Terminate le consultazioni al Quirinale, toccherà a Sergio Mattarella decidere quale sarà lo sbocco della crisi politica. Le ipotesi più probabili sembrano essere quelle di un Governo Pd-M5s, con un obiettivo di fine legislatura, o il ritorno al voto. «Mi sembra che sia praticamente impossibile che si vada alle urne in autunno», ci dice Francesco Forte, economista ed ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie.
Perché Professore?
Non solo perché i tempi si fanno sempre più stretti, ma anche perché mi sembra che se si dovesse andare a votare e dovesse vincere la Lega, un Governo “monocolore” del Carroccio sfiderebbe l’Europa e verrebbe commissariato. Il punto è che ci vuole una manovra di fine anno che metta in sicurezza il bilancio e che rilanci l’economia, come la Germania vuol fare, perché deve poter usufruire dei benefici della politica non convenzionale di acquisto di debito pubblico che la Bce potrebbe presto mettere in atto.
In pratica l’Italia, per poter usufruire delle politiche espansive della Bce, dovrebbe avere “i conti in ordine”…
L’Italia per poter vedersi acquistare il debito pubblico da Francoforte deve rispettare i parametri di bilancio stabiliti dall’Ue. Un Governo della Lega non lo consentirebbe. Se Salvini accettasse di governare con Forza Italia sarebbe costretto a trattare con l’Ue. Quindi sarebbe in questo caso possibile immaginare di tornare al voto subito. Ma Salvini dovrebbe chiarire questa ipotesi, che per il momento non sembra essere sul suo tavolo.
Cosa pensa dell’ipotesi di un Governo tra Pd e M5s?
Il problema di lungo termine è che questa “finzione” di un Governo Pd-M5s è un assurdo. Se già è fallito un Governo Lega-M5s figuriamoci cosa può succedere a uno formato da un partito ex socialdemocratico ed ex cattolico di sinistra e da un partito populista. Basta pensare a come agirebbe sul mercato del lavoro: il Pd contratterebbe coi sindacati, M5s farebbe leggi in modo dirigistico dietro lo schermo della volontà popolare. Avrebbe più senso un Governo tra centrosinistra e centrodestra, come si è visto in altri paesi.
Se bisogna evitare che nasca un Governo Salvini, allora vuol dire che bisogna evitare di andare a al voto quest’anno e il prossimo?
Esiste un dato fatto democratico: la gran parte delle regioni italiane è governata bene da coalizioni di centrodestra e credo che sarebbe impossibile pensare a un Governo diverso a livello nazionale. Credo che arriverà un momento in cui si capirà che Salvini ha fatto un errore tragico per il suo partito, che è rappresentato dalla realtà del Paese in sede regionale e locale. Mi sembra che nella Lega si stia creando una divisione e non è da escludere che venga chiesta la testa di Salvini. Se si votasse l’anno prossimo, quasi sicuramente nella Lega ci sarebbe una “decantazione”. Si potrebbe quindi andare a elezioni in primavera, immaginando un Governo che mette insieme le forze democratiche parlamentari che rispettano le regole dell’Ue.
Allora il problema di fondo è Salvini e il suo rapporto con l’Ue?
Si capisce che il problema è in qualche modo lui perché vuole tutto e subito. Il suo rapporto con l’Europa è sbagliato. Non solo per le regole sul bilancio, che possono anche essere opinabili, ma anche per la politica internazionale. Mi sembra che su questo fronte Salvini non abbia agito bene, non solo per come intende affrontare il problema dei migranti, ma anche per i rapporti non chiari con la Cina, la Russia, gli Usa. Non basta dire che non gli piacciono le regole sul deficit, ci sono discorsi riguardanti gli equilibri internazionali su cui occorre chiarezza.
(Lorenzo Torrisi)