Ranieri Guerra, il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nel Cts si è esposto parlando delle possibili conseguenze di un nuovo lockdown e dell’importanza dei coprifuochi notturni già adottati in numerose zone d’Italia. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Guerra ha sostenuto che sarebbe opportuno evitare un lockdown generalizzato poichè le conseguenze potrebbero essere nefaste. Una nuova chiusura del Paese, infatti porterebbe a suo dire a “rivolte armate” e ad un “aumento dei suicidi”. Di contro, i coprifuochi notturni fungono da “palliativo per non chiudere tutto. Servono anche per limitare l’utilizzo di alcol e altre sostanze che rilassano i freni inibitori esponendo a rischi i giovani”. Secondo Ranieri Guerra gli italiani sarebbero così sfiniti dopo i tre mesi di lockdown già vissuti che non potrebbe che accadere il peggio. Ma come mai siamo arrivati a questo punto? Secondo il rappresentante dell’Oms in estate le persone hanno purtroppo abbassato la guardia, “incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano”.



GUERRA (OMS) SULLE CONSEGUENZE DI UN NUOVO LOCKDOWN

Ranieri Guerra sottolinea anche un altro dato preoccupante relativo allo stato di salute mentale dei più giovani: “Come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, l’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche”. Quindi ha sposato le parole del premier Conte, quando dice che la situazione attuale di emergenza che stiamo vivendo non è quella che ha visto l’Italia lo scorso marzo. “La capacità di decidere per aree e territori sarà sempre più fondamentale”, ha però aggiunto. Al centro delle priorità, secondo l’esperto, ci sono “il trasporto pubblico”, “i medici di base” che “andrebbero inseriti maggiormente nel sistema di risposta”. Occorrerebbe poi “investire nelle scuole, oltre che in sicurezza anche su nuovi programmi per i giovani adulti, in modo da evitare di avere in futuro altri terrapiattisti”. Sul vaccino, le tempistiche sono purtroppo non stimabili. Lo ha riferito sempre Guerra che ha commentato: “le tempistiche sono allo stato ancora solo stimabili, non certe. Per fine 2020, se tutto fila liscio, avremo la conclusione di uno o più processi regolatori delle agenzie europea e americana del farmaco. Ma non significa che avremo le dosi disponibili. Nel primo trimestre del 2021 la sfida colossale sarà di natura industriale e logistica per la produzione e la distribuzione del vaccino”.

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