La firma di Giuseppe Conte al nuovo Dpcm anti-Covid è arrivata dopo mezzanotte, quindi sarà in Gazzetta Ufficiale in mattinata per essere valido dal 5 novembre al 3 dicembre. L’Italia viene divise in zone rosse, arancioni e verdi, rispettivamente ad alto rischio, intermedio e più sicure. Le regole e i divieti quindi saranno diversi. Ora che questo scoglio è stato superato, ce n’è un altro da superare, legato al nuovo Dpcm. E parlato tutt’altro che secondario. Nelle prossime ore sapremo in quali categorie saranno collocate le Regioni, in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri. La classificazione è destinata a suscitare polemiche, come si è intuito nella serata di ieri con lo scontro tra governo e presidenti di Regione. Nella zona rossa dovrebbero finire Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle D’Aosta. La Campania sembra invece in bilico tra zona rossa e zona arancione. Qui dovrebbero essere collocate Puglia, Sicilia, Liguria e forse Veneto. Tutte le altre sono zone verdi. (agg. di Silvana Palazzo)



NUOVO DPCM, CONTE HA FIRMATO

È arrivata la firma del premier Giuseppe Conte sul nuovo Dpcm, che entrerà in vigore dal 5 novembre e sarà valido fino al 3 dicembre 2020. Il decreto verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale domani mattina, riporta Ansa. L’impianto del Dpcm resta quello annunciato nelle scorse ore, con una unica variazione: i parrucchieri resteranno aperti anche nelle zone rosse, a differenza di quanto previsto nell’ultima bozza. Dopo la tensione registrata nelle ultime ore tra Governo e Regioni, il ministro Francesco Boccia ha gettato acqua sul fuoco: «È stata un’intensa giornata di lavoro con Regioni e Enti locali caratterizzata da confronto continuo e leale collaborazione. I contributi arrivati da Regioni ed Enti locali sono assolutamente costruttivi», le parole del titolare degli Affari regionali e delle Autonomie riportate dai colleghi di Adnkronos. (Aggiornamento di MB)



NUOVO DPCM, REGIONI: “GOVERNO CI ESAUTORA”

Un nuovo ostacolo si inserisce su un percorso già disseminato di ostacoli per il nuovo Dpcm che dovrebbe essere firmato da Giuseppe Conte da qui a poche ore. Dopo aver visionato le norme del provvedimento, le Regioni hanno manifestato la loro contrarietà rispetto all’impianto pensato dal governo. In un documento firmato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, si legge infatti: “Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome”. E ancora: “Le Regioni rilevano come la seconda ondata della pandemia stia colpendo in maniera generale tutto il territorio nazionale. Pertanto ribadiscono la richiesta di univoche misure nazionali e, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”. Da chiarire, inoltre, “chi può e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”. (agg. di Dario D’Angelo)



NUOVA BOZZA DPCM: MISURE E ZONE ROSSE

Il nuovo Dpcm avrà valore dal 5 novembre fino al 3 dicembre 2020, lo definisce l’ultima bozza circolata da Palazzo Chigi e sottoposta al vaglio di Cts e Regioni: confermate gran parte delle anticipazioni finora emerse, a cominciare dal coprifuoco «Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Misure invece molto rigide nella “zona rossa” (la terza area di rischio valutata dal Ministero della Salute): qui di fatto viene applicato un lockdown per tutti gli spostamenti (ammessi solo per lavoro, salute e necessità), «è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori» e può riguardare intere Regioni o «parti di esse». La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 dell’Iss sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti «all’interno dei medesimi territori», dunque a livello comunale e provinciale. Nella bozza del Dpcm, sempre per la “zona rossa” si attuano chiusure totali per negozi salvo generi alimentari e di prima necessità: il provvedimento anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione, mentre resta la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22 e le attività sportive individuali all’aperto.

