Gli stadi rimarranno chiusi fino al 30 settembre a meno di eventuali colpi di scena e la Juventus, la prima a muoversi per far tornare i tifosi sugli spalti, potrebbe intervenire per capire la situazione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera il nuovo DPCM del presidente del Consiglio Giuseppe Conte prorogherà la misure dell’ultimo fino al 30 settembre. Di conseguenza, le mascherine restano obbligatorie negli spazi chiusi, nei luoghi aperti dove non c’è distanziamento e permane il divieto di assembramento. Queste norme di sicurezza bloccano in un certo senso il ritorno alla normalità del mondo dello sport, e in particolare del calcio, che sembrava pronto per un graduale ritorno dei tifosi negli stadi in vista dell’inizio della nuova stagione che è fissato per il 19 settembre prossimo. Le partite di calcio si giocheranno, dunque, a porte chiuse. Il ministro Roberto Speranza ne ha parlato con i colleghi di Francia, Germania e Spagna. L’idea che sta maturando è quella di un accordo per far stabilizzare la curva dei contagi e superare la boa della riapertura delle scuole, considerata da tutti prioritaria, prima di riaprire al pubblico gli stadi.
NUOVO DPCM: STADI CHIUSI FINO AL 30 SETTEMBRE
Molti club di Serie A sono pronti a cominciare con il 30% del pubblico negli stadi, ma dovranno ancora aspettare visto il nuovo Dpcm. Le prime due giornate di Serie A di conseguenza saranno senza tifosi, poi ad ottobre si valuterà la situazione: il terzo turno si giocherà il 3 del prossimo mese, un giorno che potrebbe essere storico se il premier Giuseppe Conte, il ministro della salute Roberto Speranza e il resto della squadra di governo dovessero decidere per la graduale riapertura degli stadi. Sono ormai sette i mesi senza tifosi allo stadio per la Serie A. Da marzo, prima del lockdown, e in seguito, i tifosi hanno potuto supportare la propria squadra del cuore solo a distanza di sicurezza, quindi dalle proprie abitazioni. La situazione è ancora incerta per il futuro dei tifosi, che presumibilmente non potranno ritrovarsi negli colmi fino all’arrivo del vaccino. Quindi, per tornare alla normalità il calcio deve aspettare ancora un po’ di tempo.