Continua il pressing del Comitato tecnico scientifico (Cts) al Governo riguardo la necessità di nuove restrizioni. Secondo gli esperti, l’attuale situazione pandemica in Italia richiederebbe un lockdown duro. L’unico compromesso possibile è la zona rossa automatica nel momento in cui supera la soglia dei 250 casi a settimana per 100mila abitanti. Quindi, il Cts avrebbe suggerito caldamente al Governo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, di ancorare questo automatismo alla soglia oltre cui la gestione sanitaria è fuori controllo. Questo perché il limite è nel nuovo Dpcm in vigore oggi, ma rimette ai governatori la possibilità di decidere se attuare la zona rossa. Invece per il Cts il cambio di colore non dovrebbe essere facoltativo, proprio per la situazione delicata che sta attraversando l’Italia. C’è infatti un peggioramento con l’indice Rt medio nazionale salito all’1,06. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM MARZO, ZONA ROSSA NEL WEEKEND
È entrato in vigore il nuovo Dpcm firmato dal premier Mario Draghi, ma marzo potrebbe regalare purtroppo nuove restrizioni. La crescita costante della curva epidemiologica preoccupa gli esperti. Le prossime due settimane saranno decisive: se la morsa del Covid non si fermerà, questo Dpcm potrebbe essere “corretto” con il coprifuoco anticipato e la chiusura di alcuni negozi, ma non si esclude neppure la serrata totale nel weekend. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la possibilità di anticipare il coprifuoco era stata discussa già prima del varo del nuovo Dpcm marzo, ma non è stata accantonata, anzi si potrebbe arrivare anche ad una limitazione ulteriore degli spostamenti, come auspicato dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. I governatori non vorrebbero arrivare a chiudere alcuni negozi, ma si potrebbe anche arrivare a ciò. Nel frattempo il Comitato tecnico scientifico (Cts) chiede una revisione del sistema di raccolta dei dati per intervenire più tempestivamente. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM MARZO, CHIESTO LOCKDOWN
Domani entra in vigore il nuovo Dpcm con scadenza il 6 aprile, ma il timore del governo è che sia già “vecchio”, non adatto per fronteggiare la terza ondata Covid. Per questo si ipotizzano nuove restrizioni. Nell’ultimo vertice governativo con Silvio Brusaferro (Iss), Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità) e Agostino Miozzo (coordinatore Cts) è stato suggerito un lockdown generale di 3-4 settimane, con la Sardegna esclusa, ma nel summit di Palazzo Chigi, secondo quanto riportato dal Messaggero, si preferisce aspettare ancora qualche giorno per valutare quali misure prendere. Brusaferro ha proposto il coprifuoco alle ore 20 in tutte le Regioni, ma la decisione è stata rinviata, perché in tal caso le attività commerciali dovrebbero chiudere alle 18. Inoltre, si pensa a chiusure nei giorni festivi e prefestivi in rosso (Pasqua e Pasquetta incluse). Quindi, negozi, bar e ristoranti chiusi, spostamenti vietati fuori Comune. E addio a cinema e teatri aperti dal 27 marzo. «Se la situazione dovesse precipitare sarà inevitabile varare sia il coprifuoco, sia i week-end in rosso», dice chi per il governo segue il dossier, riporta il quotidiano. L’eventuale nuova stretta comunque non dovrebbe durare più di un mese, perché gli esperti ritengono che dopo Pasqua la situazione migliorerà. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM MARZO: VERSO NUOVE RESTRIZIONI
Una nuova stretta se la curva dell’epidemia Covid continuerà a salire (oggi previsto nuovo monitoraggio). È quella a cui sta pensando il Governo Draghi alla luce degli ultimi dati che dimostrerebbero che la terza ondata è cominciata. Ad allarmare è il numero delle terapie intensive, perché ci si sta avvicinando alla soglia dei 3mila posti occupati. Dall’esecutivo, dopo l’emanazione del Dpcm 6 marzo, è cominciato il pressing su governatori e sindaci affinché mandino in zona rossa tutti i territori dove si creano focolai. Ma se questo non dovesse bastare, potrebbero scattare chiusure nazionali. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, si esclude l’ipotesi del lockdown, ma se ne esplorano altre: limitazioni agli spostamenti, in primis.
«I prossimi quindici giorni saranno decisivi, dobbiamo monitorare l’effetto delle ordinanze sul cambiamento di fascia», ciò che secondo il quotidiano dichiarano i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Mariastella Gelmini. Il Dpcm in vigore da domani non prevede nuove chiusure rispetto a quelle previste, ma copre il periodo delle feste pasquali.
NUOVO DPCM MARZO: COPRIFUOCO ALLE 20?
Nelle zone dove ci sono lezioni in Dad potrebbe essere imposta la chiusura di alcuni negozi. Dopo barbieri, parrucchieri e centri estetici, altre categorie potrebbero essere “sacrificate” in zona rossa, secondo il Corriere della Sera, che ipotizza anche l’anticipo del coprifuoco alle ore 20. Inoltre, potrebbero essere introdotti nuovi divieti per gli spostamenti che non sono necessari per motivi di lavoro, salute e necessità. Dunque, si sta pensando di intervenire nuovamente sulle visite a parenti e amici. Ad esempio, in zona rossa sono vietate le visite, anche quelle di due adulti e minori di 14 anni, una volta al giorno, che invece sono previste nelle altre fasce. Questa stessa restrizione è stata prevista da alcune ordinanze regionali, come quella recente della Regione Lombardia. Ma secondo le indiscrezioni raccolte dalle giornaliste Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini non si esclude neppure che le misure vengano uniformate in tutta Italia, escludendo solo i territori che si trovano in zona gialla.