«Siamo ancora dentro la pandemia, l’attenzione è altissima e il governo è pronto a intervenire nuovamente, se necessario», spiega il Presidente del Consiglio alla Camera nella “ripetizione” dell’informativa già vista ieri al Senato. Nel momento in cui però alcune Regioni entrano in coprifuoco e si valutano all’interno del Governo eventuali nuove restrizioni, il Premier ammette che seppure al momento di un nuovo Dpcm non vi sia l’ipotesi concreta, potrebbe anche non essere così già solo tra qualche giorno. «Siamo ancora dentro la pandemia e il costante aumento dei contagi ci impone di tenere l’attenzione altissima: stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti», continua il Capo del Governo alla Camera, soffermandosi sulla polemica per la gestione del mondo scuola «Solo per le scuole secondarie di secondo grado, sono previste modalità ancora più flessibili di organizzazione dell’attività didattica, e la ministra Azzolina presiederà perché questo avvenga, che contemplano ingressi degli studenti scaglionati, a partire dalle 9, con possibilità di ricorrere anche ai turni pomeridiani». Altro tema centrale, il rifinanziamento per la cassa integrazione Covid: «I contraccolpi della crisi sono ancora forti e non è possibile, in questa fase, dismettere la rete di protezione disposta sin dall’inizio della crisi in favore dei lavoratori e delle imprese – ha ribadito a Montecitorio -. È per questa ragione che rifinanziamo con 5 miliardi un nuovo e ulteriore ciclo della cassa integrazione, prevedendo la gratuità della cassa integrazione per le imprese che hanno registrato perdite oltre una soglia predeterminata».



DISCORSO CONTE AL SENATO

Informativa di Giuseppe Conte in Senato

sul nuovo Dpcm, le nuove misure adottate per contrastare l’emergenza coronavirus. Il presidente del consiglio ha parlato dell’economia italiana che sta tenendo, nonostante le perdite ingenti degli ultimi mesi: «Abbiamo definito le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. La correttezza di questa scelta, che rivendico come decisiva, è stata confermata dai dati economici più confortanti delle attese. La nostra economia sta dimostrando resilienza, come dimostrano la caduta del pil nel secondo trimestre più contenuta e indicatori decisamente positivi per il terzo trimestre». Il Premier ha ribadito che al momento non sono previsti lockdown totali: «le scelte compiute nei mesi scorsi ci consentono al momento, di evitare chiusure generalizzate e diffuse su tutto il territorio nazionale, di pervenire all’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, alla chiusura delle scuole e degli uffici pubblici». In merito alla situazione attuale dell’epidemia «l’Italia oggi è in una situazione diversa di marzo: Allora non avevamo strumenti diagnostici, oggi siamo più pronti grazie al lavoro e al sacrificio di tutti. Ringrazio in particolare le donne e gli uomini della protezione civile e il commissario Arcuri». Conte ha proseguito: «Ancora una volta siamo costretti a chiedere ai cittadini altri sacrifici», specificando che «Non abbiamo mai abbassato la guardia e non ci siamo mai considerati un porto sicuro. Tutelare la salute consente di conservare anche il tessuto produttivo». Quindi il massimo esponente dell’esecutivo ha aggiunto: «L’evolversi dell’epidemia ha reso necessario un nuovo Dpcm con misure restrittive. In ragione dell’urgenza non è stato possibile informare il Parlamento». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVO DPCM, ‘SMENTITA’ P. CHIGI, COPRIFUOCO E SPOSTAMENTI: DIRETTA CONTE AL SENATO

Dopo le “fonti” di Governo arrivate ai principali quotidiani italiani stamattina, arriva la (ormai classica) smentita di rito sempre di Palazzo Chigi: «In merito ad alcuni articoli apparsi oggi sui quotidiani – fanno sapere dal governo – si fa notare che si tratta soltanto di mere ipotesi che non trovano alcun fondamento allo stato attuale perché è tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica, su cui c’è la massima attenzione da parte del governo». Questa (mezza) smentita però non esclude che possano avvenire nuove misure da parte del Governo nei prossimi giorni: «In questa fase di continua emergenza, con la situazione in costante evoluzione, certamente non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi, nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini». Come già anticipato stamattina, viene confermata la linea sempre diretta tra Regioni, Anci e Governo per adottare misure “anti-movida” laddove si riscontrino maggiori criticità. Perciò dal coprifuoco nazionale notturno al divieto di spostamenti tra Regioni – due delle misure più dure in esame – non vengono né confermati né però smentiti: occhio dunque alla curva e al possibile nuovo Dpcm che comunque potrebbe rimanere “alla porta”. Forse già oggi al Senato sarà il Premier Conte a far luce sulle ultime caotiche ore confermate tra l’altro anche dallo stesso Ministro Speranza, «Sono ore complicate: al lavoro con le Regioni per misure ulteriori».



