Come ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza a “DiMartedì” per avere la piena struttura del nuovo Dpcm “Natale” «valuteremo fino all’ultimo i dati, ci sono ancora molti giorni da qui alla scadenza del decreto ancora in vigore, quindi vorremmo vedere e capire quanto riusciamo ancora a piegare la curva con le misure adottate finora, ma continueremo con il principio di proporzionalità delle misure restrittive». È indubbio però che da giorni ormai i tecnici del Ministero della Salute, gli altri Ministeri competenti e gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico sono in confronto serrato con Palazzo Chigi per costruire il prossimo Dpcm da far uscire entro il 3 dicembre: si deve normare il periodo natalizio, con inevitabili richieste da parte di cittadini, lavoratori, commercianti, operatori dei settori del turismo montano, tutti preoccupati che nuove misure restrittive possano comportare un’ulteriore crisi economico-sociale anche tra dicembre e gennaio. I dati migliorano, come spiega ancora Speranza nell’intervista tv di martedì sera «il numero dei morti è ancora molto alto, c’è da dire che da qualche settimana vediamo un segnale che va nella direzione giusta, l’Rt si sta abbassando, due settimane fa era 1,7, poi 1,4 ora è 1,2 e sta scendendo: questo significa che le misure che abbiamo adottato iniziano a dare i loro effetti».



IL NODO SPOSTAMENTI: COSA CAMBIERÀ

Del nuovo Dpcm se ne parlerà nel nuovo vertice di maggioranza previsto per questo pomeriggio, dove tra le novità sulla scuola e le decisioni sugli impianti da sci e le chiusure in montagna, molto tempo verrà dedicato alle prossime misure da adottare per tutto il mese di dicembre. In attesa dei nuovi dati elaborati da Cts e Iss venerdì prossimo, il Ministro Speranza prepara il piano da presentare in Parlamento il 2 dicembre con diverse novità su spostamenti, cenoni, shopping e pure messe e celebrazioni religiose a ridosso del Natale. «Il messaggio è quello di ridurre tutte le occasioni non necessarie in cui il contagio si può diffondere. Bisogna evitare spostamenti che non sono strettamente necessari, bisogna ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone quando queste non sono indispensabili e bisogna restare a casa ogni volta che è possibile», spiega il titolare della Sanità, intenzionato a raccogliere l’invito “stringente” degli esperti scienziati di evitare il più possibile gli spostamenti. Per questo motivo si va verso la regole ancora molto rigide per i trasferimenti tra le Regioni: non sarà possibile spostarsi liberamente, se non per deroghe specifiche per ricongiungimenti tra parenti stretti (genitori, figli, fratelli ma anche coniugi) nei giorni delle Feste di Natale. Per lo shopping invece si va verso un Dpcm “Natale” che apra i negozi fino alle ore 22 tutti i giorni, con centri commerciali di nuovo riaperti (ma contingentati negli ingressi) nei fine settimana; su bar e ristoranti, l’indirizzo del Governo è quello di tenere in tutta Italia locali aperti ma solo fino alle 18.



CENONI E VISITE: TUTTE LE REGOLE NEL DPCM

Il coprifuoco resta ancora un punto molto dibattuto, con l’intenzione di mantenere le ore 22 spiegato ieri dal Ministro Speranza: «Il coprifuoco dopo le 22 c’è anche per la messa», anche se da più parti emergono posizioni “aperturiste” nel Governo (M5s e renziani) che vorrebbero almeno per i giorni di Natale e Capodanno estendere il coprifuoco a mezzanotte per permettere le celebrazioni religiose tradizionali (e anche per evitare assembramenti negli altri orari inevitabili laddove le messe più frequentate dell’anno venissero impedite dal Dpcm, ndr). Nel vertice di oggi si discuterà anche delle regole da “raccomandare” su cenoni e pranzi: il suggerimento è quello di prevedere 6, forse 8, al massimo 10 persone invitate alla stessa tavola. Ancora Speranza: «Limitare i posti a tavola agli affetti più stretti», è l’indicazione del Ministero. Chiuse le piste da sci, come indicato ancora ieri dall’Istituto Superiore di Sanità e dallo stesso Speranza: «Io capisco che dietro ogni ambito economico, sociale, come anche quello del turismo della neve ci sono famiglie e persone che lavorano e che meritano il massimo rispetto, ma il punto non è solo la pista da sci; il punto è evitare le tantissime aggregazioni che possono svilupparsi e i tanti trasferimenti di persone che vanno in vacanza in quei posti». Da ultimo, è ancora rebus per gite e vacanze nelle “seconde case”: ancora non è stata trovata una quadra definitiva da inserire nel nuovo Dpcm “Natale”, con lo scontro tra “aperturisti” e “rigoristi” che è destinato a durare probabilmente fino al 2 dicembre sera.

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