L’annuncio giunge direttamente da Steven Quay, medico-scienziato celebre negli Stati Uniti d’America, il quale avrebbe individuato un nuovo farmaco anti-Coronavirus, in grado di migliorare la funzione polmonare e ridurre o addirittura eliminare del tutto la ventilazione meccanica nei pazienti affetti da Covid-19. Più dettagliatamente, si tratta di una terapia basata sull’azione combinata di due farmaci precedentemente approvati dalla Food and Drug Association per altre casistiche: eparina nebulizzata (inalata come nebbia fine) e N-acetilcisteina (NAC), unite sotto la denominazione comune “H-NAC”. Il dottor Quay sta mettendo a disposizione della comunità medica mondiale il suo nuovo protocollo di sperimentazione clinica (chiamato Covid-19 HOPE Trial). A partire da oggi, i medici di tutto il mondo sono invitati a scaricarlo gratuitamente all’indirizzo www.DrQuay.com. Nel frattempo, su richiesta della divisione di Microbiologia e Malattie Infettive, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e del National Institutes of Health, il protocollo è stato fornito al Consorzio di Ricerca Clinica sulle Malattie Infettive negli Stati Uniti.



NUOVO FARMACO ANTI-CORONAVIRUS? “ALTE PROBABILITÀ DI SUCCESSO”

“Dalla mia esperienza medica, nel corso della quale ho inventato sette farmaci approvati dalla FDA, è mia opinione ragionata che l’H-NAC ha un’alta probabilità di successo e dovrebbe essere veloce da testare, dato che stiamo parlando di farmaci ampiamente disponibili”, ha dichiarato il dottor Steven Quay. Come un vaccino che insegna al sistema immunitario a creare anticorpi per bloccare e prevenire un’infezione, anche l’H-NAC interferisce con queste interazioni, sulla base di una comprensione della genetica del virus e della biofisica e biochimica della proteina Spike, e della superficie delle cellule nei polmoni, nel cuore e in altri organi attaccati da questo virus. Dodici studi clinici in oltre 780 pazienti sono stati condotti con eparina nebulizzata da sola o in combinazione con il NAC per il trattamento del danno polmonare ed è stata dimostrata la loro efficacia, misurata mediante il miglioramento della funzione polmonare e dalla ridotta necessità di ventilazione meccanica.

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