Cosa si può fare e cosa è vietato dopo le ore 18? Il nuovo Dpcm firmato da Giuseppe Conte, e presentato dallo stesso premier in conferenza stampa, segna una sorta di spartiacque fissando alle 18 la chiusura di molte attività. In primis, è bene precisare che chi esce dopo le 18 deve rispettare l’orario di coprifuoco imposto dalla Regione di residenza per il ritorno a casa: in Lombardia, Campania e Sicilia scatta alle 23, mentre nel Lazio e in Calabria alle 24. Ma fanno eccezione le cosiddette “comprovate esigenze”, cioè quelle di lavoro, salute e urgenza, che però vanno giustificate con l’autocertificazione. Dopo le 18 si può uscire per andare a lavoro, fare jogging e attività motoria all’aperto e nei circoli sportivi, si può ordinare cibo a domicilio o da asporto fino alle 24, visto che bar e ristoranti sono chiusi per le consumazioni sul posto. Ci si può recare al supermercato e nei negozi alimentari, in farmacia e a fare shopping, ma rispettando lo scaglionamento di ingresso e le misure di distanziamento. Allo stesso modo si può andare dal parrucchiere e nei centri estetici, così come nei musei, ma con ingressi contingentati.



NUOVO DPCM, ORE 18: COSA SI PUÒ FARE DOPO?

Tra le cose che si possono ancora fare dopo le ore 18 c’è anche andare a casa di amici, sebbene nel Dpcm sia “fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”. Allo stesso modo si possono prendere i mezzi pubblici, autobus e metropolitane, anche se nel Dpcm si raccomanda fortemente “di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati”, salvo che per le comprovate esigenze predette. Inoltre, si può uscire dal proprio Comune e dalla propria Regione. Per quanto riguarda le funzioni religiose e l’accesso ai luoghi di culto, anche il Dpcm del 24 ottobre conferma la validità delle misure già in vigore, quindi dopo le ore 18 nessuna novità. Sostanzialmente non cambia nulla, perché si specifica che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. Inoltre, conferma che “le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni”.



NUOVO DPCM, ORE 18: COSA CAMBIA PER CHIESE E MESSE?

Per quanto riguarda chiese e celebrazioni religiose, restano valide le misure precedentemente introdotte. Quindi, guanti non obbligatori per il ministro della Comunione, che però deve igienizzarsi accuratamente le mani, e reintroduzione di cori e cantori a patto di mantenere una distanza laterale di almeno 1 metro e di almeno 2 metri tra le file del coro. Inoltre, durante la celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la mascherina. Per quanto riguarda Cresime, unzioni battesimali e sacramento dell’Unzione dei malati, vanno rispettate le indicazioni sanitarie. Durante le funzioni religiose e le messe, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento i conviventi-congiunti, ma anche persone non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.

Leggi anche

Sondaggi politici 2024, la media/ Crollo M5s, Centrodestra ancora top al 48,4%: Schlein resta sotto al 23%