È notizia di pochi giorni fa, Milan e Inter hanno raggiunto con il Comune un’intesa per la costruzione del nuovo stadio di Milano, che sorgerà a fianco dello storico impianto di San Siro. Il dibattito è aperto, perché l’attuale stadio Giuseppe Meazza ha scritto la storia del calcio e molti non vorrebbero abbandonarlo, mentre secondo il progetto la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 sarebbe l’ultimo momento di gloria prima di cedere il passo al nuovo stadio di Milano. Adriano Galliani, intervistato in merito dal Corriere della Sera, ha una posizione molto chiara: “Il nuovo stadio è assolutamente vitale. Amo San Siro che raggiungevo negli anni 60 in Cinquecento ma reputo la sua ristrutturazione impossibile per due ordini di motivi”.



Adriano Galliani approfondisce dunque i motivi per cui un nuovo stadio per Milano sia meglio della ristrutturazione di San Siro: “Il primo è sul piano sportivo-organizzativo: con due squadre, che lì giocano il campionato e anche le gare di coppa, dove traslocherebbero Milan e Inter mentre si svolgono i lavori?”. Questa è una differenza ad esempio con Torino, dove la Juventus giocò all’Olimpico mentre costruiva il suo Stadium. L’altro motivo va al cuore della vicenda: “San Siro è uno stadio iconico, ma pur sempre vicino a compiere cento anni. Mi spiego: fu progettato nel 1925 e all’epoca era solo la casa del Milan. Fu inaugurato nell’anno successivo e dal 1935 fu comprato dal Comune, prima di diventare nel 1947 anche la sede per le sfide casalinghe dell’Inter. Nel 1955 fu costruito il secondo anello con l’obiettivo anche di proteggere dalla pioggia le file nobili della tribuna centrale”.



NUOVO STADIO MILANO: GALLIANI NE SPIEGA L’IMPORTANZA

Poche persone possono come Adriano Galliani raccontare la leggendaria storia del Meazza, ma anche rivelare le criticità che San Siro porta con sé: “Nella parte alta del primo anello, compresi gli sky box, la visuale del campo è ottima, ma da quella posizione non si riesce a scorgere lo spettacolo degli altri settori. Nessuno stadio moderno in Europa ha questa configurazione. Nutro grande affetto per San Siro, poi arricchito per Italia ‘90 del terzo anello, ma ha difetti strutturali che non si possono correggere». La scelta del nuovo stadio di Milano sembra dunque inevitabile e Galliani appoggia Inter e Milan, che stanno spingendo per costruire il nuovo impianto. Per l’ex a.d. del Milan San Siro è come casa, o meglio “come il primo amore: non si dimentica, si resta legati emotivamente per sempre, ma poi la vita va avanti”.



Inoltre Galliani sottolinea che, oltre per i conti dei club, un nuovo stadio può essere d’impulso per tutta la città di Milano: “Uno stadio nuovo incrementa il Pil della città, aumenterebbe i posti di lavoro e soprattutto avrebbe la capacità di renderla più attraente al pari delle grandi iniziative immobiliari degli ultimi anni. Penso ai quartieri di Citylife e di Porta Nuova, che hanno aumentato l’attrattiva di Milano. Senza dimenticare il grande progetto di Expo, voluto da Letizia Moratti”. Gli ambientalisti temono un eccesso di cementificazione, ma su questo punto Galliani chiarisce: “L’accordo siglato prevede un taglio delle volumetrie. Mi pare che il problema sia già stato superato”. Infine, Adriano Galliani lancia un appello circa le tempistiche della costruzione del nuovo stadio di Milano: “La cerimonia di apertura dei Giochi è il doveroso tributo a San Siro, ma mi auguro che nel frattempo siano già iniziati i lavori del nuovo stadio. Anzi che sia già pronto o quasi. Sarebbe pazzesco se prendessero il via dopo le Olimpiadi, fra le lungaggini della burocrazia. Sa, tutti noi siamo romanticamente legati alle case delle nonne, per i ricordi che contengono. Ma poi si va a vivere altrove”.