Quindici milioni di euro spariti per il nuovo Grattacielo della Regione Piemonte: è questa l’accusa rivolta dai pm di Torino a dieci persone finite sotto indagine, tra funzionari ed ex funzionari regionali e imprenditori, accusati a vario titolo di peculato, abuso d’ufficio, falso e inadempienza contrattuale. Come riportato da Tgcom24, gli indagati si sarebbero appropriati di 15 milioni di euro di soldi pubblici liquidandoli alla società incaricata dei lavori per la fornitura di materiale mai entrato in cantiere. Tutto ciò sarebbe avvenuto intervenendo sui registri di contabilità, oggetto di falsificazione da parte degli indagati, che hanno così distratto 15 milioni di euro di fondi regionali liquidandoli alla consortile incaricata di costruire l’opera Torre Regione Piemonte per la fornitura e posa di materiale di fatto mai entrati in cantiere.
NUOVO GRATTACIELO PIEMONTE: DISTRATTI 15 MILIONI
I provvedimenti nei confronti dei 10 indagati accusati di aver distratto 15 mln di euro per il nuovo Grattacielo della Regione Piemonte scaturiscono da una articolata attività d’indagine iniziata nell’anno 2018. L’inchiesta dei pm di Torino ha consentito di cristallizzare profili di responsabilità a carico di dirigenti e funzionari della Regione Piemonte che, abusando della loro funzione nell’ambito della procedura contrattuale di costruzione, hanno giocato un ruolo fondamentale nel mettere in piedi l’operazione. Da quanto emerso finora e riportato da Tgcom24, gli stessi amministratori delle società coinvolte nella realizzazione dell’opera si sarebbero macchiati di inadempienza contrattuale, poiché avrebbero fornito “alla stazione appaltante piastrelle non conformi agli standard richiesti (prive del previsto trattamento con prodotti consolidanti e idrorepellenti e gravate da valori eccessivi di deformabilità sia sotto carico che a scarico avvenuto) e per tale motivo in buona parte lesionatesi nel tempo già sottoposte a sequestro probatorio il 15 febbraio”.