LA PRIMA BOZZA DEL DPCM

È arrivata la fumata bianca sul nuovo Dpcm 3 novembre 2020: le misure entreranno in vigore dopodomani, giovedì 5 novembre, e resteranno in vigore fino al 3 dicembre. Il premier Conte firmerà il testo entro questa sera e sono già disponibili le prime indiscrezioni grazie alla bozza che sta circolando in questi minuti. Come riportano i colleghi di Rainews24, scatterà alle 22 il coprifuoco in tutta Italia e durerà fino alle 5. Sono esclusi dal provvedimento gli spostamenti «motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Prevista la sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni. Capitolo scuola: si svolgerà in presenza l’attività didatti per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia. Centri commerciali chiusi nelle giornate festive e prefestive, ad esclusione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Per quanto riguarda i trasporti, è consentito a bordo dei mezzi pubblici un coefficiente di riempimento non superiore al 50%. (Aggiornamento di MB)

NUOVO DPCM, SLITTA VERTICE REGIONI: TESTO IN RITARDO

È slittato ufficialmente alle ore 17 il vertice tra Governo e Regioni per la mancanza del testo definitivo del Dpcm, ancora in ritardo nei tavoli tecnici che stanno cercando di sciogliere tutti i nodi emersi fin dalla scorsa giornata di sabato. Raggiunta da RaiNews 24 ancora la sottosegretaria Zampa aggiunge «il testo arriverà entro stanotte». Si attendono poi i dati di Cts e Iss nel monitoraggio odierno per capire quali Regioni entreranno nelle tre nuove fasce previste (qui sotto tutte le anticipazioni, ndr), mentre emerge una novità importante dalle “voci” di Palazzo Chigi all’Adnkronos: ci si potrà muovere solo tra Regioni in zona ’verde’, ovvero quelle dove i dati epidemiologici sono ancora sotto controllo. Il divieto di entrata e così anche di uscita invece il Dpcm lo porrà sulle Regioni “rosse” e “arancioni”: così avrebbero concordato il Premier Conte e i capi delegazione del Governo nella riunione conclusasi dopo pranzo. Nel frattempo dai Governatori arrivano indicazioni circa la possibilità di “accettare” un lockdown mirato e temporaneo per poi poter riprendere da dicembre: così lo spiega il Presidente del Piemonte Alberto Cirio nell’intervista a Rtl 102.5, «stop breve per poi ripartire per sempre. Possiamo chiedere un sacrifici, l’ennesimo, solo se c’è una prospettiva, solo se diciamo che questo è il sacrificio per poi ripartire normali e per sempre».

SALVINI “DPCM SEMBRA LOTTERIA CAPODANNO”

Inizierà con un po’ di ritardo il nuovo vertice fra il governo e le Regioni. Previsto inizialmente alle 15:30, l’incontro che di fatto precederà l’ufficialità del nuovo Dpcm è slittato alle ore 17:00, in quanto mancherebbe ancora il testo del Dpcm. In serata dovrebbe poi essere firmato il nuovo decreto, con il premier Giuseppe Conte dovrebbe parlare agli italiani in conferenza stampa, appuntamento ormai diventato fisso nell’ultimo mese. In attesa di quelle che saranno le misure effettive prese dal governo, il segretario della Lega Matteo Salvini, ha esternato la propria idea di “lockdown”: “Non vogliamo obbligare o rinchiudere nessuno, però avere orari riservati per la spesa, per i trasporti agli over 70 e ai più fragili. Da una parte i divieti e le limitazioni – le sue parole riportate dall’Adnkronos – – dal nostro punto di vista ci sono le precauzioni”. Salvini ha concluso attaccando nuovamente il governo: “Uno legge adesso forse domani chiudono Lombardia, Piemonte e Calabria, sembra veramente la lotteria di Capodanno. Un pezzo di Emilia Romagna, un quarto di Veneto, una porzione di Basilicata. Siamo all’improvvisazione, all’incapacità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NUOVO DPCM, FIRMA CONTE IN SERATA, 3 REGIONI IN LOCKDOWN ‘LIGHT’: COPRIFUOCO DALLE 21

