Il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha presentato ieri mattina a Papa Francesco, il nuovo libro liturgico, nuova tradizione del Messale Romano di Paolo VI, così come raccontato dai colleghi di Avvenire. Presenti, oltre al massimo rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana, anche il segretario generale, il vescovo Stefano Russo, il presidente della Commissione episcopale Cei per la liturgia, il vescovo Claudio Maniago, e molte altre figure di spicco della stessa Cei. Ovviamente entusiasta il Santo Padre, che ha ringraziato per quanto gli è stato donato, sottolineando l’importanza del lavoro svolto per “partorire” appunto il nuovo Messale, che ricordiamo, verrà introdotto a partire dalla prossima Pasqua, il 4 aprile del 2021, in tutta la Penisola e in maniera obbligatoria (in realtà potrà essere utilizzato anche prima, una volta che il libro sarà pubblicato e giungerà nella comunità). Cambiano alcune formule con cui viene celebrata l’Eucarestia, a cominciare dal Padre Nostro, modificato nel suo passaggio «e non ci indurre in tentazione», che diventa «non abbandonarci alla tentazione». Introdotto inoltre un «anche» («come anche noi li rimettiamo»), come ricorda Avvenire.
NUOVO MESSIALE, IL COMMENTO DEL CARDINALE BASSETTI
Le modifiche al Padre Nostro risalgono di preciso al 2008, già approvate, ma dall’anno prossimo entreranno a far parte anche dell’ordinamento della Messa. Piccole variazioni anche per il Gloria, in cui «pace in terra agli uomini di buona volontà» verrà sostituito da «pace in terra agli uomini, amati dal Signore». Presenti anche novità per quanto riguarda le parole pronunciate dal sacerdote, che ovviamente i fedeli impareranno con le prossime messe celebrate. «Il libro del Messale – le parole del cardinale Bassetti – non è soltanto uno strumento liturgico, ma un riferimento puntuale e normativo che custodisce la ricchezza della tradizione vivente della Chiesa, il suo desiderio di entrare nel mistero pasquale, di attuarlo nella celebrazione e di tradurlo nella vita. La riconsegna del Messale diventa così un’occasione preziosa di formazione per tutti i battezzati, invitati a riscoprire la grazia e la forza del celebrare, il suo linguaggio, fatto di gesti e parole, e il suo essere nutrimento per una piena conversione del cuore».