Nel vertice oggi tra Regioni e Governo (presenti i Ministri Boccia e Speranza) verrà discusso, oltre alla possibile ridefinizione dei 21 parametri inseriti dal Cts nell’ultimo Dpcm, il piano di avvicinamento verso la prossima data specifica del 3 dicembre: il Dpcm “Natale” ancora deve essere ben incardinato («è troppo presto per parlarne», fanno sapere al Corriere della Sera dal Ministero della Salute) ma potrebbe comportare novità importanti anche sul tema spostamenti e feste (qui sotto invece tutte le novità su bar, negozi e ristoranti). Il divieto di “cenoni” e feste allargate sembra scontato nel prossimo Dpcm, ma si dovrebbero mantenere intatte anche le regole sugli spostamenti non consentiti tra le Regioni: Giovanni Toti dalla Liguria prova ad avanzare la richiesta di “allentamento”, «Già dalla festa dell’Immacolata, dunque dal fine settimana del 5 dicembre bisogna prevedere misure meno severe per quei settori che stanno già soffrendo la crisi e invece potrebbero beneficiare delle festività». Ma dal Governo non sembrano intenzionati a diminuire le “maglie”, quantomeno non prima di verificare l’Rt Italia sotto quota 1 entro i primi giorni di dicembre. (agg. di Niccolò Magnani)
LE IPOTESI DEL GOVERNO VERSO LE FESTE
Il governo sta studiando il piano Natale e sarebbero due le ipotesi attualmente sul tavolo del presidente del consiglio e dei ministri: una prima, che prevede un prolungamento dell’attuale Dpcm di altre due settimane dopo la scadenza (3 dicembre), di modo da arrivare alle festività in maniera più leggera a livello di contagi e di situazione ospedaliera (per lo meno si spera), e una seconda che prevede invece un nuovo decreto ad hoc per le feste. Il primo progetto è anticipato dalle agenzie di stampa Agi e Ansa, e pare che non sarebbe visto di buon occhio da quelle regioni come ad esempio la Lombardia e il Piemonte, che spingono affinchè possano entrare in zona arancione già dal 27 novembre, giorno in cui scadranno le due settimane di monitoraggio. Una volta scaduto il Dpcm, però, si potrebbe dare vita ad un alleggerimento delle restrizioni, come ad esempio una riapertura dei negozi per lo shopping anche la sera tardi, di modo da spalmare gli ingressi e favorire il commercio in vista appunto del Natale.
NUOVO DPCM A NATALE: DIPENDERA’ TUTTO DAI CONTAGI
La seconda ipotesi è invece quella raccontata oggi dal Corriere della Sera, e prevede per la seconda metà di dicembre un’Italia in zona gialla o tutt’al più arancione, con alcune modifiche, a cominciare da deroghe per bar e ristoranti, di modo da dare un po’ di ristoro alle categorie, fra le più colpite dalla crisi economica; a riguardo si parla di apertura nel pomeriggio con varie limitazioni, come ad esempio il limite di quattro persone allo stesso tavolo. Altra possibilità, la riapertura dei centri commerciali nei weekend; per i pranzi e i cenoni, invece, si raccomanderebbe di proteggere anziani e persone fragili, quelle già con gravi patologie, mentre, per quanto riguarda il coprifuoco, è probabile che slitti di un paio d’ore, indicativamente attorno alla mezzanotte. Ovviamente si tratta di ipotesi che verranno vagliate se, come sembra, la curva epidemiologica tenda all’appiattimento e poi alla decrescita, perchè in caso contrario nessuna restrizione verrà meno.