Sono tre le principali novità dopo la convulsa mattinata di riunioni a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm: in primis, la firma di Conte si avrà già entro questa sera, come annunciato dal Ministro D’Incà stamane a Radio Anch’io su Radio Rai1. In secondo luogo, non vi sarebbero dei veri e propri “lockdown regionali” ma delle restrizioni simili a Germania e Francia (i confinamenti “light”) che incideranno per il tempo di 2 settimane; da ultimo, proseguono le anticipazioni su cosa comporterà essere classificati in zona rossa, arancione o verde. «È abbastanza complicato – ha spiegato sempre a RadioRai la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampacercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light». Alle 15.30 è previsto, parallelamente alla riunione Cts, un nuovo vertice con le Regioni, i Comuni e le Province alla presenza dei Ministri Speranza e Boccia: dopo la riunione di stamane con i capidelegazione, Conte avrebbe deciso per un coprifuoco nazionale alle 21 e per una lockdown “light” per la zona rossa, con forte limitazione degli spostamenti se non per lavoro, salute e spesa. La suddivisione delle Regioni avverrebbe in questo modo, secondo quanto filtrato da Palazzo Chigi: Lombardia-Piemonte-Calabria in zona rossa; Puglia-Liguria-Campania in zona arancione (salvi parrucchieri e alcuni negozi, chiusi invece locali e ristoranti); tutte le altre in zona “verde” con previste comunque le limitazioni nazionali, dal coprifuoco fino alla Dad per le superiori.

LE REGIONI DIVISE IN TRE FASCE

La firma del nuovo Dpcm è attesa tra la serata di oggi e la mattina di domani e conterrà una misura nazionale sul coprifuoco notturno (con ogni probabilità tra le 21 o 22 e le 5 del mattino) e la divisione dell’Italia in tre fasce a seconda del rischio di contagio: come ha anticipato ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni al Parlamento, il Paese nelle prossime ore verrà “diviso” da ordinanze del Ministero della Salute in tre aree in base agli scenari di rischio valutati da Iss e Cts (oggi riuniti singolarmente per dirimere gli ultimi monitoraggi). Sono 21 i parametri (tra cui numero sintomatici, ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto) che faranno scattare l’algoritmo “automatico” secondo il quale le singole Regioni passeranno da una zona “verde” alla “gialla” fino alla “rossa”: resta però ancora poco chiaro cosa prevederà in tema di restrizioni la ripartizione in tre fasce di rischio, motivo tra l’altro di scontro ieri tra Governatori e Ministri, oltre che all’interno della stessa maggioranza. Conte ha anticipato tre possibili “interventi” nelle rispettive tre fasce che andranno a crearsi: il primo mantiene solo le norme nazionali, il terzo è il lockdown per le Regioni e province in sofferenza massima e la fascia intermedia riguarda le aree del Paese che rischiano di entrare in sofferenza massima. Le Regioni al momento più vicine al “lockdown locale” – o zona rossa – sarebbero Lombardia, Piemonte, Calabria e forse anche Puglia ma occorre attendere il monitoraggio Iss di martedì per avere una visione chiara su quali siano i territori più a rischio.

LE NUOVE MISURE NEL DPCM

Al netto della suddivisione in tre aree regionali, nel nuovo Dpcm in giornata sottoposto alla firma del Capo del Governo verranno istituite misure comunque nazionali che andranno ad applicarsi dal momento del varo effettivo (o domani o giovedì). In primis, come già anticipato, il coprifuoco notturno per tutti: tramite la consueta autocertificazione si potrà uscire di notte solo per lavoro, necessità-salute o ritorno a domicilio: resta da capire l’orario, con Italia Viva e lo stesso Conte che punterebbero alle 23 per non compromettere troppo la libertà dei cittadini ma trovano le resistenze di Pd, LeU e di alcune Regioni, per cui si andrà con ogni probabilità verso un compromesso sulle 21 o le 22. Fronte scuola, è prevista una Dad al 100% per tutte le superiori (anche se si valuta pure per la terza media, forse solo nelle Regioni in “zona rossa”); per i trasporti, la capienza dei mezzi pubblici scende dal’80% al 50% mentre per i locali resta la stretta per cibo e shopping durante il weekend con la chiusura dei centri commerciali. Il Dpcm chiuderà musei e mostre mentre è previsto un divieto di spostamento tra Regioni ma solo verso/da le aree più a rischio. Infine, come annunciato ieri da Conte, «In linea con la chiusura delle sale bingo e delle sale scommesse introdotta con il Dpcm dello scorso 24 ottobre, chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano». Intervistato da Agorà questa mattina, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha anticipato la più che probabile formulazione di un secondo Decreto Ristori imminente: «Stiamo lavorando ad un secondo decreto legge per sostenere e aiutare le attività economiche interessate ai nuovo provvedimenti restrittivi, analogamente a quanto abbiamo fatto con il primo decreto ristoro».