Le previsioni del nuovo Rasputin sulla fine della guerra

Ziraddin Rzayev è considerato da tempo, soprattutto in Russia, il nuovo Rasputin, e ha recentemente profetizzato la fine della guerra con l’Ucraina. Secondo lui non avverrà prima del 2023, ma la fine della guerra secondo lui sarà solamente l’inizio di un periodo di crisi che colpirà soprattutto l’occidente e che non si abbatterà, invece, su Mosca.



Parlando con il notiziario russo MK, il nuovo Rasputin si è lanciato nelle sue previsioni, come spesso accade soprattutto in occasione di situazioni particolarmente delicate. Parlando della guerra che Russia e Ucraina stanno combattendo da quasi un anno, ha detto che “dobbiamo tutti capire che in questo momento c’è un confronto tra il bene e il male“. Ha poi sostenuto anche che “la Russia, lo sa Dio, non ha voluto ricorrere a misure estreme, ma è stata costretta. Il nostro paese è stato costretto a resistere al male“. La guerra, secondo il sensitivo, finirà prima di quanto immaginiamo, ma “solo nel 2023 il conflitto si fermerà completamente o passerà ad uno stato passivo”, assumendo forse le tinte di una sorta di guerra fredda.



Il nuovo Rasputin profetizza il 2023

Il nuovo Rasputin, nome del celebre sensitivo russo, ha poi profetizzato, sempre all’emittente televisiva russa MK, il futuro che ci aspetta alle porte del 2023, anno secondo lui caratterizzato da una violenta e complessa carestia che investirà l’occidente. “I negoziati”, ha detto ancora sulla guerra tra Mosca e Kiev, “saranno indispensabili, come nelle altre guerre, ma il conflitto in Ucraina non sarà l’ultima cosa che la Russia dovrà affrontare”, puntando poi il dito contro l’Unione Europea e la NATO.

“Loro”, ha detto il nuovo Rasputin riferendosi proprio ad UE e Nato, “creeranno nuovi conflitti con altri stati vicini e cercheranno di trascinarci dentro. Leggo i pensieri dei governanti e dei politici occidentali e so in anticipo cosa stanno pensando e cosa stanno progettando. Ci sono tempi ad anni molto difficili per tutta l’umanità”, alludendo ad un 2023 in cui “le caratteristiche generali saranno fame, carestia e scarsità di cibo“, sottolineando infine che “l’Occidente soffrirà di più”. La Russia, invece, secondo le visioni del nuovo Rasputin, dovrebbe uscire indenne dalla carestia e dalla guerra, sostenendo che “starà bene”.