La pandemia di Coronavirus continua a mantenere l’Italia intera con il fiato sospeso e Walter Ricciardi, professore ordinario d’Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha voluto commentare la situazione attuale ai microfoni di “Otto e mezzo”, trasmissione in onda su La 7 e condotta da Lilli Gruber, storico ex volto del Tg1. L’ha fatto nella giornata di ieri, martedì 25 maggio, in un momento in cui i dati relativi al numero di contagi, di posti letto occupati negli ospedali e nelle terapie intensive e di morti sembrano essere in netta diminuzione rispetto a pochi mesi fa.
In particolare, a Ricciardi è stato domandato se questa volta sia davvero il momento della ripartenza senza che si verifichino chiusure in futuro o se ci si debba invece preoccupare per l’insorgere di nuove varianti, che potrebbero fare ripiombare il nostro Paese, o alcune sue aree, nella morsa del lockdown? “Speriamo tutti di non richiudere, ma dipende da tre cose: da quanto velocemente riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, dal rispetto delle norme di sicurezza che rimangono tutte quante valide e dal mancato arrivo di varianti più infettive e contagiose”.
WALTER RICCIARDI: “IN ITALIA STIAMO VIAGGIANDO AL BUIO SENZA SEQUENZIARE”
Walter Ricciardi ai microfoni di “Otto e mezzo” ha quindi sottolineato che, se riusciremo ad avere contemporaneamente rispettate le tre regole sopra enunciate, potremmo essere finalmente di fronte a una riapertura definitiva. In Italia, però, a suo giudizio, si sta commettendo un errore che potrebbe essere evitato e fornire maggiori certezze e rassicurazioni a tutti noi: “Stiamo viaggiando al buio e non sequenziamo. In Gran Bretagna sequenziamo il 5% dei casi positivi, noi in Italia meno dell’1%. È un po’ un’incognita”. Ecco spiegato il motivo per cui ci siano ancora così tanti dubbi attorno all’eventualità che non si verifichino nuove battute d’arresto: “Speriamo di no, perché i dati sono confortanti. Se vigileremo e incrementeremo il sequenziamento delle varianti è possibile di no”. Insomma, nessuna garanzia per il futuro, al quale converrebbe invece mettere mano sin da subito.