CONTE IN PARLAMENTO PER RIFERIRE SUL DPCM 18 OTTOBRE

Oggi pomeriggio alle ore 16.15 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferirà al Senato della Repubblica l’informativa circa le ultime iniziative adottate dal Governo sul nuovo Dpcm 18 ottobre relativo all’emergenza pandemica Covid-19: la medesima informativa il Premier la terrà domani mattina alla Camera alle ore 10, il tutto come sempre in diretta video streaming sui canali social di Montecitorio e Palazzo Madama. Secondo quanto anticipato da Repubblica stamattina, ci sarebbe l’accordo con i capigruppo delle opposizioni per non avere alcuna votazione o risoluzione sul discorso del Premier Conte che di fatto renderà una “spiegazione” tanto sui motivi che hanno portato ad un Dpcm ‘soft’ in merito a chiusure e limitazioni, ma anche un’indicazione su cosa potrà avvenire nei prossimi giorni. Dopo il Dpcm del 13 ottobre e del 18, secondo gli ultimi retroscena in arrivo dal Ministero degli Affari Regionali si tenderebbe ad un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri già alla fine di questa settimana, tra sabato e domenica. Il motivo è sempre il medesimo, cercare di “tamponare” la risalita dei contagi, ma avverrebbe per tentare una “uniformità” di provvedimenti nazionali dopo le ordinanze regionali che stanno emergendo in questi giorni.

CONTE INTANTO PREPARA NUOVO DPCM

Prima la Lombardia, poi la Campania e nelle prossime ore potrebbero aggiungersi anche altre Regioni, hanno imposto il coprifuoco notturno (tra le ore 23 e le 5, con “ritorno” dell’autocertificazione per chi esce in quel range orario) con divieto di spostamenti e attività: il Ministero della Salute ha già fatto sapere di condividere la ratio degli interventi di Fontana e De Luca e si appresta in giornata al via libera non appena saranno pronte le ordinanze (Lombardia da giovedì 22 e Campania da venerdì 23, durata provvedimento fino al 13 novembre). Stamane all’Ansa il Ministero delle Autonomie ha fatto sapere come sul governo sia al lavoro a un protocollo sulle linee guida che fissino «le regole comuni da seguire per le misure contenute nelle varie strette anti-contagio decise da ogni singola Regione». Il documento dovrebbe stabilire dei criteri generali che servono a coordinare i territori, in accordo con il governo stesso e dando seguito all’ultima circolare del Viminale a riguardo. Ma oltre al documento, è un nuovo Dpcm forse già tra sabato e domenica che potrebbe arrivare sul tavolo di Palazzo Chigi: i diversi retroscena su La Stampa, Corriere della Sera e Repubblica riportano oggi dell’intenzione di Conte e parte del governo più “chiusurista” di imporre nuove restrizioni a fine settimane qualora non dovessero scendere o quantomeno rallentare i contagi.

LE POSSIBILI NUOVE RESTRIZIONI

«Se la curva epidemiologica continuerà a salire oltre alla decisione sulle palestre e piscine nel fine settimana potrebbero essere decise nuove restrizioni», spiegano le giornaliste depositarie nell’emergenza Covid delle anticipazioni più ‘fidate’ da parte della comunicazione di Governo, Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. E allora dopo i coprifuoco regionali di Lombardia e Campania, e dopo le varie strette su movida e centri commerciali (in Piemonte, Liguria, Toscana e Puglia), il Governo potrebbe pensare a nuove restrizioni anche se dal Ministero della Salute si esclude per ora l’utilizzo di nuovo Dpcm anche se da più parti invece giugno notizie che confermerebbero la linea “interventista” del Presidente del Consiglio davanti a dei numeri del Covid-19 che non accennano a diminuire. Scuola, trasporti e locali sono ancora al centro delle discussioni: nel tentativo di “ammorbidire” l’intransigenza del Ministro Azzolina sul voler tenere il punto sull’orario scolastico canonico, i tecnici di Cts e Governo punterebbero ad allargare le lezioni anche al pomeriggio, scaglionando dunque gli ingressi tra le 9 fino addirittura alle 11, ovviamente per studenti più grandi delle superiori. Conte per il momento vuole tenere coprifuoco e mini-lockdown solo a livello regionale, comunale e locale senza adottare un’unica misura nazionale che potrebbe abbattere pesantemente l’economia già in crisi del Paese: ma l’ala “dura” di Pd e LeU punta invece a ridurre il più possibile uscite e movimenti (con chiusura locali alle 22 come ipotesi principale) considerati dal ministro Speranza «non necessari» e si prevede così un nuovo braccio di ferro in Consiglio dei Ministri qualora si dovesse arrivare alla scelta di adottare un nuovo Dpcm.