Matteo Renzi ha messo nell’angolo Giuseppe Conte e quando il Presidente della Camera “esploratore” Roberto Fico sale al Colle per il resoconto finale delle sue Consultazioni, l’ipotesi del Conte-ter di fatto sono vicine allo zero. «Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei Niet dei colleghi della exmaggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato», sono le parole di Renzi dopo il fallimento totale delle trattative con Pd, M5s e Leu.



A questo punto gli scenari in mano al Quirinale restano ancora diversi, ma con le tempistiche che stringono sempre di più dato che il Paese in piena pandemia ha bisogno di un Governo in carica e con pieno potere. Mattarella può sicuramente concedere un incarico ad una figura politica che possa “cercare” i voti in Parlamento, ma l’opzione resta con quotazioni al ribasso dato il livello dello scontro dell’attuale “ex maggioranza”. Il Colle può allora indire nuove consultazioni, oppure “forzare la mano” e varare un Governo istituzionale con i nomi che restano gli stessi, Draghi, Cartabia, Cottarelli o Panetta; in alternativa, il Governo “di scopo” che prepari nei prossimi mesi le Elezioni politiche entro giugno 2021. I partiti hanno rimesso nelle mani del Capo dello Stato la piena responsabilità della decisione e nelle prossime ore – al più tardi mercoledì mattina – il Paese saprà quale Governo avrà in carica dalla prossima settimana.



NUOVO GOVERNO, GLI SCENARI

Mentre la crisi di Governo si protrae a Montecitorio con le Consultazioni ancora in corso tra il Presidente della Camera Fico (con mandato “esplorativo” del Quirinale) e i partiti della ex maggioranza Conte-bis, il totoMinistri e i nomi del prossimo Premier si “sprecano” nei retroscena politici. Il Conte-ter, dopo l’ok di Renzi di sedersi al tavolo per un programma di Governo, resta l’ipotesi principale ma non certo l’unica per risolvere la crisi di Governo: restano infatti in piedi ipotesi di nuovo esecutivo con diverso Premier, Governo tecnico o le sempre presenti Elezioni anticipate.



Pd, LeU, M5s e responsabili spingono per confermare Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, ma Italia Viva tiene ancora tutti in ‘sospeso’ fino almeno a domani, quando il Presidente Fico dovrà salire al Quirinale per aggiornare Mattarella sullo stato delle “trattative” verso il presunto prossimo Governo.

DRAGHI, IL “SOGNO” DI RENZI

Se dovesse sfumare l’ipotesi Conte, in piedi le opzioni “politiche” – Franceschini, Guerini (Pd) o Patuanelli, Fico, Di Maio (M5s) – ma soprattutto quelle istituzionali: Marta Cartabia, Fabio Panetta della BCE e Mario Draghi, il vero “obiettivo” di Renzi secondo diversi retroscena apparsi anche nelle ultime ore. Il piano dell’ex Premier sarebbe quello di mettere all’angolo Conte e la sua squadra di fedelissimi (Casalino, Benassi e lo stesso commissario Arcuri) alzando continuamente la “posta” e legando la presenza di Italia Viva ad un Governo senza più l’avvocato del popolo. A quel punto il Colle potrebbe prendere atto che l’opzione Draghi sarebbe l’unica percorribile per non far finire il Paese alle urne nel pieno della pandemia e del Recovery Plan da presentare in Europa. Secondo Fabio Martini su La Stampa, il “campo” per Renzi si sarebbe ristretto a sole due opzioni: Conte-ter o Draghi (o in alternativa Cartabia, con Draghi-Panetta al MEF), per questo nel tavolo sul programma Italia Viva starebbe tentando di alzare la posta ulteriormente sui temi forti come Sanità, Scuola, Giustizia ed Economia mettendo in difficoltà l’operato del Conte-bis e facendo aumentare le “probabilità” del Governo istituzionale.

IL TOTOMINISTRI (AGGIORNATO)

Se però alla fine lo spauracchio del voto anticipato – che continuano ad “agitare” Pd e M5s come sorta di minaccia – dovesse prevalere sulle tattiche renziane, il Conte-ter potrebbe essere l’unico vero approdo realistico. A quel punto, il rimpasto sarebbe sostanzioso e il totoministri che si è “riattivato” in queste ore vede già diverse sorprese: Italia Viva, secondo le ricostruzioni del Corriere della Sera, nelle Consultazioni con Fico avrebbe chiesto 2 Ministeri a scelta tra Economia, Istruzione, Lavoro e Infrastrutture. Al netto della riuscita, restano comunque sulla graticola i rispettivi Gualtieri, Azzolina, Catalfo e De Micheli: dopo l’endorsement di ieri di Confindustria su Gualtieri, sembra difficile trovare un vero sostituto, ma si fanno i nomi di Panetta o Ruffini (Agenzia delle Entrate), nomi assai in favore per Renzi.

Chi rischia invece di non esserci più in un Conte-ter è il Guardasigilli Alfonso Bonafede, ormai non blindato neanche più dai suoi compagni di partito M5s: tra i possibili sostituti Francesco Greco (procuratore Milano), la stessa Cartabia o il vicesegretario Pd Andrea Orlando. Non da escludere il nome “tecnico” di Paola Severino, già Ministra della Giustizia sotto il Governo Monti: un modo per “placare” le ire politiche su un Ministero tra i più criticati negli ultimi anni e sul quale pesa l’enorme caso-scandalo Palamara. Per i Trasporti il nome di Maria Elena Boschi potrebbe tornare di stretta attualità, in alternativa il dem Delrio o il M5s Buffagni: in alternativa, MEB potrebbe accasarsi alla Difesa mentre Lorenzo Guerini (Pd) verrebbe “promosso” al Ministero dell’Interno al posto della Lamorgese. Al Pd invece si cerca di “piazzare” il contianissimo Goffredo Bettini come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, mentre al Lavoro si fanno i nomi di Marcucci o Serracchiani. Per la Scuola, Anna Ascani potrebbe scalzare la sua attuale “superiore” Azzolina, Cancelleri (M5s) al Sud al posto di Provenzano e si prosegue sul nome Di Battista come nuovo Ministro dell’Ambiente o dell’Innovazione (rischiano Costa e Pisano).