanno ed Epifania. Resta da capire con quali regole e soprattutto con quali ristori per le aziende e i negozi che ancora una volta pagheranno tutto il peso delle scelte, a tratti contraddittorie, dell’esecutivo.