Limite di 70 chilometri orari sulla curva del nuovo ponte Morandi di Genova, che oggi verrà collaudato per il test finale in vista della sua definitiva inaugurazione. I tecnici di Italferr, la società che ha progettato il nuovo viadotto sul Polcevera, hanno replicato così ai dubbi delle ultime ore: “La progettazione del ponte – si legge su Genova24.it – è stata portata a termine nel pieno rispetto delle normative vigenti, ed in piena consapevolezza dei vincoli esistenti sul tracciato e dei vincoli costruttivi e degli effetti di tali vincoli sugli elaborati progettuali”. Tutta colpa della curva che entra in galleria Coronata, fuori norma già prima del crollo: “Tali vincoli – ha proseguito Italferr – legati a esigenze espresse dalla struttura commissariale, tese in primo luogo a garantire il ripristino della viabilità dell’area nei tempi più ridotti possibile, contemperando il rispetto delle norme, non hanno comunque impedito il potenziamento della sicurezza e il miglioramento delle caratteristiche prestazionali generali dell’opera”. Le prove di collaudo sono scattate attorno alle ore 10:00 di stamane e dureranno sei giorni, con il ponte che dovrebbe essere consegnato definitivamente il 29 luglio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVO PONTE MORANDI DI GENOVA: VIA AL COLLAUDO, LIMITE 70 KM/H PER CURVA NON A NORMA

Avrà inizio domenica mattina il collaudo statico del nuovo Ponte Morandi di Genova. A percorrere l’infrastruttura, in quello che sarà l’ultimo atto prima della consegna, saranno 58 mezzi pesanti che per sei giorni trasmetteranno ogni tipo di informazione alla control room. Particolare attenzione sarà riservata alle curve sul lato di Ponente che inducono ad una riduzione della velocità. Italferr, la società di Fs che ha curato il progetto del nuovo ponte disegnato dall’architetto Renzo Piano, ha infatti spiegato che si è stabilito di non intervenire sulle gallerie di entrata e di uscita del viadotto sul Polcevera proprio per evitare un ulteriore allungamento dei tempi di ricostruzione dell’opera. Ciò significa che una volta abbattuto il vecchio Ponte Morandi, si è scelto di definire un progetto che riduce la velocità nella curva, che prima si poteva percorrere a 90 km/h, fissando un doppio limite: a 80 verso Genova (cioè da ponente a levante) e a 70 verso Savona (da levante a ponente), piuttosto che “correggere” la pericolosità del tracciato.



PONTE MORANDI DI GENOVA, DOMANI INIZIA IL COLLAUDO

Per evitare ogni tipo di rischio, nella realizzazione del nuovo viadotto è stato impiegato un doppio strato di asfalto, dell’altezza complessiva di 11 centimetri, con una mescola particolare capace di garantire una maggiore aderenza sull’asfalto e una minore rumorosità. Queste caratteristiche sono state ulteriormente amplificate nei 300 metri più direttamente interessati dal tratto in curva. Il motivo che ha portato all’abbassamento del limite di velocità va individuato nel decreto Infrastrutture del 2001 che prescrive i parametri che regolano il rapporto tra lunghezza dei rettilinei e ampiezza delle curve. Il nuovo ponte di Genova, anziché attenersi a queste norme, ha ricalcato il progetto del 1967. Per rispettare il decreto sarebbe stato necessario scavare per un centinaio di metri l’attuale galleria Coronata ma la volontà di bruciare le tappe ha fatto optare per un’altra soluzione. Una volta completato il collaudo statico del nuovo ponte, l’infrastruttura potrà considerarsi conclusa. La data di consegna prevista alla struttura commissariale guidata dal sindaco Marco Bucci è quella del 29 luglio.

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